Testi di LiveALive

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    Livello 4 - Pianta Piranha
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    MISSIVA PER PANGLOSS
    Testo scolastico, che mi valse un 10 pieno. è fatto "in imitazione dello stile di Voltaire", in quanto la consegna richiedeva di scrivere un testo prendendo ispirazione dal finale del Candido di Voltaire. Nella mia versione "un Candido" moderno scrive una lettera al Pangloss del libro (non tenendo conto che sono passati 300 anni...) scavando nei problemi del mondo moderno.
    Lo stile è minimale e scarno, come quello di Voltaire appunto, ma prende ispirazione dalle forme delle missive settecentesche, ed il testo risulta dunque un po' ampolloso.
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    All'attenzione dell'elevatissimo ed emerito filosofo Pangloss.

    Caro amico,
    Il fiume del tempo scorre impetuoso e leviga le rocce, ma nulla può annebbiare il Vostro ricordo dalla mia memoria. rammento ancor i giorni trascorsi alla corte del Signor Barone di Westfalia - che il Dio ce lo preservi - in cui godetti della vostra compagnia e dei vostri insegnamenti.
    In quel roseo periodo appresi come nel mondo creado dal perfetto Geometra del Cosmo [1] tutto andasse per il meglio. Andare contro siffatto santissimo precetto per me sarebbe stato peggiore di un insulto rivolto all'Essere Supremo che ci governa e ritenevo che, tra tutte le cose dette in morale, nulla fosse sì giusto e sì ammirevole.
    Oggi, però, vi scrivo da un posto molto lontano da Voi, sia fisicamente che temporalmente. Ho lungamente errato per questo mondo, e ho visto solo regni con sovrani ingiusti, uomini che ne sottomettono altri per interessi personali, ipocrisia nascosta da false morali. Ho visto posti come l'Afghanistan, dove ora volano forti aquile [2] che incendiano il cielo spezzando vite innocenti nel nome della vendetta; come il messico, dove i potenti riempiono d'oro le loro casse ignobilmente, sfruttando le dipendenze dei deboli [3] e distruggendone la salute; come l'Italia, dove ora, a differenza del vostro tempo, il delitto la fa da padrone [4] ed ai giusti non è garantita neppure la dignità; come la Russia, dove i sovrani seguono i propri interessi concedendo al volgo solo l'illusione di una libertà che in realtà non esiste [5].
    Distrutto dall'idea che possa esistere davvero un posto in cui tutto va per il peggio, decisi di consultare un saggio filosofo che vive in cima ad un monte chiamato Laermo [6]. Iniziai la scalata ma arrivato ad un terzo del viaggio mi ritrovai di fronte ad una parete scoscesa che non riuscivo in alcun modo a superare. Quando stavo per tornare a valle mi apparve un vecchio che mi disse "Sto scendendo or ora. Conosci te stesso, quella parete è troppo ripida per uno scalatore inesperto [7]. Se prosegui 100 metri ad ovest troverai una salita più dolce". Ascoltai i consigli del vegliardo ed arrivai a pochi metri dalla cima, ma a dividermi dalla meta c'era un burrone troppo ampio per essere saltato. Stavo per tornare indietro quando mi apparve nuovamente quell'anziano. Mi disse: "Sto scendendo or ora. Se vuoi raggiungere la cima non cercare scorciatoie; questo burrone è troppo ampio [8], ma se attraversi quella grotta a nord [9] arriverai ad una scala di pietra che ti porterà alla meta". Seguii il sagace consiglio ed arrivai di fronte ad un tempio. All'intenro vidi il vecchio che mi aiutò a salire, ora seduto a terra in meditazione. Portai la mia triste figura al suo cospetto e chiesi: "Se siete voi il saggio del monte Laermo, vi prego, ditemi perché qui tutto va per il peggio", ed egli a me: "Questo mondo vegeta perché i sovrani, corrotti dal potere, si credono autarchici e sapienti, di modo che finiscono col ripetere gli errori dei loro padri. Scendi dal monte e se troverai qualcuno che necessita di aiuto, insegnagli che è iportante chiederlo, e così tutto andrà per il meglio. Il modo più semplice per scalare una montagna è chiedere il percorso migliore a chi sta scendendo".
    Affinché nel mondo tutto vada per il meglio, è necessario evolversi e l'unico modo per farlo è guardare al passato con umiltà, per evitare gli errori già commessi [10]. Voi, amico Pangloss, che ne pensate di questa visione?
    Attendendo una risposta, mi congedo. Vale. [11]

    Vostro amico,
    Un Candido

    NOTE

    Benché sia certo che l'emerito docente, così gentile da dedicare il suo tempo alla correzione di questo umile compito, sia perfettamente in grado di cogliere tutte le mie modeste metafore, onde evitare dubbi e fraintendimenti interpretativi, redigo questa serie di note con relative spiegazioni.

    1) (geometra del cosmo) Dio. è un richiamo alla massoneria, inparticolare alla sua ideologia sulla necessità del perfezionamento dell'individuo (il loro dio si ciama GADU, Grande Architetto dell'Universo, e geometra del cosmo è simile)

    2) (forti aquile) mi riferisco ai bombardamenti effettuati dagli americani (il simbolo dell'america è l'aquila, e poi ricorda bene gli aerei)

    3) (dipendenze dei deboli) mi riferisco al commercio di droga

    4) (il delitto la fa da padrone) mi riferisco alla mafia

    5) (illusione di una libertà che non esiste) mi riferisco alla Democrazia Dittatoriale russa

    6) (LAERMO) anagramma di Morale

    7) (la parte scoscesa) rappresenta un ostacolo troppo duro per noi nella ricerca del perfezionamento. Prma si riconoscono i propri limiti, prima si troverà una strada alternativa.

    8) (il burrone) indica una scorciatoia. Nella morale, però, è meglio fare strada in più che tentare un salto che si rivelerà un errore fatale. Implica la conoscenza dei prpri limiti, in quanto sappiamo che è troppo duro per noi, e quindi appare dopo la parte scoscesa.

    9) (oscura grotta) indica una sofferenza. Per arrivare alla meta è spesso richiesto di fare strada in più, con sacrificio... alzarsi ad orari che non ci piacciono, lavorare quandos iamo stanchi. ma se superata, la sofferenza porterà ad una gioia superiore. Viene dopo il burrone perché è meglio scegliere la sofferenza che cadere in rovina.

    10) (bisogna guardare al passato con umiltà, per non ripetere errori già commessi) è il principio più importante della mia filosofia, nonché il messaggio del testo... è infatti il principio che si impara sulla cima del monte della mrale.

