Dovremmo aver paura di Kimishima, il nuovo presidente di Nintendo?
Inviato: 4 febbraio 2017, 13:57
È ormai passato un anno e mezzo dalla scomparsa di Satoru Iwata. Qualche mese dopo gli successe Tatsumi Kimishima, che è ancora oggi il presidente di Nintendo.
Iwata se ne andò in un momento delicato per Nintendo, in un periodo di transizione durante il quale stavano iniziando a cambiare tante cose: Nintendo che si apre al franchising (più merchandise, si rumoreggiano pure film e serie tv), Nintendo che entra nel business del mobile gaming, Nintendo che dedica più spazio ai giovani e giovanissimi dei suoi studi, Nintendo che si rilancia con una nuova console, eccetera. Molti erroneamente associano tutte queste cose a Kimishima, ma non è così. Kimishima per ora si sta davvero solo limitando a percorrere la strada spianata da Iwata, sta inseguendo la visione che lui aveva per il futuro di Nintendo. È essenzialmente come se Iwata fosse ancora presidente, insomma, non penso che si sia ancora vista farina del sacco di Kimishima.
Il punto, però, è... e quando quella strada spianata da Iwata di cui parlavo prima arriverà al capolinea? Che genere di direzione prenderà Nintendo allora? Sono certo che Kimishima sia un uomo d'affari con le palle quadre, giusto per usare un francesismo, ma ho la sensazione non conosca il mercato dei videogiochi molto bene. Ciò che rendeva Iwata un presidente perfetto per Nintendo era il fatto che fosse un esperto di videogiochi: era un uomo d'affari, uno sviluppatore ed un appassionato. Kimishima non è come lui e temo che questa cosa stia già un po' venendo alla luce nelle piccole cose.
Per dire, pochi anni fa Nintendo ci fece intendere che la loro prossima console sarebbe dovuta costare il meno possibile, perché ritenevano che di questi tempi non molta gente sarebbe disposta a spendere troppo in prodotti di intrattenimento come i videogiochi. Specificarono pure che questo era, secondo loro, uno dei motivi del fallimento del Wii U, il prezzo troppo alto. Per lo Switch, quindi, ci si sarebbe aspettati un price-point simile a quello del Wii, a costo di andare in perdita. Kimishima, però, dichiarò poi che non c'era quell'intenzione, perché lo Yen non è abbastanza forte in questo periodo. Quindi lo Switch al lancio costerà praticamente quanto il Wii U e per questo potrebbe non avere attrattiva su quell'ampio pubblico generalista al quale Nintendo punta.
A proposito di Switch, quanto poco senso ha il fatto che 1, 2, Switch non sia in omaggio con la console? Pare un gioco simpaticissimo, carinissimo, spassosissimo, ed è una gran prova di tutti le feature della console... ma credo che pochissimi sarebbero disposti a spendere 50 euro per una compilation di minigiochi così modesta, soprattutto di questi tempi. Il dubbio che ho è che quello fosse un gioco molto "cheap" pensato appositamente per essere venduto esclusivamente con la console e che la dirigenza di Kimishima si sia opposta all'idea di darlo via così: "perché darlo con la console quando possiamo venderlo separatamente a prezzo pieno?".
Beninteso, le mie sono solo speculazioni totalmente infondate, ma penso che sotto Iwata le cose sarebbero state almeno leggermente diverse. Credo che un degno successore di Iwata sarebbe Genyo Takeda: attualmente fa parte della dirigenza di Nintendo, quindi immagino che sappia come si coordina un'azienda, ed ha pure un ricco passato da sviluppatore (è il creatore di Punch-Out e StarTropics, e fu pure messo a capo dello sviluppo del Nintendo 64 e del Wii), esattamente come Satoru Iwata.
Iwata se ne andò in un momento delicato per Nintendo, in un periodo di transizione durante il quale stavano iniziando a cambiare tante cose: Nintendo che si apre al franchising (più merchandise, si rumoreggiano pure film e serie tv), Nintendo che entra nel business del mobile gaming, Nintendo che dedica più spazio ai giovani e giovanissimi dei suoi studi, Nintendo che si rilancia con una nuova console, eccetera. Molti erroneamente associano tutte queste cose a Kimishima, ma non è così. Kimishima per ora si sta davvero solo limitando a percorrere la strada spianata da Iwata, sta inseguendo la visione che lui aveva per il futuro di Nintendo. È essenzialmente come se Iwata fosse ancora presidente, insomma, non penso che si sia ancora vista farina del sacco di Kimishima.
Il punto, però, è... e quando quella strada spianata da Iwata di cui parlavo prima arriverà al capolinea? Che genere di direzione prenderà Nintendo allora? Sono certo che Kimishima sia un uomo d'affari con le palle quadre, giusto per usare un francesismo, ma ho la sensazione non conosca il mercato dei videogiochi molto bene. Ciò che rendeva Iwata un presidente perfetto per Nintendo era il fatto che fosse un esperto di videogiochi: era un uomo d'affari, uno sviluppatore ed un appassionato. Kimishima non è come lui e temo che questa cosa stia già un po' venendo alla luce nelle piccole cose.
Per dire, pochi anni fa Nintendo ci fece intendere che la loro prossima console sarebbe dovuta costare il meno possibile, perché ritenevano che di questi tempi non molta gente sarebbe disposta a spendere troppo in prodotti di intrattenimento come i videogiochi. Specificarono pure che questo era, secondo loro, uno dei motivi del fallimento del Wii U, il prezzo troppo alto. Per lo Switch, quindi, ci si sarebbe aspettati un price-point simile a quello del Wii, a costo di andare in perdita. Kimishima, però, dichiarò poi che non c'era quell'intenzione, perché lo Yen non è abbastanza forte in questo periodo. Quindi lo Switch al lancio costerà praticamente quanto il Wii U e per questo potrebbe non avere attrattiva su quell'ampio pubblico generalista al quale Nintendo punta.
A proposito di Switch, quanto poco senso ha il fatto che 1, 2, Switch non sia in omaggio con la console? Pare un gioco simpaticissimo, carinissimo, spassosissimo, ed è una gran prova di tutti le feature della console... ma credo che pochissimi sarebbero disposti a spendere 50 euro per una compilation di minigiochi così modesta, soprattutto di questi tempi. Il dubbio che ho è che quello fosse un gioco molto "cheap" pensato appositamente per essere venduto esclusivamente con la console e che la dirigenza di Kimishima si sia opposta all'idea di darlo via così: "perché darlo con la console quando possiamo venderlo separatamente a prezzo pieno?".
Beninteso, le mie sono solo speculazioni totalmente infondate, ma penso che sotto Iwata le cose sarebbero state almeno leggermente diverse. Credo che un degno successore di Iwata sarebbe Genyo Takeda: attualmente fa parte della dirigenza di Nintendo, quindi immagino che sappia come si coordina un'azienda, ed ha pure un ricco passato da sviluppatore (è il creatore di Punch-Out e StarTropics, e fu pure messo a capo dello sviluppo del Nintendo 64 e del Wii), esattamente come Satoru Iwata.