Recensione – Mario Sports Superstars

Recensione pubblicata originariamente nel 2017 nel vecchio portale (tutti i commenti si trovano lì). Codice download fornito da Nintendo. 

Sono anni un po' duri per gli amanti dei giochi sportivi di Super Mario. Nonostante la serie principale e gli spin-off più importanti stiano vivendo un periodo tutto sommato positivo, con ultime uscite ben realizzate e apprezzate dai fan, i classici giochi sportivi stanno vivendo una parziale crisi. Mario Tennis: Ultra Smash, criticato amaramente per la sua notevole carenza di contenuti, ne è l'esempio più lampante.

Tutto questo discorso poiché ora parleremo del nuovo Mario Sports Superstars, un (parzialmente inaspettato, considerando il suo tardo annuncio rispetto al ciclo vitale del 3DS) nuovo "mix" di attività sportive a tema mariesco sulla scia del vecchio Mario Sports Mix di Square Enix. Al contrario del Wii, il 3DS si presta meno al multiplayer da salotto, quindi è lecito aspettarsi una maggiore cura per la componente single-player offline e anche per l'infrastruttura online. Scopriamo insieme se quest'ultima fatica potrà risollevare l'umore generale degli sportivi di Mario, e soddisfare appieno chi sia alla ricerca di un pacchetto di attività diverse da portare sempre con sé.

Bando alle ciance?

Avviamo il gioco, vediamo la schermata del titolo e subito dopo finiamo nel menu principale. Dopo alcuni secondi di inattività parte un filmato introduttivo, che non è nulla di cinematografico alla Mario Power Tennis o che testimoni un qualche minimo pretesto narrativo: è semplicemente un'accozzaglia di spezzoni di gameplay, tratti dalle varie discipline.
L'inizio fa già intuire come sarà strutturato il gioco: non c'è nulla che colleghi le cinque discipline contenute, ogni sport è una cosa a sé, e lo è in molteplici sensi (come vedremo pian piano). Tenete bene a mente questa constatazione, è la chiave di lettura principale per comprendere il problema alla base di tutto il pacchetto.

Le attività disponibili, come già anticipato, sono cinque: calcio, baseball, tennis, golf ed equitazione. Il loro individualismo si manifesta nel fatto che ognuna si gioca in modo alquanto diverso e dona sensazioni differenti e, soprattutto, nel fatto che il giocatore è chiamato ad addentrarsi nelle stesse modalità da zero per ciascuna disciplina.

Le due macro-modalità principali, comuni dunque a ogni sport, sono Giocatore singolo e Multigiocatore. Per quanto riguarda la prima, al suo interno potremo: giocare una modalità Torneo, sulla carta il cuore del single-player, ma nella pratica di una povertà spiazzante – ogni disciplina infatti contiene quattro Tornei, tutti caratterizzati dalle stesse regole di base e completabili in breve tempo; giocare una modalità Amichevole; prendere parte a un Allenamento; rivedere i tutorial o leggerne altri più specifici in una sezione adatta.

L'Allenamento a sua volta si divide in due sotto-modalità: una che si ispira al Tiro all'anello dei Mario Tennis e Mario Golf, e che quindi pone quest'ultimo in contesti inediti e talvolta anche forzati; poi una seconda modalità che di solito funge da "allenamento libero", cioè un contesto dove potremo impratichirci con determinati comandi o azioni. Le possibilità date al giocatore solitario si concludono qui.

Solo l'equitazione, come vedremo in seguito, fa un'eccezione e introduce alcuni simpatici elementi di contorno; ma la situazione generale è molto amara, e subito possiamo affermare che la componente single-player di Mario Sports Superstars da sola non merita l'acquisto del pacchetto.

La modalità Multigiocatore è disponibile sia offline che online, e online è possibile giocare sia con estranei che con amici. L'ossatura vera e propria (opzioni di ricerca dell'avversario, sistema di punteggio) è parecchio minimale, ma in ogni caso funziona, e in quelle pochissime partite che sono riuscito a giocare il lag è stato irrisorio.