    La mia filosofia si chiama "perfezionamento sociale". Si basa su questo: ogni individuo nasce imperfetto. Se un giorno ogni umano dovesse decidere di voler diventare perfetto, allora questo sarà un impegno che gli porterà via tutta la vità, in quanto la perfezione è un concetto illimitato. Quindi i rapporti sociali si interrompono, e l'umano si estingue.

    C'è un modo, però, per arrivare alla perfezione senza estinguersi, ovvero permettere alla società di migliorare di generazione in generazione. Come? Guardando al passato: riconoscendo gli errori degli altri, noi non li commetteremo, e siamo già 10 passi avanti a loro.

    11) (Vale) è la chiusura latina delle epistole familiari.
    LETTERA ALL'ESECRABILE INDIVIDUO
    Accadde che un mio amico acquistò un Kinder Bueno ai distributori automatici, ma giunto il momento di ritirarlo non lo trovò nell'apposito vano e dedusse quindi che un "esecrabile individuo" doveva averglielo sottratto in un momento di distrazione. Decisi quindi di scrivere codesta missiva e di attaccarla in tutta la scuola (mi chiedo in quanti l'abbiano davvero letta). Lo stile è esageratamente aulico, tanto da risultare comico.
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    All’esecrabile individuo che osò privarmi del foraggio noto al volgo come Kinder Bueno.
    Demonio d’uomo, mi permetta di dirle che il suo gesto denota un intelletto paragonabile solo a quello di una verminara a cui è stato appena estratto il sistema nervoso unicellulare. Le rammento il misfatto: era un antico giorno di andreottiana memoria in cui mi dilettavo a filosofare profondamente sull’origine dell’universo e il significato della vita. Il mio spirito era libero ed assorto al tempo stesso, ma poiché il fisico era stanco e l’anima è radicata nel corpo, decisi di portare la mia triste figura al cospetto degli apparecchi noti come distributori automatici per comperare del foraggio. Decisi di acquistare il nutriente prodotto che io chiamo Ambrosia degli Dei, ma tristemente noto agli ignoranti come Kinder Bueno.
    Newton, dall’alto della sua sapienza, ci insegnò che tutto ciò che sale, dovrà scendere per causa della gravità. Come vidi l’Ambrosia degli Dei cadere nell’apposito vano dell’apparecchio, mi rammentai di questo principio e decisi di filosofarci sopra qualche secondo prima di ritirare il foraggio acquistato legalmente. Proprio in quell’istante, però, apparve la vostra malevola figura che, con totale disprezzo per l’attività intellettuale, osò violare i miei inalienabili diritti sottraendomi l’Ambrosia con un celere gesto degli organi prensili.
    TOTO CAELO ERRARE! Sangue di Dio, come osaste farmi simile offesa?! Voi mi avete privato di tutto ciò che avevo per sfamarmi e sostenere le mie membra! Troppo svelto foste per il mio spossato fisico, ma non per la mia mente sveglia, che vi vide fuggire e scolpì nella memoria il vostro volto. Ve ne prevengo, se non restituirete il maltolto entro il giorno 31 dicembre dell’anno 2011 di nostro Signore, vi citerò in giudizio per i seguenti peccati: furto, aggiotaggio, insurrezione armata, colpo di stato, instaurazione di un regime nazi-fascista con conseguente triplicazione del debito pubblico per spese personali, attentato alla vita del re, crimini vari contro l’umanità, uso non consentito dell’arsenale nucleare, deicidio e soprattutto abigeato.
    Sicuro che verrà il giorno in cui i giusti avranno il premio per il loro ascetismo, mentre i marrani come voi saranno inghiottiti dalle fiamme eterne, mi congedo: hic est, vale.
    Il Poeta Maledetto
    LETTERA ALLA DEA DELLA SAPIENZA
    Io non fumo, ma lo fanno praticamente tutti i miei amici. Nella nostra scuola è vietato fumare e questi miei amici mi chiesero di scrivere una lettera da consegnare alla preside in cui richiedevo una zona riservata ai fumatori. Nonostante fossi contrario, l'essere richiesto per scrivere qualcosa mi rendeva così contento che ho accettato di scrivere qualcosa che non pensavo. Anche qui, lo stile è esageratamente ampolloso, fino alla comicità.
    La preside la lesse, ma da persona accorta decise di rispondere con le azioni: ha aggiunto 5 nuove telecamere per beccare i fumatori in flagrante.
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    All’attenzione della gloriosa Dea protettrice della Sapienza.
    I miei buoi spargono codesto ne**o seme affinché io possa comunicarVi il maggiore dei disagi presenti tra i frequentatori del Tempio della Conoscenza. Non trattasi di un’esecrabile missiva satirica, ma di un disperato appello pectore ab imo, scritto verbum de verbo, nonché unum quodque verbub statera auraria pendre.
    È illustre la giustissima legge che vieta l’uso della demoniaca sostanza nota come tabacco all’interno del Tempio. Per quanto sia degna di lode la battaglia contro codesto prodotto infernale, non risiede nella natura dell’Homo il cambio repentino da abitudini e dipendenze. I credenti, spinti dall’edonistico bisogno di sollievo carnale, si ritrovano ad infrangere la proba legge contro la propria volontà, ormai addormentata dalla satanica essenza. Vi preghiamo dunque di riservare un’area esterna del Tempio ai fedeli ancora succubi della sostanza.
    Vi ringrazio dell’udienza concessami e, sperando che codesta missiva non bruci nella sconfinata gola delle fiamme ardenti, mi congedo. Hic est, ad maiora.
    Visconte Alessio Restotto
    ANTICA DISCUSSIONE TRA IL CAVALIER RAZIOCINANTE E DON BROCABRUNO
    Trattasi di una vera discussione avvenuta tra me ed un fanatico cattolico.
    Io non so cosa pensare di questa persona... passa le giornate insultando Darwin e sostenendo il geocentrismo, senza contare che ritiene sia giusto uccidere per fede, nonostante il comandamento sia "Non uccidere", senza specificazioni di circostanza. In tutta sincerità, io non sono cristiano, ma lui lo è ancor meno di me, poiché non basta andare in chiesa per esserlo così come io non sono una macchina solo stando in garage.
    Ma non voglio parlare di Don Brocabruno, per me ogni idea ha lo stesso valore, e nonostante io ritenga le sue delle totali insensatezze, non le posso mettere al di sotto delle mie.
    Questo dialogo è citato quasi integralmente, le uniche modifiche apportato sono il cambio da "tu" a "voi" e l'aggiunta di qualche battuta a scopo comico, per il resto la discussione è proposta così come è avvenuta; se ci sono imperfezioni nella forma è perché c'erano anche nel dibattito originale.
    Ho utilizzato questa discussione per esprimere le mie idee in campo religioso e morale. Il gergo è rispettoso ma colloquiale; molto pesante.
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    Viveva, or non è molto, in un paese d'Italia di cui non voglio ricordare il nome, il cavalier Raziocinante, uomo integerrimo e gran pensatore. Questo cavaliere trovava diletto nel parlamentare con un religioso suo vicino, tale Don Brocabruno, gran personalità dall'ineluttabile fede. Un giorno Brocabruno incontrò Raziocinante in piazza, e poiché stava andando a recitare la messa gli chiese se avrebbe avuto l'onore di vederlo tra i suoi fedeli.

