Sempre molto descrittive le copertine, eh?
Piattaforme originali: Windows, PlayStation
Port successivi: Mac, PlayStation Network (PS3 e PSP), Steam
Purtroppo questa volta non posso intrattenervi con la storia di come ho avuto questo gioco, perché di qui in avanti la storia si fa semplice: l'ho comprato su Steam dopo aver deciso di recuperare tutta la serie. Ma andiamo direttamente con la storia del gioco.
Ehm, ad essere sincero, la trama del gioco non è chiarissima... c'è un meteorite che si è schiantato in Antartide... e poi per qualche motivo delle scaglie dello stesso corpo celeste si sono sparse per il mondo... poi c'entrava qualcosa Darwin... beh, insomma, non siamo qui per la storia. Credo...
Parliamo nuovamente di cosa c'è di nuovo rispetto al titolo precedente. La grafica è nuovamente migliorata. Comprensibile, man mano che la serie diventava più famosa il budget aumentava, chiaro. Ora in alcuni livelli appaiono effetti in foreground come la pioggia o la neve... anche se non so se fosse un problema della mia scheda grafica, ma sul mio pioggia e neve erano così sottiiiiili... che si vedevano a malapena. Ah, e ora i nemici animali (che sono sempre la minoranza) sono troppo realistici per evitare che uccidendoli ci si senta in colpa . Sono stati aggiunti dei nuovi veicoli (ma di quella nota, ahimè, dolente ne parleremo dopo) e delle nuove mosse: Lara può accucciarsi e strisciare mooolto lentamente nei pertugi stretti, correre a velocità sostenuta (con una comoda barra della stamina che impedisce di abusare di questo potere) e infine aggrapparsi agli appigli sul soffitto e percorrerli in stile monkey bar, un'abilità che entra in gioco più spesso di quanto mi sarei aspettato.
Parco giochi represent!
Andiamo subito al sodo della questione, il gioco prova a introdurre molte novità, ma a mio parere non riesce a sfruttarle tutte nel modo migliore. Fiù, l'ho detto. Nota: non ho idea di che posto occupi questo gioco nell'opinione del fandom hardcore, quindi il mio giudizio è scevro da favoritismi. Cosa vogliono dire le parole che ho professionalmente messo in grassetto? Vediamo.
Una delle cose che questo gioco tenta di fare è dare più libertà al giocatore, e ovviamente non posso che apprezzarlo per questo... tuttavia, ci sono alcune cose che funzionano e altre meno... Anzitutto, alcuni livelli presentano percorsi alternativi che portano allo stesso obiettivo. E fin qui, nulla da dire, l'idea è apprezzabile, non fosse che alcuni percorsi impediscono di trovare tutti i segreti.
(Nota: I segreti qui abbandonano la fissità che li contraddistingueva in TR2 e assomigliano più a quelli del primo capitolo: ovvero, sono in numero variabile per livello e composti da oggetti normali. Prendere tutti i segreti di un livello non dà alcuna ricompensa, ma prendere tutti i segreti del gioco sblocca un livello bonus alla fine. Anche i salvataggi funzionano in modo simile al primo gioco, ma diverso. Ritornano i cristalli salvataggio, ma questa volta possono essere raccolti e usati quando si vuole, tuttavia sono sempre monouso. Nella versione PC, invece, i cristalli fungono da power-up e restituiscono a Lara un po' di vita, mentre i salvataggi sono illimitati).
