Londra 2012: Caso Schwarzer

Ebbene, Alex Schwarzer, campione olimpico nella marcia 50 km, è stato squalificato dal CONI per aver assunto sostanze dopanti (non si sa per quanto, ma lo stesso Alex ha definito "finita" la sua carriera) ed escluso dai giochi olimpici di Londra.
Alex aveva rinunciato alla marcia 20km per un attacco influenzale e tra pochi giorni avrebbe affrontato la marcia 50 km dove gli italiani nutrivano una speranza forte per centrare una medaglia importante.
Alex ha affermato di aver fatto tutto da solo: su internet si è informato su come assumere sostanze dopanti, si è recato in Turchia e per 1500 euro ha acquistato l'EPO. Le iniezioni sono cominciate a metà luglio, l'ultima, il 29. Un giorno prima del controllo che ha scoperto la sua positività.
L'atleta si dice molto dispiaciuto perchè ha buttato anni di allenamenti e ha deluso i fan, ma allo stesso tempo è felice perchè lo stress e la difficoltà degli ultimi anni causati dai duri allenamenti ora hanno fine. E spera di poter fare una vita "normale" come tutti gli altri.
Cosa ne pensate? Io credo che abbia fatto un errore grave (come da lui detto), ma devo dire che mi ha sorpreso la lealtà di questo grande uomo. Ha ammesso immediatamente i suoi errori e le sue colpe, pubblicamente, invocando una conferenza stampa e spiegando i suoi motivi, i suoi perchè (da un lato anche comprensibili). Ed ora subisce il linciaggio pubblico in rigoroso silenzio.
Non tutti hanno il coraggio di fare una cosa simile, e sono veramente rimasto colpito dalla sua onestà. Sapeva che il controllo l'avrebbe messo fuorigioco, ma lui l'ha voluto comunque fare (avrebbe potuto far finta di non essere in casa..) andando in contro ad una sicura squalifica. Per lui sono momenti duri, ma spero si possa rialzare.
Un grande atleta e un grande uomo. Tutti possono sbagliare.

Sarei curioso di sapere cosa scatta nella testa di un atleta forte, vincente e stimato quando prende la decisione di doparsi e buttare tutto al vento, sapendo tra l'altro che difficilmente la passerà liscia. Trovo difficile parlare di lealtà in un caso del genere, non possiamo sapere cosa sarebbe successo se non lo avessero scoperto, ma sicuramente è molto apprezzabile come si sia preso tutte le sue responsabilità e abbia ammesso e spiegato tutto pubblicamente, nelle interviste è apparso davvero distrutto.

E' chiaro che la parola lealtà è intesa in senso figurativo. Il gesto è di pessimo esempio ed è una cosa molto grave. Ma non ci sono altri atleti in giro che dopo 1 giorno dalla notizia della squalifica si assumono tutte le responsabilità.

Quanto al motivo, nessuno può saperlo. Era stremato, sa tanto di "atto insperato". Non ce la faceva più, è stato come una sorta di sfogo. Voleva essere al meglio per l'olimpiade, ma se non avesse vinto nessuno l'avrebbe considerato a dovere (sarebbe stato definito un "coglio*e" come da lui affermato) e la gente non sa quanti allenamenti ci sono dietro. La gente vede solo la gara.

" allo stesso tempo è felice perchè lo stress e la difficoltà degli ultimi anni causati dai duri allenamenti ora hanno fine. E spera di poter fare una vita "normale" come tutti gli altri."
Detto tutto.. Gli atleti vengono stressati troppo e queste sono le conseguenze. Comunque è giusto che se ne sia assunto le responsabilità, ma quello che dico io è: prima di iniziare a doparsi e a distruggersi il fisico, non è meglio smettere? Tanto prima o poi lo avrebbero beccato, a maggior ragione se fosse arrivato primo nella marcia 50km.
Bah...