Devo dire che, fortunatamente, i miei genitori non hanno mai coltivato grossi pregiudizi riguardo ai videogiochi. Certo, ci ho messo anni per convincerli a farmi acquistare una console, ma non era per il contenuto dei giochi quanto per educarmi a giocarci responsabilmente e a guadagnarmi le cose.
Mio padre giocava ad alcuni giochi per MS-DOS come cloni di Pac-Man e titoli sportivi, oltre ai giochi pre-installati su Windows, a cui gioca tutt'oggi. Mia madre preferisce i giochi puzzle e scacciapensieri, tant'è che ha Ruzzle sul suo telefono e quando ci giocavo le piaceva vedere come stava la mia fattoria su Farmville. Ho provato ad introdurla ad altri giochi, ma non le piace giocare con giochi in cui si uccide e, in generale, come mio padre, la grafica 3D la disorienta e le rende difficile approcciarcisi. (forse dovrei provare con Layton)
In ogni caso, non tendo a parlare molto con loro di videogiochi, fondamentalmente perchè è un media che non interessa loro, ma allo stesso tempo non mi hanno mai proibito di giocare ad alcuni titoli; capita che debba sciorinare informazioni soltanto quando si incuriosiscono riguardo ai miei wallpaper oppure quando chiedo aiuto a mia madre per qualche cosplay (grazie a ciò mia madre conosce Ness e Team Fortress 2
).
In compenso, mio padre sa di essere uguale a Mario (con i baffi grigi).
Mia madre è abbastanza brava ad approcciarsi alle nuove tecnologie, sa usare tutte le funzioni base di un PC o di uno smartphone, non ha avuto nemmeno tante difficoltà a passare da Windows a Ubuntu; addirittura si ricorda meglio di me come usare certe funzioni di Word o Excel. Al contrario mio padre è una comica: gli smartphone, a detta sua, hanno "lo schermo troppo piccolo per i miei polpastrelli" e quindi si ostina a girare con un sempreverde Nokia 3310. Con il PC, finchè deve compiere qualche azione che fa quotidianamente come navigare sul web o spedire email non ha grossi problemi, ma appena deve uscire dai binari della routine va totalmente nel pallone e tocca alla prima sfortunata sottomano (io o mamma) a risolvere "problemi" quali: stampare un documento, riallineare la formattazione di un paragrafo in Word, internet che non va, ecc.
I miei nonni già è tanto se sanno cosa si può fare con un PC.
Ittio ha scritto:
Credo che un fattore chiave sia la compatibilità generazionale: se le ultime generazioni se la cavano con un pc, le generazioni precedenti hanno più abilità in circostanze a cui noi non siamo stati abituati, come aggiustare motori di automobili o cucire.
La tua è una generalizzazione un po' troppo superficiale: ho un amico che è bravissimo con i motori e con le riparazioni manuali, ma è anche un abile programmatore ed è colui che mi ha fatto conoscere i sistemi embedded e i controlli da remoto. Diamine, Mahakam è la prima persona che cerco sia quando ho un problema al pc che non so risolvere, sia quando mi va di giocare online, sia quando c'è da riparare il rubinetto di casa.
È vero che la familiarità con il mezzo è parte importante per un apprendimento rapido (noi giovani siamo nati in un mondo in cui già esisteva il pc, i nostri genitori no), ma ciò non toglie che non possano coesistere in una persona di qualunque età conoscenze e competenze "antiche" e "moderne". Dipende soltanto da come ci si approccia e quanto si è interessati ad apprenderne i meccanismi.