"Pochissime partite", sì, perché… pensateci un attimo: se ogni sport ha una modalità Online indipendente, ciò vuol dire che fra tutti i giocatori che hanno (avranno) Sports Superstars, questa quantità viene (verrà) dispersa tra le varie discipline, andando ovviamente a nuocere al livello di presenze online, e quindi di giocatori contro cui sarà possibile giocare. In altri termini, ora che ovviamente il gioco è nelle mani dei soli redattori, ho avuto un'estrema difficoltà a incontrare avversari, poiché presumibilmente io cercavo una partita nel Tennis mentre un altro la cercava nel Calcio e un altro ancora nel Golf.
Scontato che questo problema non dovrebbe pesare subito dopo il lancio, e nello specifico non dovrebbe farlo nelle discipline 1vs1 come il Tennis: ma temo che in poche settimane fare una partita a 6 in Equitazione non sarà semplice. E in questo, ovviamente, la possibilità di giocare con soli europei non aiuta.
Insomma il multiplayer online rappresenta probabilmente una delle componenti migliori del pacchetto, ma perde tantissimi punti a causa della divisione forzata tra le varie discipline.

Una modalità online diversa, per esempio con campionati comprensivi di tutti gli sport, sarebbe forse più idonea, soprattutto considerando che – come andremo a vedere a breve – i singoli sport non sono mai particolarmente profondi.

È importante porre in evidenza che praticamente tutti i campi presenti sono o ripresi dai capitoli precedenti (tennis) o molto banali nella loro realizzazione (calcio). Sotto questo punto di vista, il fattore creatività si esprime solo nei bellissimi tracciati dell'equitazione, ricchi di splendidi colori autunnali, carichi di un'atmosfera davvero piacevole.

Cose nuove, o quasi, e non proprio perfette

Il calcio e il baseball rappresentano, per cosi dire, una via di mezzo fra novità e contesti in cui Mario e amici si sono già immersi. Il campo da calcio è già stato calpestato più volte nelle serie di Mario Strikers e Mario & Sonic, quello da baseball invece in due spin-off mai giunti in Italia. Per quanto riguarda il baseball allora è chiaro perché stia parlando di "via di mezzo", non si tratta di un contesto che abbiamo conosciuto in prima persona; ma nel caso del calcio…?

Semplicemente il team di sviluppo non è né Next Level Games né Sega, bensì appunto un team interno minore di Nintendo in collaborazione con Bandai Namco; di conseguenza è caratterizzato da gameplay, ritmo e direzione artistica sensibilmente diversi. Questi ultimi sembrano aderire più che altro agli esempi di calcio provvisti dai Mario & Sonic, ovvero seguono una strada molto più basilare e generica, lontana dal carattere aggressivo dei titoli di Next Level Games.

Le regole sono, certamente, le solite: dopo avere formato la nostra squadra di 11 componenti (due capitani, otto aiutanti, un portiere) entriamo in campo, e affrontiamo una partita che dura 90 minuti in termini di tempo di gioco, e una decina di minuti in termini di tempo reale. Dieci minuti che, sinceramente, non si può dire scorrino così velocemente.

Le azioni che possiamo eseguire in attacco sono le solite del genere: tiri, passaggi (anche filtranti, o lunghi), uno scatto e, una volta attivatasi una certa condizione casuale, un devastante tiro speciale, caratteristico per ogni personaggio. In difesa potremo compiere delle scivolate e applicare una sorta di pressing (molto semplificato), o infine ordinare al portiere di compiere un'"uscita" dalla porta, e di prendere la palla nell'area di rigore.

Le possibilità date al giocatore non sono poche, ma console alla mano il tutto è un po' banale, parecchio semplice nelle sue diramazioni, privo di situazioni davvero originali o eterogenee. L'azione non è particolarmente eccitante, e il gameplay di base non è abbastanza solido da tenere in piedi la baracca. Ciò che più allontana questa declinazione da quelle di Next Level Games è soprattutto la lentezza: le partite scorrono senza brio, il ritmo è davvero ripetitivo e il semplice movimento dei personaggi sembra quasi pesante, soffocato. Il calcio qui presente non è né una sorta di simulazione realistica dello sport (per ovvi motivi), né una rivisitazione fantasiosa o comunque accattivante dello stesso. Sta in un mezzo incerto, che funziona poco. Non ha gusto.

