È tornata... beh, in realtà no.
Anno di uscita: 2000
Piattaforme originali: Windows, PlayStation, Sega Dreamcast
Port successivi: Mac, PlayStation Network (PS3 e PSP), Steam
Ebbene eccoci qui, dopo tutto questo tempo, all'ultimo Tomb Raider......... classico. Sì, Tomb Raider Chronicles (a volte chiamato "Tomb Raider V", o sottotitolato "La Leggenda di Lara Croft") è l'ultimo dei 5 TR pubblicati su PlayStation 1, e l'ultimo di quel glorioso periodo, tra il '96 e il 2000 in cui abbiamo avuto un nuovo Tomb Raider all'anno.
La trama: difficile parlarne senza spoilerare il gioco precedente, ma diciamo che Villa Croft è piena di persone riunitesi a celebrare Lara... vestite di nero... tra questi abbiamo Winston, il maggiordomo amante dei frigoriferi, un altro tizio che non mi ricordo chi sia quindi chiameremo "Chissenefrega", e un tal padre Patrick, prete irlandese che ha conosciuto Lara durante la sua giovinezza. No, non farò battute sui preti cattolici. I tre si siedono davanti al fuoco e iniziano a raccontarsi a vicenda le avventure piu famose dell'avventuriera tettona: ed è proprio questi flashback che noi giocheremo.
La prima avventura, narrata da Winston, parla di quella volta che Lara andò a Roma in cerca della Pietra Filosofale (tzè, tutti sanno che si trova a Hogwarts...). In quest'avventura ritroviamo (o forse Lara li incontra qui per la prima volta...) due nemici apparsi nel primo Tomb Raider: Pierre il francese e Larson il biondino. Una cosa carina è che il tutorial per le mosse di Lara questa volta è un'area separata del primo livello, tranquillamente saltabile, che oltre al tutorial e a un segreto non contiene null'altro. Molto bello rivedere l'Italia in un Tomb Raider, l'attenzione ai dettagli è notevole: ad esempio, i cartelli che appaiono nell'area tutorial sono quelli italiani (sapete, no, quelli di pericolo nei cantieri ecc.), e appare anche qualche Bocca della Verità qua e là. Certo, poi tutte le vie e le piazze di Roma si chiamano "Piazza dei Signori", ma è già qualcosa.
Non facciamo scherzi eh, amico barbuto...
E che recensione random sarebbe senza un excursus inutile sui segreti? In questo caso i segreti sono delle rose dorate, come di consueto nascoste in numero variabile nei livelli. Trovandole tutte si può accedere all'opzione "extra" nel menu principale, che consiste in una serie di bozzetti, storyboard ecc.
Chissenefrega ci racconterà quella volta in cui Lara salì a bordo di un sottomarino russo che per ordine di un losco figuro andava in cerca della Lancia del destino (apparsa in tutta la fiction fantastorica mai esistita), che si trovava in un altro sottomarino nazi affondato durante la guerra. Come al solito, non mi piacciono i livelli di TR che si svolgono in ambienti moderni/militari, ma questo almeno ha una sua personalità.
La storia di padre Patrick si svolge molto indietro nel tempo, all'adolescenza di Lara (quindi ritorna la Lara giuovane e carina dei primi due livelli di Tomb Raider IV). Nella tenebrosa Irlanda lui e Lara hanno affrontato una serie di minacce di natura demoniaca. In questi livelli il gioco assume una strana vena survival horror, in quanto Lara non ha armi e l'ambientazione ricorda molto un Resident Evil o Silent Hill a caso. L'atmosfera horror a 32 bit fa la sua figura, se non altro per l'effetto novità più che per un vero e proprio replay value. Lara affronterà demonietti tirasassi, streghe di mare (ehm, di stagno) e cavalieri non-morti. Ah già, e c'è un cadavere impiccato putrefatto che chiede alla fanciulla di riportargli il suo cuore. Non per bambini, direi.
Chi hai chiamato strega di stagno, moccioso?
