[r-content]Sviluppatore: AlphaDream
Distributore: Nintendo
Data d'uscita: 12 luglio 2013
Genere: Gioco di ruolo
Piattaforma: Nintendo 3DS (anche eShop)
Modalità: Giocatore singolo
Età PEGI: 3+
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[thumb]http://www.mariowiki.com/images/d/d3/ML ... _Dream.png[/thumb]|||Ci è voluto un anno in più del solito, ma con Mario & Luigi: Dream Team Bros. la serie di Mario & Luigi è finalmente sbarcata su 3DS. Non è un caso che lo sviluppo di questo capitolo sia durato così tanto: AlphaDream, la casa di Tokyo responsabile delle avventure ruolistiche dei fratelli baffuti, aveva il delicato compito di trasportare la sua serie sul nuovo hardware, sfruttando appieno il 3D e le altre nuove potenzialità, ma al tempo stesso mantenendo il suo caratteristico stile pixelloso. Il risultato è un'originalissima combinazione tra modelli poligonali e sprite, e guardare le immagini a lato è sufficiente per capire che l'impresa è riuscita alla grande. La transizione al 3D tuttavia non era l'unico ostacolo sulla strada di AlphaDream: il team ha trovato diverse difficoltà nell'ideare un nuovo concetto alla base del gameplay, e si è impegnato nell'accontentare le richieste dei giocatori offrendo un'avventura più ricca e duratura. Sarà riuscito anche in queste imprese? Vedremo.
Per il momento, rimaniamo sul tema sulla grafica. Ad un occhio meno esperto potrebbe sembrare un po' datata per l'utilizzo intensivo degli sprite, ma la qualità della pixel art di questo gioco è semplicemente spaventosa. In molti giochi di ruolo con l'inquadratura dall'alto le pose dei personaggi hanno quattro direzioni: destra, sinistra, sopra e sotto. I più recenti aggiungono le pose diagonali per un movimento più fluido e realistico. In Dream Team Bros. gli sprite di Mario e Luigi non solo si dividono tra camminata e salto, ma hanno addirittura 16 direzioni. Il tutto con animazioni fluidissime e di altissima qualità. Non voglio dilungarmi ulteriormente sugli aspetti tecnici, ma non posso non esaltare l'incredibile mole di lavoro che si cela dietro gli sprite, la cui qualità viene troppo spesso data per scontata dai più. Tutte queste componenti 2D si sposano sorprendentemente bene con le coloratissime ambientazioni composte per lo più da texture e poligoni di ottima qualità.
Ciò che conta davvero nella grafica però non è semplicemente la tecnica, ma l'uso che se ne fa per rappresentare luoghi affascinanti e ricchi d'immaginazione. Ed è proprio nell'immaginario delle ambientazioni che Mario & Luigi: Dream Team Bros. trova qualche limite... un po' il colmo per un gioco incentrato sui sogni e le fantasie di Luigi. Mentre il gameplay si rinnova continuamente nel corso dell'avventura grazie alla frequente introduzione di nuove abilità, le ambientazioni oniriche non riescono a tenere il passo, rimanendo spesso piatte e poco varie, tranne in un paio di fantastiche eccezioni. È un peccato che non abbiano osato di più, perché la mente di Luigi avrebbe offerto tanti spunti originali.