    Raziocinante:
    Guardi, diciamolo chiaramente: cristiano non sono, ho chiesto la vostra amicizia solo per "sentire un'altra campana", e per un confronto di idee, nonché conoscere bene ogni sfaccettatura del vostro orientamento religioso. Non sono un infiltrato della massoneria come crede un vostro amico, tale Don Cardenio, e come forse crede anche il mio stesso fratello Fernando. Se mi accettate, ottimo, altrimenti puoi pure interrompere le nostre conversazioni.

    Brocabruno:
    Io non vi accuso, vedremo. Non vi conosco ancora bene, vi metto alla prova e prego per voi. Se venite da DIO, siete mio fratello e sarete benedetto; se invece servite Satana farete la fine di Satana. Io prego per voi e voglio credere che siete dei nostri, prego per voi. per la vostra famiglia e i vostri amici.

    Raziocinante:
    Parlando d'altro, ho saputo che avete parlato col mio amico Lotazio, e lui ne è stato contento. Voi, che idea vi siete fatto di lui?

    Brocabruno:
    Che è un ragazzo e ha tanto da imparare, ma sappi che vi tengo d'occhio! Se sgarrate vi tolgo il saluto, che non ho tempo da perdere con chi è contro la verità.

    Raziocinante:
    Non capisco cosa intendiate per sgarrare, né quale sia la vostra verità... Se non la conosco, non so quando ci vado contro e quando no.

    Brocabruno:
    Sgarrare nel senso che se siete un falso, un infiltrato, un finto cristiano; e vi dico anche che, se siete un lupo vestito da pecora, avrete una brutta avventura con un montone! Ho molti nemici, e spesso 'sti nemici vigliacchi e infami fanno finti account per rompere il c***o. Scusate il francesismo, so bene che utilizzare termini stranieri come quello che ho usato io non è bon ton e possono causare misunderstanding.

    Raziocinante:
    Più che un francesismo, mi sembra un termine volgare.

    Brocabruno:
    No, solo gli st****i usano termini volgari, e vedete bene che io non lo sono. Se proprio devo essere coerente, inoltre, posso dirvi che anche quel santo scrittore noto al volgo ignorante come Dante scriveva spesso in volgare. Non mi preoccupo se voi non capite quello che dico, poiché noi clericali abbiamo una cultura ineguagliabile, la sola cosa importante agli occhi di Dio è che voi non siate un finto cristiano.

    Raziocinante:
    Un finto cristiano? Vi avevo già detto, mi pare, che cristiano non sono, né sono contro i cristiani. Se permettete, vi spiegherò la mia idea.

    Brocabruno:
    Già che non siete cristiano vi fa perdere punti. Gli unici che sono veramente contro il NWO sono solo i cristiani, mentre la massa di c******i atei e new age e altre religioni - compresi anche i cristiani idioti - adoreranno tutti satana e l'anticristo. Scegliete, o Dio e Gesù, o Satana.

    Raziocinante:
    Io ho sempre vissuto in una famiglia cristiana, ho frequentato il catechismo, ho sempre seguito e conosciuto la morale e gli insegnamenti cattolici.
    Poi, però, ho iniziato ad avere le mie idee, ho iniziato a pensare, ad con la mia testa ed a non aver paura di uasre il mio intelletto. Iniziai quindi a sviluppare la mia morale e ben presto mi resi conto che questa era contraria al cristianesimo che mi avevano insegnato. Ed ho scelto la mia morale.
    Ora, anche voi, seguendo il cristianesimo, in realtà state seguendo la vostra morale, la vostra ideologia, perché se la vostra morale non vi dicesse che è giusto stare dalla parte di Dio, non lo fareste, fidatevi.
    Ammettiamo ora che Dio esista, poiché per noi è così. Con che diritto lui ti impone la sua morale, e le sue idee? Perché ammettiamo che io ritenga che uccidere sia giusto: se io cercassi di importi questa mia morale sarebbe ingiusto, non è vero? Allo stesso modo, Dio ritiene che uccidere sia sbagliato, ma non ha il diritto di imporlo agli uomini, così come non lo ho io, non perché io sia al pari di Dio, ma perché l'imposizione è una ingiustizia, sempre, anche se viene da Dio, e Dio non può essere ingiusto.
    Vedete, la mia morale è contraria a quella del Dio cristiano in molti punti. Voi mi diceste tempo fa, ad esempio, che uccidere per difendere la cristianità, come con le crociate è cosa buona e giusta, e immagino che per voi uccidere un uomo sia più grave che uccidere un cane, ovviamente. Io invece penso che, se la vita viene tutta da Dio, allora ogni singola vita, anche quella di un verme, ha lo stesso valore di Dio stesso, e quindi lo stesso valore di ogni altra. Attenzione: non pensiate che io stia elevando gli animali al mio livello, non pensare che io li consideri i miei Dei: io, semplicemente, celebro la vita in ogni forma, senza farne una classifica.
    Ma non è solo questo il motivo per cui non sono cristiano... C'è una cosa che proprio non accetto del cristianesimo, ed è quello che avete detto voi: "o Satana o Dio, scegliete". Per me questo è assolutamente inammissibile, né sarò mai e poi mai disposto ad accettarlo. Cosa non accetto, mi chiedete? Il fatto che esista un male ed un bene assoluti. Per il cristianesimo tutto il male viene da Satana, ed è un male innegabile, non ci sono punti di vista, se non il male stesso; per tutti quello è il male basta. Per dio lo stesso, il bene assoluto.
    Io questo non lo accetto. Sono totalmente sicuro del fatto che né bene né male esistano;perché vedete, ognuno di noi ha le sue idee su qualcosa, e sono tutte ugualmente degne, altrimenti si fa discriminazione. Ogni idea, per me, vale come tutte le altre, perché ogni uomo ha lo stesso valore, dato che siamo tutti nati nello stesso modo, e di conseguenza, male e bene non esistono. Sono solo punti di vista, ognuno vede il bene ed il male dove vuole lui.
    L'idea di un essere totalmente malvagio che vuole portare la gente dalla sua parte vuol dire togliere la libertà alla gente di pensare liberamente. Se io lo facessi con voi non vi piacerebbe, vero? Perché deve farlo la religione, allora? Anche se esistessero bene e male assoluti, preferisco mantenere l'illusione di poter pensare liberamente, anziché accettare dogmi ed idee di altri.
    Io però credo in Dio. Non il vostro dio, certo, anche se, considerata la totale libertà di pensiero, per me ogni Dio è lo stesso. Ho fatto della mia morale la mia religione, credo in un dio generale. è un Dio grigio, nel senso che non esiste né il bene né il male, e di conseguenza, non ci sono regole, non esiste premio dopo la morte, né punizione, ma una situazione uguale per tutti.
    Non pensate che abbia lasciato il cristianesimo per pigrizia. Sarebbe odioso! L'ho lasciato per non far schiacciare la mia morale.
    Inoltre, io non credo al mio Dio come assolutamente vero, io credo solo che, se un dio esiste, allora dovrebbe essere così. Mi sembra già di sentire le vostre critiche, Brocabruno: dite che io mi pongo sopra Dio, che gli dico io come agire. No, non gli sto dicendo come dovrebbe comportarsi, dico solo che nessuno deve avere la odiosa presunzione di conoscere il vero pensiero del vero Dio senza certezze.
    Allo stesso modo, io non escludo la possibilità che il vostro Dio cristiano sia, effettivamente, il vero Dio. Se così fosse, io finirò all'inferno, e magari era davvero il demonio a farmi pensare così. Io lo accetterò, e gli dirò semplicemente che per me la giustizia era un'altra, e sono ben contento di aver inseguito quello che per me era giusto.