Il baseball mi ha fatto abbastanza penare. Partiamo dall'estremo inizio: non avevo idea di come funzionasse questo sport. Va bene, belli i tempi di Wii Sports, bello battere con foga usando i Wii Remote. Va bene, belli gli homerun e tutte quelle cose lì. Ma concretamente no, non conoscevo questo sport e i suoi meccanismi – e non credo ci sia nulla per cui vergognarsi, considerato che sono e siamo europei.
Ora: ci si aspetterebbe che il gioco, sapendo di essere usufruito non solo da giapponesi e nordamericani, si occupasse di illustrare quantomeno le regole e le basi dietro a questa disciplina. Perfetto: non lo fa. Il tutorial parte direttamente dai comandi (c'è questo Toad che mi dice "PREMI A PER LANCIARE LA PALLINA" ma non ho diritto di sapere per quale scopo dovrei essere così preso dal farlo); la schermata relativa alle tecniche avanzate non ha nessuna informazione opzionale; il manuale digitale, l'ultima disperata spiaggia di chiunque non sia soddisfatto dalle descrizioni dei giochi, l'eterno rifugio per chiunque sia sopraffatto dalla mole di meccaniche e concetti… il manuale, dicevo, non mi ha rivelato assolutamente nulla.

Questa cosa è grave, perché non riesco a credere che, fra le decine (?) di persone dietro a questo gioco, a nessuno sia venuto in mente di inserire qualcosa del genere. È grave perché sì, io ho la mia età e posso autonomamente andarmi a calcare sul mondo del web tutto ciò che voglio riguardo il baseball; ma stiamo parlando di uno [i]sportivo[/i] con personaggi di Mario, di qualcosa che quindi punta esplicitamente anche al favore dei giocatori più inesperti. Questo problema si avverte solo nel baseball poiché (paradossalmente) nelle altre discipline, come ad esempio il golf, sono presenti spiegazioni relative al sistema di punteggio e di progressione della partita. Sono carenti proprio in quella che più ci è distante e oscura. Geniale.

Anche il gameplay in sé in questa rappresentazione del baseball non è particolarmente emozionante. Superato l'impatto negativo iniziale ho cercato di cogliere quanto di buono ci fosse in questa porzione del gioco, impegnandomici: non ho trovato molte soddisfazioni. Ho trovato il gameplay troppo casuale e oscuro, quindi mai soddisfacente, spesso semplicemente noioso. Le azioni successive alla battuta sono affidate al volere della CPU, e ciò in alcuni casi è davvero frustrante.

Camelot, dolce Camelot

Dopo un'immersione in questi primi due sport, i punti più bassi del pacchetto, possiamo fare un bel sospiro di sollievo e iniziare a parlare di due discipline realizzate meglio. Il tennis e il golf sono contesti ben noti ai fan di Mario, in quanto lo storico team Camelot si occupa del loro sviluppo da diverse generazioni videoludiche. E sono ben noti anche i recenti Mario Golf: World Tour e Mario Tennis: Ultra Smash.
Questa precisazione è importante perché il golf e il tennis contenuti in Sports Superstars sono, pressoché letteralmente, gli stessi due giochi appena citati, ma o sono stati penalizzati dal punto di vista dei contenuti (il golf) o dal punto di vista stilistico (il tennis… anche perché da Ultra Smash c'erano ben pochi contenuti da levare).

"Ma come!", penserete, non ho appena detto che possiamo fare un bel sospiro di sollievo?! "Una scelta del genere è fonte di una pigrizia incredibile!"… "Si tratta di un problema enorme!"… no? "Respiro di sollievo un accidenti!" …no?

