Come alcuni di voi già sapranno, qualche giorno fa il film di Super Mario ha iniziato a essere proiettato in esclusiva per la stampa, affinché le testate rilasciassero le prime recensioni.
All'inizio non potevamo crederci, perché come community non siamo ancora così grandi agli occhi di Nintendo, ma è successo: noi del Mario's Castle abbiamo avuto la preziosissima occasione di assistere a un'anteprima del lungometraggio, quasi una settimana prima dell'uscita nelle sale qui in Italia.
Senza ulteriori indugi, siamo pronti a condividere con voi le nostre opinioni a caldo su questo film che attendevamo praticamente da anni. Cercheremo di tenere gli spoiler al minimo, ma potrebbe scapparci qualcosa.
La trama
La trama del film si mantiene in linea con quello che abbiamo visto nei vari trailer, presentandosi come una storia delle origini: Mario e Luigi sono due idraulici di Brooklyn che iniziano a fare fortuna di casa in casa dopo essersi separati dal loro vecchio capo dispotico Spike. Tutto fila liscio finché non si imbattono in uno strano condotto che li divide: Mario si ritrova nel Regno dei Funghi, dove viene trovato da Capitan Toad, il quale lo informa che Luigi è finito nelle grinfie di Bowser. I due partono quindi per un'avventura insieme alla Principessa Peach per salvarlo.
Non vogliamo spoilerarvi il resto della trama perché vogliamo che lo scopriate da soli, ma vi diciamo solamente che merita un sacco: non riuscirete a credere a quanta azione, comicità e colpi di scena sono riusciti a infilare in 92 minuti di film.
Nel complesso, i personaggi sono caratterizzati bene, degni degli alti standard scolpiti nella roccia dal celebre gioco cult Undertale: inizialmente temevamo che sarebbe stato un film un po' troppo rivolto a un pubblico giovane, soprattutto considerato il passato di Illumination, ma fortunatamente abbiamo dovuto ricrederci. Possiamo dirvi con certezza che si tratta di un film godibile da persone di tutte le età, dai fan più giovani ai veterani. I piccoli momenti comici non rovinano tantissimo la serietà della narrazione, anzi la alleggeriscono quanto basta. Come accennato prima, i personaggi sono ben sviluppati e mostrano lati di sé che nei giochi non vengono approfonditi così spesso, in particolar modo la Principessa Peach, che nel corso del film sa essere dolce e amorevole, ma allo stesso tempo forte e intraprendente.
Siamo sicuri che le notevoli tecniche di storytelling e worldbuilding impiegate saranno (per citare Nietzsche) un monumento per tutte le future generazioni di film-maker.
Uno spettacolo per gli occhi (e per le orecchie)
Senza girarci troppo attorno: esteticamente il film è fantastico. Era chiaro fin dal primo trailer e ne siamo ancora più convinti dopo aver visto l'opera intera. Ogni ambientazione è stata portata sullo schermo in maniera magistrale, con colori stupendi e dettagli in ogni angolo.
La stessa cura è stata messa anche nei personaggi: chi più chi meno, un po' tutti hanno subito delle modifiche rispetto ai loro design dei giochi, ma questo non li rende di certo meno riconoscibili; al contrario, questi cambiamenti più che mai li rendono perfetti per essere animati, a differenza dei modelli un po' più rigidi dei titoli della serie. Il miglior esempio pensiamo sia Bowser: con le sue espressioni facciali esagerate, è in grado di incutere timore tanto quanto di cantare, ballare, twerkare ed essere spiritoso, quando serve.
Ovviamente Bowser non è il solo personaggio con una buona caratterizzazione: gli stessi Mario e Luigi hanno un design che, nonostante la strana impressione dei primi trailer, abbiamo imparato ad amare, così come quelli di Peach, di Toad e di Donkey Kong, quest'ultimo più vicino al suo design classico. In un certo senso, potremmo descrivere il magistrale lavoro dei grafici che hanno lavorato alla pellicola citando la principessa stessa. Non possiamo rivelarvi il momento esatto in cui viene detta la battuta (indizio: è verso la fine del film), ma a qualcuno di voi potrebbe suonare familiare: "pensati libera".
Anche il comparto sonoro ha soddisfatto le nostre aspettative: il film è pieno di suoni presi direttamente dai titoli della serie, vecchi e nuovi: ai salti e agli effetti sonori in cubettosi 8-bit si alternano i suoni più moderni dei power-up recenti, e questo mix funziona inaspettatamente bene.
