Recensione - Yuusha Yoshihiko To Maoh no Shiro

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    Cos’è questo progetto?
    Grazie all’aiuto degli amici dell’Italian Sentai Subranger, comunità italiana dedita al fansub delle varie serie dei Super Sentai, abbiamo potuto dare il via ad una piccola collaborazione tra i nostri siti. Di volta in volta rilasceremo delle piccole recensioni di due serie da loro sottotitolate a tema videoludico, ci auguriamo possano essere di vostro gradimento!

    Iniziamo quindi con la recensione di una di queste serie: Yuusha Yoshihiko To Maoh no Shiro, traducibile come Lo Yuusha Yoshihiko e il Castello del Maoh. Per la recensione di questa serie collaboraremo sia io che FlippoH cercando di poter instaurare un discorso il più completo possibile sia sotto gli aspetti tecnici e generali della serie!
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    Trama
    Sono passati sei mesi da quando lo Yuusha* Teruhiko ha lasciato il villaggio Kaboy in cerca di una cura, l’erba miracolosa, necessaria per salvare il suo villaggio, ma non si sono avute più tracce di lui. Temendo il peggio, viene deciso di trovare qualcun altro in grado di prendere il suo posto, perciò tutti i giovani del villaggio vengono chiamati a raccolta: il sangue dell’eroe potrebbe nascondersi inconsciamente nelle vene di uno di loro. Nel tempio è riposta una spada sacra conficcata in una roccia: si narra che nessuno sia mai riuscito ad estrarla e che solo lo Yuusha sia in grado di farlo. Caso voglia che la spada cada da sola non appena venga a malapena sfiorata dal giovane Yoshihiko, il quale non è altri che il figlio dello stesso Teruhiko. Inizia così, più o meno involontariamente, il viaggio del nostro eroe che tra una peripezia e l’altra si imbatterà in importanti alleati i quali, per un motivo più discutibile dell’altro, rimarranno al suo fianco.

    *= Yuusha, letteralmente “valoroso guerriero”. È il nome giapponese della classe esclusiva del protagonista, tradotta da nome come “Eroe”.
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    Xervils
    Già dalla prima puntata si nota subito come venga ricalcato molto lo stile dei primi giochi di ruolo per Famicom, in particolar modo Dragon Quest, da cui trae molta ispirazione. Un esempio è la prima battaglia del protagonista che funge più da tutorial al fine di familiarizzare con le meccaniche di gioco oppure l’incontro con quelli che tendono a comportarsi come generici NPC. Il tono dell’opera è molto scherzoso, parodizzando molti cliché che in un gioco normalmente tendono a passare inosservati o che sono comunque “passabili” o addirittura “normali”. Gli incontri con i vari personaggi sono molto stereotipati e portati all’assurdo, lasciando spessissimo lo spettatore spiazzato da azioni inaspettate che culminano in momenti che possono risultare esilaranti e privi di senso.
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    Essendo una parodia infatti viene enfatizzato molto questo lato: spesso e volentieri è come se i personaggi abbiano un compito di massima importanza che andrà assolutamente svolto: senza rimarrebbero come bloccati, non sarebbero in grado di proseguire la loro normale vita. Ed è proprio attraverso questi comportamenti poco flessibili che si esprime maggiormente l’ironia verso quelle situazioni così surreali così tanto comuni in molti giochi di ruolo di una volta. Vi è mai capitato di incontrare un personaggio che si presenta con uno di quei monologhi lunghissimi per poi sfidarvi in un duello ad ultimo sangue? Cosa succederebbe se voi decideste di girare i tacchi e lasciarlo lì mentre si sta perdendo nei suoi discorsi…? Il poveretto potrebbe rendersi conto troppo tardi di essere rimasto a parlare da solo oppure potrebbe seguirvi finché non vi deciderete ad ascoltare quello che ha da dire? Il mondo di Yuusha Yoshihiko To Maoh no Shiro è regolato da queste invisibili leggi che lo rendono molto più vicino ad un videogioco, piuttosto che ad un normale racconto fantasy medievale.
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    FlippoH
    I riferimenti non si limitano comunque ai soli comportamenti dei personaggi, sotto questo aspetto la serie si prefissa di fungere anche come omaggio al materiale di riferimento, ad esempio gli stessi abiti indossati da Yoshihiko non sono altro che un chiaro omaggio al protagonista di Dragon Quest V per Super Nintendo. Il mondo che ci viene mostrato in questa prima puntata non lascia spazio ai classici cliché a cui siamo stati sempre abituati, anzi, anche i giochi di ruolo occidentali non vengono esclusi, pensiamo ad esempio alle magie, il cui utilizzo è precisamente lo stesso già visto nei più classici Dungeons & Dragons.


