"Il problema dei videogiochi giapponesi non è legato alla loro natura o al fatto di essersi troppo occidentalizzati. La questione è semplice: molti di questi non sono giochi di qualità. Di conseguenza le persone non li comprano."
"Molti publisher/sviluppatori giapponesi non possono investire abbastanza soldi/manodopera per competere con le eccezionali produzioni occidentali. Il rischio è troppo alto. Competere con l'occidente significa spenderci soldi e sudore, senza perdere comunque questi alti rischi."
"Oggi i giochi puntano alla spettacolarizzazione. Tuttavia, ci devono essere buone idee alla base. Quindi mi fa impazzire vedere la gente etichettare i titoli "Tripla A", come giochi basati su formule ormai rodate e poco originali. Questi titoli vendono perchè sono ottimi. Corrispondono al valore delle grandi produzioni e si basano su grandi idee. Anche i giochi occidentali che hanno questi requisiti falliscono. Solo perché si realizza uno shooter "dude-bro", non significa che il successo sia assicurato"
"I giochi giapponesi possono essere fantastici, ma possono anche essere pessimi. La questione è scegliere temi ed idee che si possano trattare in maniera eccezionale. Inoltre è necessario comunicare questa eccezionalità in un modo che le persone possano comprenderla. È necessario fare entrambe le cose, e farle al migliore dei modi. E' così che l'industria funziona oggi."
Fonte: EveryEye.it
When you're dead, they really fix you up. I hope to hell when I do die somebody has sense enough to just dump me in the river or something. Anything except sticking me in a goddam cemetery. People coming and putting a bunch of flowers on your stomach on Sunday, and all that crap. Who wants flowers when you're dead? Nobody.