    Brocabruno:
    Visto che la pensi così, che non esiste nè bene nè male, se finirai un giorno
    in carcere e tre energumeni che ti violentano, tu dirai che è un male, ma loro se la pensano come te, ti diranno che è solo un punto di vista. ci sono cose che oggettivamente sono o nere o bianche e negare questo significa negare la realtà.
    "Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente". Voi, mio ex-amico, questo assioma non lo conoscete, poiché fu l'elevato Bertolt Brecht a dirla. Detto questo, non solo vi toglierò il saluto, ma arriverò anche a togliervi l'amicizia da Facebook: mi avete dato elementi sufficienti per non fidarmi di voi, devo fare la pulizia della rubrica del cellulare. Mi sono rotto di gente ambigua che ha il piede in 2 staffe: o DIO o mammona, non si possono servire 2 padroni come Arlecchino.

    Raziocinante:
    Vedete, credere che non esista bene e male non vuol dire assolutamente fare quello che ci pare, vuol dire solo essere tolleranti. Assolutamente, io ho le MIE idee su cosa è bene e su cosa è male, così come forse Dio ha le sue idee, ed un ipotetico demonio (a cui io non credo: bene e male devono venire dallo stesso posto, se esistono) pure avrà le sue... Ma, allo stesso tempo, tollero il fatto che altri vedano bene e male in posti diversi.
    Se degli energumeni in carcere dovessero violentarmi sì, io dirò che PER ME è male, ed allo stesso tempo capirò che per loro non è così, e metterò la loro idea allo stesso livello della mia, perché entrambi apparteniamo a questo mondo, e le analizzerò con pari valore in base alle mie conoscenze.
    Quello che io vorrei vedere è un mondo in cui tutti possano esprimere liberamente le loro idee, senza sottomettersi subito a quelle degli altri e senza ostinarsi a sostenere le proprie. Capisco anche che c'è gente che non vuole vedere questo: sia atei che fanatici religiosi vogliono impedirlo, ma le loro idee sono sullo stesso piano delle mie; ognuno deve analizzare le idee di tutti e giungere alle conclusioni che gli dice la propria morale. Inoltre, ovviamente, nessuno dovrebbe limitare la libertà di altri, in modo da non giungere all'anarchia, che per me è un male.
    I cristiani dicono "la verità vi renderà liberi", e per me questa è una immensa bugia. La verità è una terribile gabbia. Anzitutto, cos'è la verità? Ognuno vede la propria, ogni testa ha la sua, escluse le leggi matematiche che sono ineluttabili.
    Ma siamo davvero sicuri che inseguire la verità sia la cosa giusta? Io ne dubito, io credo che la verità di oggi sia degna del massimo disprezzo, è esecrabile. Guarda il male, quello che entrambi consideriamo tale: I politici corrotti, la mafia, il crimine in generale, la massoneria che vuole imporre la sua morale, le dittature, l'NWO... Qualcuno, fin'ora, è forse riuscito a fermarli? No, sono molto più potenti del singolo, questa è la verità: il singolo non può fare niente. Quindi, secondo te, dovrei accettare che questa è la verità, rinunciando di conseguenza a combattere, alla dignità? No, la verità va ignorata: se la verità si mette contro la nostra morale ed i nostri ideali, o ancor peggio contro la nostra felicità, che è l'unico fine della nostra vita, allora la verità va distrutta, facendo prevalere noi stessi, il nostro sogno, sempre con tolleranza per gli altri.
    Detto questo, ribadisco che per me le vostre idee sono sullo stesso piano delle mie, non le condivido, ma è il fatto che tutti possano esprimere quello che pensano (almeno a livello interpersonale) a mandare avanti il mondo. Forse voi non avete di me il rispetto che ho io di voi. In ogni caso, se volete davvero spezzarmi il cuore, toglietemi pure l'amicizia da Facebook, ma non escludo che ciò possa uccidermi, ed anzi probabilmente lo farà.

    Brocabruno: Voi odiate la verità? Io odio la menzogna!

    Raziocinante: Beh, posso dire che neanche a me la menzogna attira molte simpatie. Tra menzogna e verità fini a se stesse, sceglieri comunque la verità, ma tra verità e felicità scelgo la felicità, anche se questa comporta la menzogna, o anche la serenità, che non sempre, ed anzi molto raramente corrispondono con la verità, soprattutto se si considera che non tutti sono felici per una stessa cosa.