    Una particolarità che si può fin da subito notare da questa prima puntata è il comportamento del protagonista, non sembra di avere a che fare con un personaggio guidato dal giocatore, ma di essere il giocatore stesso. Sicuramente vi sarà capitato nei GDR di reagire in modi diversi in determinate situazioni, ecco Yoshihiko fa la stessa cosa. Non è un protagonista muto, e pur cercando di mantenere fede al proprio personaggio riesce più volte ad essere la voce fuori dal coro. Anche le reazioni del personaggio in relazione agli eventi sono una più spettacolare dell'altra, sembra quasi che si senta continuamente mortificato da tutto quello che fa, e anche quello che non fa! Infine è abbastanza singolare il suo atteggiamento nei confronti degli altri membri del party, bene o male c'è chi vuole la sua testa, ma a lui non importa neppure tanto, l'importante è compiere la propria missione, insomma "se non puoi batterli portateli appresso".
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    La faccia signori, guardate la faccia per favore.
    Ed insomma, dire che questa prima puntata ci abbia divertiti penso sia poco. Premettiamo fin da subito che non sapevamo neppure noi cosa aspettarci da questa serie, anche perché è la prima volta pure per noi. Le premesse sono buone, pur non rinunciando praticamente mai ad una sana dose di parodia. Sarà interessante vedere nelle prossime puntate come si evolveranno i protagonisti, e soprattutto se le sottotrame che si sono create rimarranno delle semplici gag, o porteranno a qualcosa di più nelle puntate successive.
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    Xervils
    Prima di concludere con la recensione di questo primo episodio, volevamo ringraziare gli I.S.S. per la loro traduzione. Come in tutti i loro altri lavori, possiamo assicurarvi che si tratta di traduzioni dirette dalla lingua originale all’italiano, ovvero non vi è un passaggio per traduzioni intermedie in inglese (come spesso accade con molti gruppi di fansub). Per quel poco che ci è concesso di capire di giapponese, attraverso quella piccola conoscenza maturata attraverso gli anime, possiamo permetterci di dire che è comunque ben fatta e rimane fedele sui toni utilizzati nella traduzione originale (non avendo mai studiato la lingua speriamo di non sbagliarci!).


    Essendo ambientato in un villaggio rurale in puro stile medievale è facile trovare personaggi che mantengono un alto livello di formalità, anche all’interno dell’ambito familiare, come ad esempio accade con la sorella minore del protagonista. Abbiamo apprezzato che nell’adattamento si sia tenuto conto anche di questi dettagli che aiutano lo spettatore a comprendere il modo in cui i personaggi si relazionano tra loro.

    Per concludere...
    Che dire, se avete trovato interessante questa nostra recensione in tandem non posso fare altro che rimandarvi all’Italian Sentai Subranger dove potrete trovare le puntate della serie da loro sottotitolate sia in download e streaming. Noi vedremo di volta in volta di continuare questo nostro excursus nel mondo di Yuusha Yoshihiko To Maoh no Shiro, quindi continuate a seguirci, ne vedremo delle belle!
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    Eccoci ancora qui con la recensione del secondo episodio di Yuusha Yoshihiko To Maoh no Shiro! Ci auguriamo che la prima vi sia piaciuta, così come la puntata dello show! Cosa, non avete ancora cominciato a vederlo? Piccoli ingrati... siete ancora in tempo per farlo adesso! Qui potete trovare le puntate di Yuusha Yoshihiko To Maoh no Shiro, sottotitolate dagli Italian Sentai Subranger

    Dopo aver visto la seconda puntata di Yuusha Yoshihiko To Maoh No Shiro, non possiamo non ammettere di adorare questa serie per la sua comicità portata ai livelli dell’assurdo. Se durante la prima puntata ci siamo piegati in due dalle risate a causa della quantità di nonsense, durante la seconda non siamo riusciti a smettere di ridere per tutti i 20~25 minuti. Essendo una parodia dei videogiochi RPG di una volta, come già accennato nell’ultima recensione, vengono riproposte situazioni comuni in questo genere di opere: queste però sono ricalcate in modo così esagerato da regalare certi momenti da WTF che non potranno non sorprendervi.
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    Xervils
    Quando abbiamo scritto la prima recensione, abbiamo volutamente accennato di cosa trattasse lo show senza soffermarci troppo sul contenuto della puntata, per evitare di creare spoiler. Nelle prossime righe riassumerò molto velocemente quello che è successo, quindi se non siete interessati potete procedere direttamente alla lettura del prossimo paragrafo. Yoshihiko è un abitante del villaggio Kaboy che, più per caso, scopre di essere il nuovo Yuusha (per noi italiani “eroe”) che ha tutte le carte in regola per affrontare il pericoloso viaggio alla ricerca dell’erba miracolosa e grazie ad essa si potrà debellare l’epidemia che lentamente sta decimando il villaggio. Abbastanza presto scopriremo che il compito del nostro eroe non si limiterà soltanto a questo: egli dovrà distruggere il Maoh, il Re Demone che è la vera fonte di tutti i problemi. Per fortuna Yoshihiko non intraprenderà questo viaggio da solo, ma verrà accompagnato da tre compagni di viaggio: Danjo, spadaccino con tanta esperienza alle spalle, Murasaki, ladra/assassina scocciata da qualsiasi cosa e infine Mereb, saggio dal carattere pacato e dalle magie inutili (stando a Murasaki). L’Hotoke-sama, un buddha*, si occuperà di guidarli, durante le sue occasionali apparizioni, lungo la giusta via da seguire.