La scelta di rendere il giocatore più libero si rispecchia anche più in grande: dopo i livelli introduttivi ambientati in India (un'ambientazione a dire il vero molto bella, che mi ha ricordato un po' il Libro della Giungla Disney), il giocatore è lasciato libero di scegliere in che ordine completare i tre livelli intermedi. Ne approfitto e parlo anche un po' dei livelli. Le tre locazioni da scegliere sono Nevada, Sud Pacifico, e la nativa (per Lara) Londra. Il Nevada è abbastanza interessante ma un po' lungo, ciò è compensato dalla gita finale dal sapore stealth nientepopodimeno che... beh, non faccio spoiler, ma diciamo che è un luogo che si trova in Nevada... e non è Las Vegas. Anche Londra ha un'atmosfera magnifica, è ambientato di notte e con tanto di tutina nera fetish da topa (ehe) d'appartamento per la nostra Croft. Nonostante la bellezza, i due livelli intermedi di Londra sono lunghi e piuttosto criptici (esempio: bisogna prendere una moneta che si trova per terra in un punto a casissimo dell'inizio del livello per usarla in un tornello che blocca la strada verso la fine, quindi o la trovi o backtraccki alla grande). Nel Sud Pacifico, invece, Lara porta una mini canottierina ideale per la lotta nel fango... ehm, scusate. Deve difendersi dai cannibali armati di frecce velenose e sarà aiutata da alcuni soldati australiani precipitati lì con il loro aereo.
A tal proposito, sono lieto di notare che TR3 segue la lezione del suo predecessore nell'usare i "nemici alleati". Qui appaiono in diversi livelli e sono sempre apprezzati.
Non preoccuparti Lara, George Michael ti coprirà le spalle
Dicevo, la cosa di far affrontare i livelli nell'ordine che si vuole è molto carina, c'è il piccolo fatto che se lasci il Nevada per ultimo sei fot***o. Sul serio, se non vi dà fastidio un piccolo spoiler vi spiego anche perché.
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E ultimo ma non ultimo, i boss. Tomb Raider 3 tenta di inserire un boss alla fine di ogni ambientazione, a parte il Nevada. C'è un solo problema: tutti i boss hanno solo un attacco (anzi, hanno tutti lo stesso attacco, comprensibile visto che è il potere dato loro dal frammento di meteorite) ed è un one hit kill. Se Lara viene colpita una volta, muore istantaneamente. L'unico boss ad implementare questa scelta in maniera creativa è quello dei livelli di Londra, che non dico chi è, ma il suo livello consiste praticamente in una scalata parallela sui tetti della City per raggiungere il luogo dove Lara potrà sconfiggere il suo avversario, quindi in quel caso evitare gli attacchi è anche divertente. Due dei boss rimanenti non si muovono mai, e la battaglia si riduce a saltare per l'arena con il giusto ritmo tempestando i boss di proiettili. Per non parlare del boss finale, che si può riassumere con l'espressione "one-trick pony". La strategia non cambia mai per tutta la battaglia, e si riduce a colpirlo prima che raggiunga Lara, in modo da tramortirlo, raccogliere un oggetto correndo prima che si rialzi e disintegri Lara con il suo attacco mortale, e ripetere finché non è morto.
Sapete, mi sento in colpa a criticare così duramente questo gioco, che in verità fa un sacco di cose bene per l'epoca in cui è stato creato. Il fatto è che proprio per questo i difetti nella progettazione saltano di più agli occhi. La grafica e le ambientazioni sono suggestive e fatte molto bene (anche se personalmente non amo l'ambiente fango e zanzare del Sud Pacifico), il doppiaggio (anche italiano) è perfetto, e la maggior parte delle novità riescono bene. Un punto fondamentale di questa recensione è: Il gioco non è adatto ai neofiti della serie, è più indirizzato a chi ha completato i due capitoli precedenti e ora è in cerca di una sfida più impegnativa. Se non ci credete, contate che l'avventura inizia letteralmente in cima a uno scivolo che porta dritti dritti a una trappola di spine. L'ultimo livello soprattutto è impegnativo, i nemici sono fortissimi, ma è estremamente soddisfacente
Insomma, vorrei concludere dando a questo terzo Tomb Raider un 7/10. Tutto sommato mi è piaciuto meno rispetto ai primi due, ma non vuol dire che non ci siano un sacco di elementi al suo interno che funzionano più che bene, meglio
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