Tutto vero, sì, ma è altrettanto vero che il gameplay di entrambi gli sport poggia su basi a dir poco solidissime, estremamente divertenti e che, per quanto non alterate minimamente, continuano a funzionare. Col tennis e col golf il problema sta sicuramente nell'operazione in sé, nell'idea che sta dietro a una scelta del genere, così terribilmente svogliata, e nell'abissante mancanza di contenuti; eppure per quanto riguarda le partite vere e proprie tutto funziona alla grande, in perfetta sintonia con il livello di qualità che Camelot, sotto questo punto di vista, ha sempre mantenuto. Per il resto sono ben lontano dal condividere un riciclo così ostentato di elementi così importanti, assolutamente ingiustificabile anche in un contesto "da raccoglitore" come questo.

Per chi non avesse giocato gli ultimi esponenti delle rispettive serie, va detto che il tipo di tennis qui presente è giustamente molto arcade, ma non per questo poco profondo o vario. Le tipologie di colpi che il giocatore può eseguire sono molte, come di consueto, e ognuna utile per un momento ben preciso; il loro corretto utilizzo implica sia di pensare molto velocemente che di avere dei riflessi pronti. Ogni tanto i giocatori potranno compiere dei Colpi fortuna: sul campo appariranno delle aree dal colore della tipologia di colpo corrispondente, e utilizzando tale colpo esso sarà più forte del solito, rivelandosi un importante mezzo per ottenere del vantaggio rispetto all'avversario.

Il gameplay del golf è invece disadorno di elementi prettamente "fantastici" e, pur mantenendo la solita impostazione arcade, è molto profondo nelle sue possibilità. Sicuramente il suo merito maggiore sta proprio nell'essere allo stesso tempo molto immediato e tecnico, adatto a soddisfare sia gli appassionati del genere che i completi neofiti. Di conseguenza, si può dire che queste due discipline soddisferanno moltissimo chi non ha giocato i precedenti e corrispondenti spin-off principali. Per gli altri saranno invece un forte déjà-vu.

Cavalli, ovvero le sorprese inaspettate

La piacevole sorpresa del pacchetto è rappresentato dall'equitazione. Fra tutte le discipline ammetto che si tratta di quella su cui avrei scommesso di meno, eppure appare sostanzialmente come la più curata: al di là della questione divertimento, in parte circoscrivibile alla sfera della soggettività, si tratta davvero dello sport più ricco in termini di possibilità, si sviluppa attraverso mini-modalità accessorie ed estremamente piacevoli, e in generale sembra portarsi avanti con una filosofia semplicemente diversa, rispetto a ogni altro sport. È l'unico caso in cui Mario Sports Superstars non pare così svogliato, e anzi si diverte ad arricchire la formula di chicche.

Le gare in sé sono abbastanza avvincenti, e sicuramente sono funzionali. Il gameplay in realtà è relativamente semplice: il nostro cavallo andrà costantemente avanti, noi sposteremo la sua traiettoria e decideremo quando fare un'accelerazione (che svuoterà l'energia del cavallo, ovviamente) e quando saltare, col fine di superare ostacoli vari. Nel percorso troveremo due tipologie di oggetti: uno ricaricherà la barra di energia, uno andrà ad alimentare un'altra barra che, riempitasi, ci permetterà di fare un notevole sprint speciale.

Il gameplay è, come già detto, funzionale per un motivo semplice ma neanche lontanamente scontato: perché il design delle piste stesse è di alto livello. Non solo sono effettivamente tante, ma introducono anche con un ritmo adeguato difficoltà sempre maggiori, e arricchiscono una formula-base assolutamente non complessa. Si tratta della teoria che dovrebbe stare dietro a qualunque sportivo arcade, e che pensandoci rende vincenti anche spin-off come Mario Kart: un gameplay in sé non complesso e accessibile a chiunque, impreziosito dalle possibilità esterne alla mera formula, e che con la mera formula convivono, senza soffocarla.

Ma l'equilibrio raggiunto sulla pista non rappresenta l'unico pregio della disciplina. Stiamo parlando dell'unico in caso in cui, oltre alle sfide principali, è presente un'intera altra modalità parallela, ovvero la Stalla. Come il nome fa presagire, si tratta di un'area dove potremo prenderci cura dei nostri adorabili cavalli, accarezzandoli, dando loro da mangiare, spazzolandoli, e accrescendo dunque il legame che ci lega. Ovviamente dopo averli scelti – i puledri a nostra disposizione sono tanti, sono divisi per quattro categorie principali ma poi tutti diversi sia per colore che per statistiche – e aver dato loro un nome.