    Brocabruno:
    Ascoltatemi e meditate mentre leggo questo elevato testo che dovrò leggere durante la messa.
    "Di solito i bugiardi satanisti moderni fanno finta di essere atei, ma: una delle falsità che smaschereremo in questo scritto è la bugia che vorrebbe che i più grandi satanisti non avrebbero creduto veramente o non avrebbero adorato il diavolo. Prima di tutto, dev'essere ben chiaro che Anton LaVey, il fondatore della Church of Satan, considerava il demonio una vera entità, una specie di divinità che adorò realmente prima della sua morte. Anton LaVey raggirò molte persone che entrarono a far parte della Church of Satan affermando che Satana rappresenta le forze represse della natura, ma che non è una vera entità. In una delle mie interviste con l'ex membro della Family del pluriomicida Charles Manson, Susan Atkins - la quale è ancora in carcere dopo essere condannata per otto omicidi - essa rivelò che LaVey mentiva. Essendo stata ex socia per molto tempo di Anton LaVey e ballerina-spogliarellista in un suo locale, prima di unirsi alla Family di Manson, la Atkins ebbe numerose conversazioni con LaVey prima che questi divenisse famoso. Essa mi disse ripetutamente che mentre LaVey promuoveva una forma annacquata e gradevole di satanismo alle masse ignoranti che stava ingannando, egli ammise l'esatto contrario a lei e alla sua cerchia più interna di satanisti della Church of Satan. Susan Atkins mi disse che LaVey le rivelò enfaticamente, mentre era nella sua casa, che essi adoravano Satana come una vera entità che aveva dato inizio alla ribellione contro Dio. Inoltre, la Atkins affermò: «Anton mi disse che come satanista credeva nel Dio della Bibbia, ma si rifiutava di adorarlo e che aveva preso consapevolmente la decisione di venerare Satana»
    Vangelo di Giovanni 8:42 Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. 43 Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, 44 voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. 45 A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. 46 Chi di voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 47 Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio»."

    Raziocinante:
    mi volete dire che tra una verità che scatena la guerra ed una menzogna che porta la pace, sceglieresti la guerra? Io credo solo che la vita limitata esista solo per dare significato alla vita illimitata, e dato che non ha altro scopo metafisico la vita, e che il suo scopo naturale, cioè il miglioramento della specie, viene raggiunto naturalmente, allora sono gli umani a dovergli dare uno scopo, una meta da raggiungere.
    Ognuno sceglie il suo scopo, e per me il più sensato è semplicemente quello di inseguire la propria felicità ad ogni costo, purché rimanga in accordo con la morale, altrimenti non sarebbe felicità. Quindi, tra una triste verità ed una allegra bugia, scelgo l'allegra bugia, se questa bugia non osa violare la mia morale. In ogni caso, io parlo di verità e bugia solo per rendere il discorso più chiaro perché, se si escludono le leggi ineluttabili come quelle della matematica, verità e bugia funzionano proprio come il bene ed il male, cioè ognuno li vede dove vuole lui.

    Brocabruno:
    Siamo in antitesi completa. Io scelgo la verità scomoda tu tieniti pure le tue rassicuranti bugie. Quello che è nero io lo chiamo nero, quello che è bianco io lo chiamo bianco, ma guai a chi dice che il nero è bianco e il bianco è nero, guai a chi chiama male il bene e bene il male, a chi scambia il sale con lo zucchero... su certe cose sono intollerante: la menzogna e il male non li tollero né ora ne mai. Voi avete una posizione relativista, e scusatemi se ve lo dico, ipocrita, perchè non comprendi la parola GIUSTIZIA e non comprendi la spiritualità, nonché i veri valori della vita.

    Raziocinante:
    Un ipocrita è una persona che ostenta buoni propositi per cattivi fini, ed io non ho alcun fine. Il fulcro è questo: per voi il bianco è bianco, per me invece esistono solo punti di vista, io posso vederlo bianco ed altri possono vederlo grigio, altri ancora nero.
    Pochissime cose trascendono questa regola, e tra queste poche cose non c'è nulla di libero come la morale, o la religione, oppure l'etica. Se fosse come dici tu, allora tutti dovrebbero avere la stessa opinione, ma così non è, e non perché tutti gli altri sono cultori del male, perché anche tra i religiosi ci sono controversie ed idee in antitesi. Voi vorreste un mondo in cui tutti riconoscono lo stesso bene come tale, io invece voglio un mondo in cui tutti possano esprimere le loro idee liberamente, ma non per questo voglio cambiare il mondo contro la volontà di altri, facendo prevalere la mia, né intendo rinunciare alla mia idea per quella di altri senza prima un'analis. Voglio un mondo dove nulla è dato per scontato, dove non esistono dogmi e pregiudizi. Come si dice, "ogni testa è un tribunale".
    Ci tengo inoltre a dire che, non so quale sia il vostro stato, ma io sono molto contento di questa discussione. Solo confrontando idee diverse si può andare avanti; cercando di imporre dogmi, oppure rimanendo troppo ostinati in una posizione nonostante quello che ci dice l'analisi, ci si ferma.


    Questa discussione ci è pervenuta da un antico manoscritto persiano ed i nostri ricercatori sono molto stupiti nel riscontrare la sua attualità e validità; non abbiamo quindi dubbi nell'affermare che questa discussione sia realmente avvenuta.
    Da notare:
    1- Il testo inizia come il Don Chisciotte
    2- "Raziocinante" è una parola italiana, ma anche una citazione a "Rocinante", un personaggio di Voltaire nominato in ispirazione di "Ronzinante", cioé il cavaliere di Don Chisciotte
    3- Lotazio è un richiamo a Lotario, il protagonista della "Novella dell'Indagatore Malaccorto" inserita nel Don Chisciotte
    4- Brocabruno è un gigante della letteratura cavalleresca... e viene citato nel Don Chisciotte