Da un altro punto di vista, in compenso, la mente di Luigi è sorprendentemente complessa. L'idraulico in verde è sempre stato ben caratterizzato in questa serie di RPG portatili, ma stavolta AlphaDream ha tirato fuori il meglio di sé: Luigi non è più semplicemente una macchietta comica timida e impacciata, il viaggio nella sua materia grigia svela aspetti del suo carattere finora sconosciuti. Si tratta di uno dei momenti più suggestivi della serie, ma non temete, non vi rovinerò la sorpresa. Piuttosto, parliamo della storia partendo dalle sue radici: Mario, Luigi, la Principessa Peach e Mastro Toad sono stati invitati per una vacanza nell'Isola Guanciale. Durante il viaggio in dirigibile Luigi ha un sogno premonitore su Inkubak, un essere malvagio che si manifesterà rapendo Peach e portandola con sé nel mondo onirico. Ai fratelli Mario toccherà salvare come sempre la principessa, e riportare la pace nell'isola dei Guancialini. Dream Team Bros., oltre a introdurre tanti nuovi personaggi, va sul sicuro affidando lo svolgimento della storia a diversi volti noti, come Dorastella e Luc Bloque. È una trama piuttosto semplice rispetto agli episodi precedenti, ma fa il suo lavoro. Ciò di cui si sente la mancanza invece sono le situazioni divertenti e un po' pazze che regalavano carattere e momenti memorabili nei precedenti episodi, specialmente Mario & Luigi: Superstar Saga. La storia si evolve in modo abbastanza lineare, e non vi ritroverete mai a comandare Luigi nei panni di Peach o a cercare un'erba curativa per Mario, per citarne un paio dal gioco sopra citato. Diversivi simili avrebbero potuto arricchire piacevolmente l'esperienza di gioco. Non mancano comunque le sorprese e i colpi di scena, anzi, ne vedrete delle belle.
Capitolo gameplay: Dream Team Bros., per farla breve, migliora tutte le meccaniche di gioco tradizionali della serie. Al contrario di quanto avvenuto nello stomaco di Bowser del precedente capitolo, il mondo onirico non stravolge le battaglie; sono le fasi a scorrimento laterale invece a cambiare in modo originale e creativo, offrendo la giusta quantità di varietà e spezzando piacevolmente l'avventura del mondo reale. Luigi in questo caso è al centro dell'attenzione: il suo faccione è ben visibile nel touch screen, e vi si può interagire provocando reazioni nel mondo dei sogni. Ci sono anche i Luiginoidi, veri e propri eserciti di copie di Luigi che aiutano Mario con mosse divertenti e originali, sia nell'overworld che in battaglia. Altra caratteristica fondamentale del mondo onirico è la sua capacità di rinnovarsi in continuazione nello stile di gioco: ogni ambientazione introduce almeno una nuova mossa, aprendo nuove possibilità di gameplay e nuovi modi di spostarsi nell'intricata mente di Luigi, che risulta quindi sempre fresca e divertente da percorrere. Al contrario dell'aspetto delle stesse, insomma, la parola d'ordine è varietà. Fondamentale, considerando che per la prima volta AlphaDream si è cimentata nel creare un'avventura più lunga, che può prendere approssimativamente dalle 30 alle 70 ore di gioco in base al ritmo e alla quantità di extra svolti. Di questi ultimi ce n'è in abbondanza, per la gioia chi non ha voglia di lasciare gli idraulici baffuti e i loro sogni strampalati: il salvataggio dei Guancialini, la tradizionale ricerca dei fagioli, i puzzle, i minigiochi, le solite sfide ai boss, le Sfide Esperto, e chi più ne ha più ne metta. Le sfide sono un'aggiunta importantissima alle battaglie, aggiungono profondità e ispirano nuovi modi di combattere.