Ma il vero cavallo di battaglia è sicuramente la musica: dopo aver sentito lo stesso arrangiamento in tutti i trailer, è stato incredibilmente rassicurante sentire la colonna sonora vera e propria, che richiama una miriade di melodie tra le più amate della serie, dalle più iconiche come l'athletic di Super Mario World alle fantastiche gemme orchestrali dei due Super Mario Galaxy, che non potevano di certo mancare all'appello. Che dire, una colonna sonora realizzata divinamente e in grado di adattarsi perfettamente a ogni tipo di scena.
Gli easter egg
Era ormai chiaro già da un sacco di tempo che questo film sarebbe stato una lettera d'amore alla serie di Super Mario, e che non si sarebbe limitato a rappresentarne i suoi aspetti più superficiali, come molti di noi temevano all'inizio. Per l'appunto, i riferimenti all'interno di quest'opera vanno ben oltre il classico Super Mario Bros., spaziando dagli spinoff (come Donkey Kong Country e Luigi's Mansion) a titoli del passato che non fanno neanche parte dell'universo di Mario (come Punch-Out!! e i giochi per Game & Watch). È stato bellissimo cogliere i piccoli dettagli che i produttori hanno sparso praticamente ovunque nel film, al punto che avremmo voluto vederlo una seconda volta per notarli tutti.
Nintendo ha ripescato pezzi della sua storia che mai avremmo immaginato di vedere sul grande schermo, ad esempio nella scena in cui Mario tira un ceffone potentissimo a un Goomba usando lo storico Power Glove del NES, o quella in cui Luigi dice: "Ci conviene andare a dormire in un hotel, Mario", riferendosi chiaramente al capolavoro per Philips CD-i.
Questo film si è rivelato, non ironicamente, la fonte più accurata per scoprire tutta la lore finora sconosciuta o incerta di Mario e Luigi: da dove vengono veramente? Come sono finiti nel Regno dei Funghi? Quanti fazzoletti userebbero se avessero il raffreddore? Ma soprattutto, chi sono gli altri membri della loro famiglia? Quest'opera (canonica, ricordiamo) risponde a tutte queste domande, in particolar modo l'ultima. Avete capito bene, nel film vediamo per la prima volta altri membri della famiglia Mario: oltre ai genitori dei due idraulici, perfino il loro terzo fratello Ciro, idraulico anche lui, con tuta blu e salopette verde.
E come non menzionare il breve, ma intenso intervento del papà dell'idraulico baffuto più famoso del Mondo: Miyamoto? Le sue parole sono piuttosto enigmatiche: siamo sicuri che vi faranno sorgere più di qualche domanda. Conosciamo davvero Mario? Cosa ci nasconde la Grande N?
Il doppiaggio
Il doppiaggio è stato un argomento controverso fin da quando Miyamoto ha rivelato il cast principale inglese, e un po' tutti si sono chiesti se Chris Pratt fosse adatto o meno al ruolo di Mario. Tuttavia, ci soffermeremo esclusivamente sul doppiaggio della versione italiana, che è quella a cui abbiamo assistito noi.
Prima di andare avanti, ci sentiamo in dovere di fare una precisazione sulla traduzione. Abbiamo riscontrato tre scivoloni che non ci saremmo aspettati di sentire. Non possiamo biasimarli: i fan di lunga data dell'idraulico baffuto potrebbero storcere il naso – e le orecchie – sentendo "Rospo, vieni qui!", "siete delle Spiny nel fianco!" e, in cauda venenum, "strada rainbow".
Come già saprete, a interpretare il simpaticissimo Mario nella versione italiana del film è Claudio Santamaria, che a nostro avviso è riuscito a doppiare abbastanza bene il nostro idraulico preferito. Potrebbe aver dato di meno in alcune parti (nel 2023 forse la battuta sul corsivo non è più proprio azzeccatissima, anche se lì probabilmente c'è lo zampino degli adattatori), ma tutto sommato ci ha dato l'impressione di essersi immerso appieno nel personaggio. Abbiamo anche avuto la fortuna di incontrarlo alla fine della proiezione, al che ne abbiamo approfittato per chiedergli cosa ne pensasse della sua performance:
Bing bing wahoo. Yahoo.