    DIBATTITO TRA L'EMPIO DON BROCABRUNO E L'ILLUMINATO SAN LOTAZIO APOSTOLO
    In quel periodo stavo scrivendo una eloquentissima analisi sul videogioco TWEWY. Per scherzo, dissi ad un mio amico (lo stesso Lotazio del precedente racconto) che il Composer era il vero Dio, e che aveva ispirato i creatori di TWEWY per farci pervenire la sua parola. Nonostante Lotazio fosse cristiano, fu lui a darmi l'idea, in seguito a questa battuta, di fare uno scherzo a Don Brocabruno, e così lui lo contattò ed io gli suggerii le battute.
    Con questo scherzo ho voluto far capire a Don Brocabruno cosa si prova ad aver a che fare con un fanatico come lui: sostengo la tesi del "TWEWYanesimo" come unica verità universale, senza spiegarmi né accettare critiche.
    Devo ammettere però di essere dispiaciuto per questo scherzo, ed ammetto di aver sbagliato io: per me ognuno deve credere in ciò che lo rende più felice, e per quanto il suo atteggiamento sia fastidioso, ha tutto il diritto di inseguire quello che si è posto come scopo della vita.
    Anche questa discussione è assolutamente reale, e le poche modifiche fatte non modificano né il senso né il tono dei messaggi (ho solo modificato il "tu" in "voi" o in "lei" a seconda delle circostanze, e poco altro).
    Rispetto al racconto precedente ho aggiunto delle parti che collegano le varie battute, parti generalmente comiche che alleggeriscono il testo e lo rendono dannatamente divertente.
    N.B.: è un testo recente che non è stato ancora riletto con attenzione, e quindi potrebbe avere qualche errore nella forma.
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    Don Brocabruno lasciò il cavaliere Raziocinante con la scusa di dover andare a recitare la messa. Giunto in chiesa, dopo le abituali celebrazioni, lesse quell'empio testo su cui aveva lavorato tutta la notte e che Raziocinante aveva potuto sentire in anteprima; Brocabruno fu applaudito da tutta l'informe massa lì presente, accettando come vere quelle orribili idee e facendole proprie, senza avere il coraggio di riflettere con la propria testa.
    Viveva, vicino alla curia, un giovane amico comune tra Brocabruno e Raziocinante chiamato Lotazio, uomo integerrimo e rispettabile, immenso elucubratore, crocevia d'ogne virtù, magnanimo e caritatevole, rispettoso e gran oratore, dotato di un'anima assolutamente priva anche della più piccola ombra, perfetto specchio di tutte le qualità umane, esperto in tutte le scienze esistenti, soprattutto in teologia. Don Brocabruno, uomo brutto e malvagio, un concentrato di pura empietà, perfetta fusione di difetti sia morali che fisici, vile e traditore, acido ed invidioso, che non conosce assolutamente niente al di là del puro odio, odiato dalla sua famiglia, e probabilmente detestato anche da qualsiasi altra entità positiva, dicevamo, Don Brocabruno era molto preoccupato per le influenze che il cavalier Raziocinante aveva su questo amico, e così decise di andare a trovarlo dopo la messa, dato che quel giorno non aveva preso parte alla celebrazione.
    Era circa l'una quando Don Brocabruno bussò alla porta della casa di Lotazio; quest'ultimo aveva già mangiato, e l'empio prete lo trovò seduto ad un tavolo: aveva entrambi i piedi poggiati sul piano orizzontale della sedia, quasi in posizione fetale, tutto chinato in avanti fino a sovrastare il tavolo, leggendo un gran libro mentre teneva un pollice tra il labbro superiore e la giangiva; il tutto dava l'idea di una profondissima riflessione.
    Don Brocabruno non volle disturbarlo e si sedette su uno sgabello poggiato di fianco alla porta, guardando fuori di tanto in tanto per essere sicuro che non arrivasse l'odiato Raziocinante, e nel caso l'avesse visto aveva già perparato un piano di fuga dalla finestra. La casa di Lotazio era molto povera poiché quest'ultimo, appena aveva qualcosa in più, lo donava ai poveri; poiché Lotazio occupava tutto il suo tempo coltivando le sue capacità cerebrali edampliando le sue conoscenze, e non avevendo soldi per pagare una domestica, il pavimento era polveroso, con alcune assi che ormai stavano marcendo, e lo stesso valeva per le pareti, anch'esse in legno, che ormai sembravano star per cadere; da dov'era il curato poteva vedere solo quella stanza principale d'entrata, quasi completamente vuota, consistente solo in un tavolo da 6 persone ed una singola sedia, nonché lo sgabello vicino alla porta dove si era seduto Brocabruno; si potevano vedere anche due porte, che probabilmente portavano alla cucina ed alla camera da letto, che si sicuro non potevano essere molto più ricche di quella prima stanza d'entrata. Il curato sembrava molto a disagio in quell'ambiente, poiché era abituato al lusso sfrenato dei suoi appartamenti, tutti platino e diamanti, con tavoli in alabastro, seggiole in oro ed ermellino, quadri pregiati alle pareti con cornici in oro massiccio e smeraldi che pesavano più di cento chili.
    Dopo circa tre minuti Lotazio si alzò, Don Brocabruno fece lo stesso ma non riuscì a dire una parola che il padrone di casa gli prese la mano e disse:

    - A voi, Brocabruno, vanno i miei sentiti ringraziamenti, dal momento che la verità si è rivelata innanzi al mio indegno sguardo.

    - Davvero? chiese Brocabruno, non capendo totalmente cose intendesse dire l'amico

    - Ero seduto, proprio come ero fino pochi minuti fa, ad elucubrare profondamenti su antichi tomi d'obliata sapienza - spiegò Lotazio - quando un pensiero mi passò per la testa: "Oggi quasi tutte le informazioni sul cristianesimo, vengono trasmesse alla gente tramite la Bibbia, ma cosa sarebbe successo se l'uomo non avesse mai conosciuto la scrittura?" Poi ho capito che, in realtà, la verità ci viene trasmessa di continuo, è solo che la voce di Dio non penetra orecchie sorde; se proprio non ci fosse stata la scrittura, avremmo avuto le informazioni in altro modo, anche tramite internet, se ricevessimo la visita del messia oggi. E' stato allora che la verità mi ha illuminato.

    Don Brocabruno era molto contento di sentire le parole dell'illuminato Lotazio, e chiese:

    - Quindi ora credete in Gesù?