    *= il buddha nella cultura giapponese è chi raggiunge il satori nella pratica del Buddismo Zen, ovvero uno stato d’illuminazione profonda e duratura.

    Sembra che i nostri siano arrivati al momento sbagliato... oppure no?
    In questa nuova puntata, dopo essere stati assaliti da dei banditi, Yoshihiko e compagnia raggiungono un villaggio in cui vi è una particolare tradizione: una volta all’anno viene offerta in sacrificio una ragazza alla divinità del monte che vive sulla catena montuosa. Come già potrete immaginare, il nostro protagonista non potrà rimanere impassibile davanti questa situazione, perciò decide di metterci il suo per spezzare, una volta per tutte, questa sciocca tradizione. Già dalla scorsa puntata introduttiva abbiamo potuto vedere quanto Yoshihiko sia un personaggio dal carattere molto ingenuo e dal cuore d’oro. In questa puntata non sarà da meno, anzi, questi suoi tratti verranno evidenziati ancora di più.

    Rimanendo coerente allo stile dell’opera, anche la sua ingenuità è esagerata: potrei citare ad esempio il “so che viaggio con persone che vogliono uccidermi, però sono miei compagni, mi fido di loro” (alzi la mano chi sente che tutto questo sia troppo sbagliato) oppure il fatto che sia premuroso nei confronti del nemico che sta avendo qualche piccolo inconveniente...

    Yoshihiko - Il guerriero gentile
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    FlippoH
    Come se ciò non fosse già abbastanza, una particolarità di Yoshihiko è quella di rimanere ligio al dovere ad ogni costo. È anche tremendamente divertente che a questa peculiarità venga pure aggiunta una certa sfacciataggine di fondo, "non importa se mi fa schifo quello che sto facendo, lo farò e basta, anche a costo di morire". Già da questa seconda puntata, come era lecito aspettarsi, viene approfondito il rapporto con il resto del party che restano fedeli al protagonista, anche se preferirebbero essere da tutt'altra parte. Tralasciando un attimo il lato "comico" della faccenda mi ricollego al discorso videoludico, sembra come che il resto del party sia vincolato al protagonista, l'unico in grado di alterare gli eventi.
    Non nego di essere abbastanza incuriosito nel vedere come si evolveranno le cose.

    Che cosa avrà fatto sorprendere il nostro eroe?
    Menzione particolare va fatta per il saggio del gruppo, Mereb, all'inizio mi sembrava un semplice approfittatore, ma già dalla seconda puntata si sta dimostrando essere uno dei personaggi migliori dell'intero cast, forse anche meglio di Yoshihiko. È divertentissimo vedere con quali strambe magie se ne esca ogni volta, seppur di dubbia utilità. E se nella prima prima puntata l'avevamo visto come un personaggio molto pacato e conforme al suo ruolo, già da questa seconda puntata lo si vede rompere gli schemi. Non ha tanta pazienza, le sue magie per quanto bizzarre sono abbastanza inutili se pensiamo che Danjo e Yoshihiko usano delle spade, mentre Murasaki un semplice giocattolo, ma che fa comunque male, eh!

    Che dire insomma, la sceneggiatura al momento mi sembra davvero ottima, e a parte Murasaki (che voglio ben sperare venga approfondita meglio) il resto del cast è semplicemente perfetto, e le gag che saltano fuori tra di loro, in special modo tra Yoshihiko, Danjo e Mereb, sono da risate assicurate.
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    Xervils
    Una cosa in cui dobbiamo entrare nel dettaglio è che, sì questa serie è una parodia degli RPG di una volta, ma ne ricalca una in particolare e cioè Dragon Quest. Oltre ai vestiti di Yoshihiko (che abbiamo già fatto notare nella recensione dell'episodio precedente), ci sono tanti altri riferimenti nascosti qua e la che riusciranno a strappare un sorriso ai fan della serie. Ci permettiamo di anticiparvene uno (ma che avrete già trovato da soli se avete già visto la prima puntata) e cioè lo Slime. Lo Slime è uno dei simboli della serie, uno dei nemici più caratteristici che ritroverete in tutti i Dragon Quest (sono un po' come i Goomba in Super Mario o i Mettaur in Mega Man per capirci). In Yuusha egli appare come primo nemico di Yoshihiko e dopo averlo affrontato farà occasionalmente capolino, presentando i vari episodi.

    Per concludere...
    Se il primo episodio serviva esclusivamente ad introdurre i personaggi e per ambientare lo spettatore all'universo di Yuusha, il secondo episodio inizia a "dare gas", moltiplicando la quantità delle gag e dei momenti comici del primo episodio. Ci siamo divertiti di più con questo secondo episodio anche perché inizia a mettere più carne al fuoco senza diventare banale o ripetitivo. È bello vedere che Yoshihiko e compagnia inziano ad essere sempre più uniti, che si tratti di dover superare un ostacolo o semplicemente scegliere la via migliore da percorrere per evitare nemici di livello troppo alto.

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    Un messaggio dallo staff
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