A questo proposito, bisogna notare anche i nuovi attacchi fratello, alcuni controllati in modo classico, altri coi sensori di movimento. Sono tanti e sono divertenti, così come gli attacchi dei nemici, più vari che mai. Dream Team Bros. offre un gameplay solidissimo, vario e creativo quanto basta. Non privo di difetti però: il principale problema di questo episodio è che le prime ore trascorrono piuttosto lentamente, e non solo a causa dei tutorial che si possono saltare facilmente: per tutta la prima ambientazione si ha la sensazione di essere "presi per mano", gentilmente accompagnati verso l'uscita, e alcuni dei primi luoghi da visitare come Sonnosabbie durano tanto senza mai proporre vere e proprie novità. Poi per fortuna si ingranano le marce, il ritmo aumenta, e la difficoltà sorprende. Non sarà ostico come un classico RPG anni '80/'90, ma non è neanche uno di quei giochi in cui serve un miracolo per vedere la schermata del game over, anzi. Anche combattendo tutti i nemici e preparando un buon equipaggiamento capiterà di trovare qualche nemico, e in particolare, qualche mossa più pericolosa in grado di punire una schivata non riuscita. AlphaDream stavolta si è spinta un po' più oltre del solito sotto questo punto di vista, grazie ad accorgimenti nel senso opposto che mantengono l'equilibrio e lo rendono comunque accessibile per i nuovi arrivati, come il salvataggio libero e la possibilità di ripetere subito il combattimento, con l'opzione di passare alla modalità facile o ricevere un suggerimento sull'avversario di turno. D'altra parte è stata introdotta una modalità difficile, pane per i denti dei giocatori più esperti.
Non ho ancora parlato delle musiche: tranquilli, non me ne dimenticherei mai con Yoko Shimomura al timone, che a questo turno ha sfornato la miglior colonna sonora della serie di Mario & Luigi. Dai brani che accompagnano le battaglie alle ambientazioni, passando per i semplici effetti sonori, le avventure di AlphaDream non hanno mai goduto di un comparto sonoro simile. Le opere di Shimomura sono responsabili di buona parte dell'atmosfera delle ambientazioni, e i giocatori con un buon orecchio non mancheranno di ritrovarsi più volte con la mascella a terra. Alzi la mano chi non si è messo a saltellare per Buonparco come non ci fosse un domani, o chi si è fermato a rilassarsi con le cuffie nello spettacolare Sonnambosco, per non parlare della tensione e la concitazione che trasmettono i brani delle fasi finali. In particolare, visto il successo riscontrato dal tema del boss finale di Viaggio al centro di Bowser, molti di voi si staranno chiedendo cosa ci ha riservato stavolta la compositrice giapponese. Senza alcuno spoiler, è presto detto: il boss finale di turno ha un tema più ritmato dei predecessori, dal sapore agrodolce, che rallenta improvvisamente a un minuto per entrare in un crescendo di epicità e culminare a due minuti, ricordandoci di che pasta è fatta questa serie. E sì: per quanto mi riguarda, è migliore del precedente.[/r-content]
[r-footer=25|http://i.imgur.com/uyRcEra.jpg]+ Gameplay più ricco, tanti extra
+ Pixel art deliziosa
+ Miglior colonna sonora della serie
+ Avventura più lunga
+ Scontri giganti epici e cinematici...
- ...spesso però imprecisi e frustranti
- Ritmo claudicante
- Carenza di situazioni originali|||In conclusione, Mario & Luigi Dream Team Bros. è un ottimo esponente della serie, ma non privo di difetti. AlphaDream si è impegnata nell'accontentare le richieste dei fan e lo ha reso più lungo rispetto ai precedenti episodi, ma ha faticato a mantenere un buon ritmo per tutta la durata dell'avventura, che con qualche carenza nella varietà e nell'originalità delle situazioni riesce a prendere realmente il volo soltanto nella seconda metà e, in particolare, nelle fasi finali. Le mancanze nel ritmo sono però compensate dal miglior comparto tecnico della serie: la veste grafica mista tra 2D e 3D dà vita ad ambientazioni strepitose, e la colonna sonora merita di essere ascoltata con le cuffie sempre alle orecchie. Chiamatelo effetto nostalgia, ma penso che non siano ancora riusciti a replicare l'anima di Superstar Saga. Nonostante ciò Dream Team Bros. è un'esperienza fantastica, dotata di un gameplay tradizionale perfezionato a regola d'arte e una grande tecnica, in grado di divertire per ore e ore gli avventurieri pronti a tuffarsi nei pensieri dell'idraulico in verde più famoso del mondo.[/r-footer]