Inoltre con gli stessi cavalli avremo la possibilità di fare delle libere passeggiate in prima persona, raccogliendo degli oggetti come briglie e copricapi per la loro personalizzazione. Badateci bene: non ho finora parlato di elementi del genere riguardo a nessun'altra disciplina, proprio perché solo nell'equitazione sono presenti. Una disparità del genere è strana e fa inevitabilmente pensare che il frammentario sviluppo interno della produzione sia finito per sprofondare su se stesso.
Se ogni disciplina fosse stata curata come quella di cui abbiamo appena parlato, Mario Sports Superstars sarebbe stato un titolo estremamente gradevole. Penso sia chiaro che tutto ciò che ho scritto riguardo l'equitazione, alla fin fine, non sia nulla di così epocale o incredibile: si tratta semplicemente di una semplice e apprezzata cura per i particolari, e in generale per tutto ciò che è di contorno ai match veri e propri.

Superstelle

Abbiamo parlato della struttura generale, abbiamo parlato dei singoli sport. Non abbiamo però ancora parlato del generale sistema di progressione, ovvero di ciò che il giocatore ottiene vincendo tornei, partite e allenamenti. Ovviamente sono presenti dei personaggi da sbloccare, ma questo aspetto è una cocente delusione.

Sono pochissimi, e terribilmente poco originali. Non farò nomi ovviamente, ma credetemi, è quasi imbarazzante.
In più, tali personaggi vanno sbloccati di volta in volta in ogni disciplina: non so dire se si tratta di un modo per riempire apparentemente un'ossatura di contenuti poverissima, ma sicuramente la sensazione è questa.

L'altro elemento fondamentale di progressione è dato da una collezione di carte, completabile acquistando dei pacchetti in un negozio apposito. Si acquistano attraverso la valuta delle monete, ottenibili vincendo (o anche solo partecipando) a partite di vario tipo. Alcune di queste carte, cioè quelle dell'attrezzatura in sé, sbloccano anche una versione alternativa di racchette, mazze e palloni: una cosa abbastanza gradevole per quanto semplicissima, che incredibilmente il gioco non si sforza neanche di illustrare. Per il resto non si tratta di un sistema che mi ha soddisfatto granché, e a conti fatti nessuno sbloccabile del single-player mi ha lasciato con quella bella sensazione di avere raggiunto un obiettivo encomiabile. Questo perché il tutto è dovuto a una mera pesca casuale, l'impegno del giocatore non è concretamente richiesto.

Per quanto riguarda la direzione artistica, Mario Sports Superstars si rifà al solito stile e alle solite palette degli ultimi sportivi, riciclando anche pesantemente interi elementi: il tutto è quindi come di consueto coloratissimo, molto acceso, i modelli poligonali sono i soliti modelli poligonali che abbiamo visto in questi anni su 3DS, e le animazioni sono fluide come al solito. L'interfaccia è stilisticamente povera, ma funzionale: anche in questo, ormai, ci siamo abituati.

La colonna sonora è funzionale ma non particolarmente ispirata, a eccezione di qualche brano qua e là. Particolarmente felici i pezzi dell'equitazione, che aiutano a creare un'atmosfera di pace parecchio piacevole.

I gol

★ Golf, tennis ed equitazione funzionano bene
★ Multiplayer online interessante

17/30
Gli autogol

★ Pochi contenuti, poca voglia di innovare, esagerato riciclo di elementi degli ultimi spin-off
★ Baseball e calcio non funzionano bene

Mario Sports Superstars è una grande occasione sprecata. Partendo da basi solide come il tennis e il golf, e godendo di novità piacevoli come l'equitazione, non sarebbe stato così difficile dare vita a un pacchetto eterogeneo e ricco di contenuti, davvero in grado di porsi come la formula sportiva mariesca definitiva. Invece ciò che ci ritroviamo di fronte è un pesante riciclo di interi elementi (e gameplay!) già visti e rivisti, immersi in un pacchetto pressoché privo di contenuti.

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