    Lotazio non capì le frasi di Brocabruno, poiché non aveva mai detto al curato di non credere in Gesù. Dedusse che quelle assurde domande erano probabilmente frutto delle sostanze demoniache che ormai stavano divorando il poco senno rimasto al blasfemo fedele, sostanze che assumeva regolarmente, frequentemente ed in ampie dosi. Lotazio, illuminato dall'unico e vero Dio, prese la migliore delle decisioni possibili, cioé ignorare le assurdità che Brocabruno vomitava da quel forno e spiegargli anzi in cosa consisteva la sua illuminazione:

    - A differenza di quell'empio Raziocinante, io non credo che bisogni inventarsi una propria religione in base alla morale. La verità deve essere rivelata direttamente agli uomini da Dio tramite i suoi profeti.Così è accaduto a me: stavo ascoltando un pezzo musicale del videogioco TWEWY quando la mia attenzione viene attirata, per opera divina, su una strofa: "Step aside and see the world; effect has defect; take a bow to the moon". GRAZIE Composer per avermi aperto l'intelletto! Il Composer ha fatto dei programmatori i suoi profeti, e di TWEWY il mezzo per farci pervenire la sua ineluttabile parola!
    Vedete, "effect has defect" si riferisce all'"Effetto Giove", un empio tomo che prevede catastrofi naturali in seguito all'allineamento dei pianeti. Nel 2012 è stato scoperto un difetto nell'Effetto Giove, ma il Composer ci aveva già avvisato nel 2007 con le sue elevate parole "effect has defect"; "step aside and see the world" sta proprio ad indicare che bisogna guardare meglio il mondo e vedremo che i pianeti non si allineeranno, e "take a bow to the moon" indica dove guardare, cioé lo spazio, nonché la lode, cioé l'inchino, che dobbiamo al Composer per essersi rivelato a noi in tutta la sua potenza.Chi altri se non il vero Composer poteva saper tali verità sull'universo molti anni prima di noi? Magari neppure i programmatori se ne sono resi conto, ma il Composer ha agito tramite loro, rivelandoci tutti i segreti dell'universo.
    Sì, so già cosa mi volete dire... Che non si riferiva all'Effetto Giove, che è solo una mia fantasia. No, il Composer è accorto, ed è per questo che come suoi profeti ha scelto i programmatori di Jupiter, cioé giove, fugando ogni dubbio!

    Bisognerebbe essere Aristotele per poter descrivere l'espressione di Don Brocabruno di fronte all'elevatissimo ed illuminato discorso di quello che possiamo ormai chiamare San Lotazio Apostolo, poiché nessuna mente accorta può avere dubbi sulla giustizia dell'assegnazione di tale titolo ad una persona così eminente, fedele ed illuminata dal vero Dio.
    Il curato aveva il volto ormai immerso nelle fiamme, con gli occhi che brillavano di una strana luce a metà via tra l'odio ed il terrore, con ogni singolo muscolo in tensione tanto da far intravedere ogni vena ed ogni tendine, soprattutto nella zona del collo la cui tensione dei muscoli tirava verso il basso le estremità della bocca, dando un'espressione di profondo sconforto; era sconvolto dalla conoscenza della conversione del suo amico, nella sua mente maledì con tutte le sue forze Raziocinante per le, a suo parere, cattive influenze con cui aveva infettato la pura mente dell'amico Lotazio. Povero Brocabruno, ha fatto tanti discorsi sull'importanza della verità al cavalier Raziocinante e poi continua a credere a ciò che vuole proprio quando questa verità di cui parla gli si presenta davanti agli occhi!
    Con il volto ancora mosso dagli spasmi dello stupore e dello sconforto, Brocabruno riprese la parola ed attaccò quel sant'uomo di Lotazio con il seguente turpiloquio:

    - Ma che c***o stai a dì? Giove? Composer? Ma a cosa c***o ti sei convertito? Alla new age? A Giove? Al Paganesimo?

    L'empio prete stava tentando di confondere Lotazio con i suoi soliti francesismi, trucco infame, odioso e vile che aveva già tentato, senza successo, contro l'illuminato Raziocinante. Lotazio, uomo intelligente e saggio, i cui occhi erano guidati dalla luce del Composer, si destreggiò magistralmente nei crocicchi di un così complesso, arcaico, aulico, magniloquente ed ampolloso linguaggio, ed ignorando tutti quegli inutili termini forbiti riuscì ad arrivare al vero succo della questione.
    Quindi Lotazio, come sempre cercando di parlare al mondo, e non ascoltando se stesso come faceva il blasfemo Brocabruno, rispose con arguzia e sapienza:

    - Nulla di tutto questo. Il new age va contro i miei principi, Giove non è che il nome del gruppo dei profeti scelti dal beneamato Composer ed il paganesimo non lo pratico di certo. Il Composer è la vera essenza del TWEWYanesimo. Il Composer è tutto, e tutto è il Composer.
    Amico, io ti parlo per convertirti. Questa è la verità, il Composer stesso me l'ha rivelata, e tu non puoi negarla : o stai col Composer o stai col Conductor, non puoi avere i piedi in due staffe, e senza staffe si viene disarcionati. Se stai col Conductor, parteciperai al Game e verrai cancellato dai Reaper; se stai col Composer, Shibuya verrà distrutta e tu diventerai un Angel. A te la scelta.

    Don Brocabruno era sempre più esterrefatto: nessuno, prima d'ora, aveva mai sferrato un così potente colpo su di lui, un colpo così forte da riuscire a distruggere qualsiasi sua credenza. Quindi Brocabruno, sicuramente sotto l'influenza della malefica Skull Pin del Conductor, decise di ribattere nuovamente ed inutilmente.

    - TU STAI FUORI DI TESTA! TI BANNO! E NON SONO TUO AMICO! ERETICO! TU SEI SCHIAVO DI SATANA!

    Il cervello di Don Brocabruno era immerso in un liquido di fuoco, e la pazzia gli faceva vomitare parole senza senso come "ti banno". San Lotazio si era ormai accorto della tentazione del Conductor, che aveva iniziato a disturbarlo poiché aveva scoperto la verità, e pensò bene di scacciarlo ricordandogli la metafisica del TWEWYanesimo, antico metodo di esorcismo praticato dai Player:

    - Il Composer, nelle suo sacro videogioco, ci ha rivelato l'esistenza di più dimensioni; per cambiare dimensione noi dobbiamo cambiare la frequenza della nostra anima, e più fantasia si ha, più frequenze riusciamo a raggiungere. Dopo la morte, parteciperemo tutti al Reaper Game, che si tiene nell'Underground, la dimensione in cui il Composer giudica le colpe degli uomini: gli empi verranno cancellati dai Reaper, i virtuosi diventeranno Angels o Reaper a loro volta. Sia fatta Lode al Composer che distrugge il male.