Claudio Santamaria
Per quanto riguarda gli altri personaggi, abbiamo trovato azzeccata anche l'interpretazione di Luigi da parte di Emiliano Coltorti, mentre abbiamo trovato spettacolari il Bowser di Fabrizio Vidale e la Peach di Valentina Favazza. Sfortunatamente, abbiamo avuto dei problemi con il Capitan Toad di Nanni Baldini: niente di sbagliato nel suo doppiaggio, sia chiaro, ma come saprete il nostro admin Stormagi ha una forte repulsione verso i Toad, e non appena ha sentito la prima linea di dialogo ha iniziato a dare di matto, a urlare e fare gesti strani. Alla fine l'hanno dovuto allontanare dalla sala perché la situazione stava diventando ingestibile, specialmente dopo che uno degli altri Toad ha detto: "Siamo adorabili!". Noi staffer siamo rimasti di sasso, non l'avevamo mai visto così.
Con nostra grande sorpresa, sono anche spuntati nomi decisamente importanti tra i doppiatori dei personaggi che non erano ancora comparsi in nessun trailer. Ci sembrava abbastanza strano che, oltre a Claudio Santamaria, non ci fossero altre celebrità, visto anche il cast stellare della versione originale. Beh, a quanto pare anche qui in Italia hanno voluto prendere qualche star.
Prima fra tutti Rosalinda, attesissima dopo i vari riferimenti a Super Mario Galaxy che suggerivano la sua comparsa nel film. La sua splendida voce italiana appartiene alla cantautrice Giorgia, scelta azzeccatissima, a nostro parere. Oltre a lei, abbiamo anche il duo comico Lillo & Greg nei ruoli rispettivamente di Wario e Waluigi e, ultimo ma non meno importante, Gerry Scotti nel ruolo di Mastro Toad.
Le implicazioni di Gerry Scotti che interpreta Mastro Toad
Ora, parliamo un attimo delle cose serie. Non so se avete capito bene la portata di un evento del genere. Non so se ve ne state rendendo conto. Gerry Scotti. Nel ruolo di Mastro Toad. Mastro Toad. Capite? Non un Toad qualsiasi, ma Mastro Toad. Il Toad più importante di tutti.
Molti di voi staranno pensando: "Che c'è di strano?", oppure: "Wow Gerry Scotti che figata", oppure ancora: "Questi scemi mi hanno appena spoilerato mezzo film". Voi non capite. Non potete capire.
Avete la minima idea dell'ultima volta che Mastro Toad è comparso in un gioco di Mario? No, la serie di Super Smash Bros. non conta. Nemmeno i port e i remake. Intendo una vera apparizione. Ecco. Mario & Luigi: Dream Team Bros uscito nel 2013. Sono passati 10 anni.
Per non so quanto tempo ci siamo chiesti che fine avesse fatto. Pensavamo che Nintendo si fosse scordata di lui o che Peach l'avesse licenziato. A un certo punto avevamo iniziato a darlo per morto. Pensavamo che avesse tirato le cuoia. Data l'età, avrebbe potuto anche essere possibile, no?
Solo ora, dopo tutti questi anni, Mastro Toad è resuscitato dal Mondodigiù per ricomparire non in un gioco ma nientepopodimeno che nel film ufficiale di Super Mario... con la voce italiana di Virginio "Gerry" Scotti? Miyamoto e l'intero team di Illumination ci devono delle spiegazioni, e ce le devono adesso. Non è normale sbarazzarsi di un personaggio così carismatico e reintrodurlo come se niente fosse. Con una tale nonchalance. Come vi sentireste se non riceveste notizie dal vostro migliore amico per 10 anni per poi risentirlo all'improvviso che vi fa: "L'accendiamo?", per di più con la voce di Gerry Scotti? Scommetto che vi sentireste presi in giro, vittime di qualche strano esperimento sociale. Bene, ora più o meno capite lo stato di shock in cui ci troviamo adesso. Io non... scusate, ho bisogno di un momento.
Considerazioni finali
Un film d'essai, un indie. No: è Mario! Nel complesso, il film di Super Mario Bros. è un'opera di dimensioni cinematografiche che ha saputo assolutamente rendere giustizia alla nostra serie preferita, con una storia avvincente e una presentazione degna di Hollywood. Un diamante brillante e prezioso: il team di Illumination ha senza dubbio centrato appieno tutto ciò che rende speciali Mario e il suo mondo, e noi del Mario's Castle siamo contenti di essere qui a parlarvene. Ora c'è solo da attendere un sequel...?
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