L'ultima sezione di gioco è anche quella più ambiziosa, e con più collegamento ai giochi precedenti. Sempre in un flashback, Lara, con una tuta nera superfetish, visori ad alta tecnologia e armata "solo" di un fucile HK ("solo" qui va letto con "addio, pistole dalle munizioni infinite", oltre al triste "addio, scorte di medipack e munizioni accumulate durante tutto il gioco"), e con l'aiuto radiofonico del nero superstereotipato Zip, si deve infiltrare all'interno delle industrie Von Croy (collegamento 1), per ritrovare l'Iris, che guardacaso è lo stesso artefatto che Lara e Von Croy hanno ritrovato in Cambogia nei primi livelli di Tomb Raider IV (collegamento 2), E... lo stesso Iris lo si puo vedere all'interno della stanza dei tesori di Villa Croft già a partire da Tomb Raider III! (collegamento 3!) qua si vede che avevano già programmato tutto.
E come funzionano questi livelli finali? Beh, non serve spiegare che un grattacielo ad alta tecnologia è l'esatto contrario di una tomba antica e abbandonata. Lara dovrà dosare bene i suoi proiettili, eliminare alcuni nemici soffocandoli con il cloroformio, infiltrarsi nel vano dell'ascensore e perfino affrontare un paio di cyborg stranamente simili a Will Smith.
Ehm... "molla quell'alieno... tu..." non ho mai visto Men in Black, scusate
I livelli ambientati nelle VCI (Von Croy Industries) sono tra i più ambiziosi mai apparsi in un Tomb Raider finora, e introducono un sacco di nuove meccaniche, tra cui lo stealth e l'headshot. Ovviamente hanno anche dei difetti... le nuove meccaniche non sempre sono sviluppate nel miglior modo (il puntamento purtroppo è vincolato alle frecce direzionali), l'estrema scarsità di medipack aumenta la difficoltà in maniera artificiale... e l'ultimo livello in particolare è pieno fino all'orlo di potenziali bug (che si attivano senza preavviso se il giocatore salva la partita al momento sbagliato, e consistono sostanzialmente in uno sminchiamento degli switch delle varie stanze, magari ve lo spiego meglio in uno spoiler quassotto). Inoltre, il gioco è sprovvisto di un vero e proprio boss finale. O di alcun boss, se è per quello. Anzi, nei livelli di Roma ne appaiono tipo quattro, e poi basta. Mah...
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La sua natura per certi versi riempitiva non deve far pensare a Chronicles come un gioco poco ambizioso, anzi come ho detto è molto ambizioso. I ragazzi alla Core hanno visibilmente dato fondo a tutte le loro idee e spinto al massimo il motore di gioco, e come abbiamo visto i livelli di Irlanda e VCI sono degli interessanti esperimenti nel variare la formula di Tomb Raider.
Tomb Raider Chronicles non manca la tradizione dei TR classici di aggiungere qualche nuova mossa: in questo caso abbiamo una capriola che permette di uscire più velocemente dagli spazi stretti (quelli in cui Lara striscia, per intenderci), certamente comoda ma necessaria più o meno una volta; e l'abilità di camminare in equilibrio sulle funi... che appare in un paio di livelli di Roma, poi sparisce completamente e infine riappare un'ultima volta in uno dei livelli finali. Potevano fare meglio, insomma.
La nostra eroina insegna ai bambini a cercare sempre una soluzione pacifica ai conflitti...
È difficile dare una valutazione numerica a Tomb Raider Chronicles, da un lato è un gioco molto breve, con poco collegamento tra i livelli, e con molto poco di quello che aveva reso iconici i precedenti Tomb Raider; dall'altro rappresenta la fine di un'era, e il compimento di tutte le ambizioni di un gruppo di pazzi e coraggiosi programmatori che solo 5 anni prima si erano seduti a un tavolo e con un team della bellezza di 6 persone avevano creato un classico immortale della prima era 3D. Quindi, qui abbiamo un conflitto "idea vs sostanza", tutto considerato mi sento di dare a Tomb Raider Chronicles un
7,5/10
Non è all'altezza dei primi due giochi, ma per il suo valore simbolico non posso non volergli bene. Dopo Chronicles, abbiamo dovuto dire addio al "culetto spigoloso" (come lo definisce Zip poco prima della conclusione) della Lara a 32 bit, e anche il popolo del 2000 dovette stare senza Lara Croft per tre lunghi anni, fino al passaggio della loro eroina al mondo dei giochi moderni. E come andò questo passaggio?
Vi dico solo che Angel of Darkness è l'ultimo titolo sviluppato dalla Core Design. #AbbiatePaura
E un piccolo extra... la Core Design sapeva che i fan erano affezionati alla Lara poligonale, anche in quel senso... così nel penultimo livello hanno messo un piccolo fanservice: una sezione in cui Lara attraversa uno schermo a raggi X e si vede praticamente tutto...
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