Fonte (in inglese).L'anno scorso Nintendo ha riorganizzato le divisioni di Ricerca e Sviluppo, e ha integrato i team di sviluppo dei dispositivi portatili e di quelli casalinghi in una singola divisione sotto la supervisione di Genyo Takeda. Precedentemente, le nostre console portatili e fisse dovevano essere sviluppate separatamente, perché i requisiti tecnologici di ciascun sistema erano completamente differenti. Ciò comportava lo sviluppo di architetture molto diverse, e di conseguenza diversi metodi di sviluppo dei software. Tuttavia, grazie ai grandi progressi della tecnologia, è diventato possibile ottenere un certo grado di integrazione delle architetture. Abbiamo discusso molto a riguardo, e siamo giunti alla conclusione che fosse il momento giusto per integrare i due team.
Per esempio, adesso è molto complicato portare un software del Wii su 3DS, non solo per una questione di risoluzione, ma anche perché i metodi di sviluppo dei software sono completamente diversi. La stessa cosa succede se proviamo a portare software del 3DS sul Wii U. Semplificare la transizione da una piattaforma all'altra potrebbe contribuire a risolvere il problema della carenza di giochi al lancio delle nuove console. Inoltre, con la velocità con cui avvengono i progressi tecnologici e con la necessità di sviluppare gli hardware con i migliori componenti possibili tenendo d'occhio i costi, ogni volta che dovevamo sviluppare una nuova console ci ritrovavamo a creare un sistema completamente diverso dal precedente. L'unica eccezione è stato il passaggio dal GameCube al Wii: anche se il controller è cambiato completamente, l'hardware vero e proprio e i chip grafici sono molto simili a quelli del GameCube. Tutti gli altri sistemi invece hanno richiesto un lavoro da zero.
Penso che, con le circostanze attuali, non sarà più necessario fare sforzi simili. Anche se potremo iniziare ad adottare questo nuovo metodo solo a partire dalla generazione successiva, sarà importante trarre vantaggio dal lavoro svolto finora con l'architettura del Wii U. Chiaramente non significa che useremo la stessa architettura del Wii U, ma creeremo un nuovo sistema che sarà in grado di "assorbirla" adeguatamente. Quando questo accadrà, le console fisse e le console portatili non saranno più completamente diverse, e diventeranno sorelle in una famiglia di sistemi.
Per il momento non sono ancora sicuro se adotteremo una console singola. Il numero di dispositivi potrebbe pure aumentare. Al momento siamo limitati a due dispositivi alla volta, perché con architetture così diverse se ne facessimo tre o quattro ognuna andrebbe incontro a seri problemi di quantità di software. Per citare un caso specifico, Apple è in grado di pubblicare dispositivi smart di diversi tipi e forme uno dopo l'altro, perché c'è un unico modo di programmare adottato da tutte le piattaforme. Apple ha una singola "piattaforma" comune, iOS. Un altro esempio è Android: anche se ci sono diversi dispositivi e modelli che lo usano, non ci sono problemi di quantità di software, perché c'è un modo unico di programmare. Le piattaforme Nintendo dovrebbero essere come questi esempi. Se adotteremo una console singola dipenderà dalle richieste dei consumatori in futuro, è qualcosa che non possiamo sapere al momento. Tuttavia, speriamo di poter cambiare e correggere la situazione in cui sviluppiamo giochi per piattaforme diverse individualmente, deludendo i consumatori al momento di passare da una console all'altra con una scarsa quantità di software, e siamo convinti di poter ottenere risultati tangibili nel futuro.
Come aveva anticipato nell'incontro con gli investitori, Iwata ha affermato che il gap tra console home e portatili si è ridotto moltissimo rispetto al passato, permettendo di creare architetture molto simili. L'obiettivo è prendere spunto dal sistema di Apple e dagli Android: un sistema operativo unico, comune a dispositivi (console) diversi, per facilitare lo sviluppo di software.
Questo può portare tanti benefici: prima di tutto per gli sviluppatori sarà più semplice approcciarsi alle nuove console del futuro, visto che l'architettura sarà basata su un sistema operativo già conosciuto. Di conseguenza, sarà più semplice evitare la carenza di giochi ai lanci delle nuove console. Inoltre, console fisse e portatili saranno "sorelle", e questo faciliterà parecchio il cross play e giochi per entrambe le console come sta avvenendo per il nuovo Smash Bros..
È stato chiesto a Iwata se passeranno a una console unica o se saranno due console molto simili come nei rumor che circolano (fake, sicuramente, anche se un fondo di verità c'è). Ha detto che non è ancora stato deciso, in quanto dipenderà dalle tendenze dei prossimi anni e dalle richieste dei consumatori. Può essere che si passi a una console unica come può essere che si passi anche a più di due console con hardware simili e forme diverse. Quel che è certo è che vedremo rimettere in discussione il concetto di "console".