    L'empio Don Brocabruno fu finalmente travolto dalla luce della ragione. Non riuscì a resistere allo shock, ed a causa dell'esorcismo appena praticato, si gettò dalla finestra, rompendo i vetri. Questo testo è stato ritrovato, come il precedente, scritto su una antica pergamena persa, e per questo continuiamo a non avere dubbi sul fatto che la discussione raccontata sia realmente avvenuta.
    INTERPRETAZIONE DI TWISTER (TWEWY)
    Questo è l'estrapolato di un mio testo ben più lungo. Il suo scopo è analizzare ogni canzone della colonna sono di TWEWY e tramite essa esporre il vero e più profondo significato del gioco; attualmente il testo è incompleto (ora è di circa 60 pagine, ma completo supererà le 100). Posto solo questa prima pagina, una delle più illuminanti.
    N.B.: Poiché è ancora in fase di stesura, deve ancora essere riletto ed è quindi pieno di errori di forma, e forse anche logici.
    SPOILER | Mostra
    Brain wave, main wave
    Psyco got a high kick
    Collect and select
    Show me your best set

    Anzitutto, va notato come ogni strofa sia separate dalle altre. La prima volta che si sente Twister, infatti, è durante la scena in cui Neku, accortosi di poter sentire i pensieri della gente, scappa tra la folla per evitare gli attacchi delle rane; la canzone, quindi, simula i pensieri disconnessi che sente, appartenenti a diversa gente, nonché la confusione stessa di Shibuya (il Composer vuole distruggerla perché troppo caotica).
    Questa prima strofa si riferisce a vari aspetti della metafisica: “Brain wave, main wave” si riferisce alle “frequenza d’onda” di cui ho ampiamente parlato; l’”high kick” è una cosa difficile da fare, e Shiki dice subito a Neku che il suo Psyco (che in pratica è il metodo che usano per combattere) è tra i più difficile. “Collect and select, show me your best set” si riferisce al gameplay concernente le spille, cioè le si colleziona e le si combina per poi bullarsi con il nostro miglior deck.

    Crystals, blisters
    It’s all over now
    Psyco cane
    You’re so keen
    I need more candy canes!

    “Crystals” è una parola che va collegata alla magia, mentre “blisters”, mi ha detto un inglese madrelingua, va collegato al combattimento fisico, e ci si riferisce quindi ai due stili di combattimento, tra quello prevalentemente a lunga distanza di Neku e quello più fisico e diretto dei partner.
    “It’s all over now” si riferisce al fatto che, inizialmente, si pensa che i Players siano morti.
    “You’re so keen, I need more candy canes” è il verso più famoso: la prima parte è la frase che Shiki dice a Neku dopo averlo visto combattere la prima volta (e per questo si riferisce allo “Psyco cane”), e i candy canes rimandano subiro a Kariya, soprannominato lollipop non per niente.

    Cold cake, cold break
    Freak got a high kick
    Mr. Twister
    Moist with roistering

    Una delle strofe più complesse. Anzitutto, Mr.Twister viene identificato con Joshua, cioè il Composer. A questo punto, i due versi che lo circondano si riferiscono a lui: “freak” intende una mostruosità, ma può intendere anche una persona capricciosa, ed è proprio come è Joshua; “moist with roistering” può essere tradotto come “immerso nella folla”, e non è forse la situazione standard dei personaggi? Di Neku in particolare, che vorrebbe isolarsi ed invece è costretto a starsene tra migliaia di persone.
    Ho avuto modo di leggere le interpretazioni di altri fedeli e la teoria prevalente è che “Cold cake, cold break” si riferisce alla morte di Neku: “Cold cake” dovrebbe rappresentare l’opposto di un compleanno, cioè la fine della vita, mentre con “cold break” si intende la morte (break, rottura) in giovane età (a freddo).

    Stick it up
    Take it up
    Step aside and see the world
    Effect has defects
    Take a bow to the moon (bow-wow to the moon)

    Strofa di difficilissima interpretazione. “Stick it up, take it up” pare si riferisca all’evoluzione morale di Neku e all’imparare a tenere in considerazione l’opinione di altri. “Step aside and see the world” è uno dei messaggi a cui tiene molto Hanekoma, cioé il bisogno di espandere i propri orizzonti. Allo stesso modo, “Take a bow to the moon”, traducibile con un po’ di interpretazione come “fai un inchino alla luna”, può intendere un altro dei messaggi del gioco, cioè la vittoria dell’individualità sull’imitazione, dato che la luna è l’unica a cui ci dobbiamo inchinare, senza dover rendere qualcosa a nessuno.
    Il verso “Effect has defects”, però, ci rivela l’origine divina di TWEWY. Anche se è triste dirlo, infatti, esiste un’empia minoranza la quale ritiene che, dopo la morte, non ci sia alcun Reaper Game, ed ora anche affermare che Shibuya non è mai stata creata e che persone come Neku e Joshua non sono mai esistite. Certo, neanche io voglio negare che TWEWY sia opera umana, ma fu creato appunto sotto l’ispirazione di un Dio che ha voluto rivelarci i segreti del cosmo, ed usa questo verso per dimostrare la sua esistenza.
    l’”effect” di cui si parla è lo “Jupiter Effect”, un libro che prevede l’allineamento dei pianeti ed il conseguente scatenarsi di disastri naturali. Già nel 2007, però, il Composer ha voluto mostrarci l’empietà di questa affermazione dicendoci “Effect has defects”, ed infatti nel 2012 è uscito un libro chiamato “Defects in the Jupiter Effect”! Sia fatta lode al Composer, che ci ha dimostrato la sua esistenza prevedendo il futuro!
    Mi sembra già di sentire le voci degli empi che dicono “Ma quale Effetto Giove, poteva riferirsi a qualsiasi altra cosa!”. È vero, a il Composer, poiché è un Dio accorto, ha scelto Jupiter per far pervenire a noi umili mortali il suo Verbo, usandoli come co-produttori. Per rendere ancora più evidente il suo messaggio, inoltre, le Sacre Scritture ci dicono che ha illuminato i programmatori dicendogli di inserire il brand Jupiter of the Monkey. Ancora, sia fatta lode al Composer per questo.
    Un'altra possibile ma dubbia interpretazione del verso “effect has defects” può essere data. In sintesi, si riferisce a come si viva sempre sul filo del rasoio: bisogna tenere in considerazione l’opinione di altri, ma se non si fa attenzione si finisce per “omogeneizzarsi”; è naturale che ci siano individui originali, ma se si coalizzano diventano una massa come tante altre (come gli “emo”, che si credono una originale minoranza, quando sono solo una massa come tante altre; credono di essere paese, ed invece sono stato).

    Morning rays, hairspray queens
    Get on their way to their nest, the west
    Honest, they once had a dream
    Belles of society, in the shells of their unity
    Cornet ‘n’ spinet
    The sound flows, follows till they’re home
    Dragged by the power of dreams
    That power is yet unknown

    Qui si vede tutta l’arte della canzone! Raramente ho visto una tale profondità!
    Anzitutto, bisogna conoscere la storia giapponese. Alla fine della seconda guerra mondiale il Giappone è stato praticamente dominato dall’America è ciò ha influenzato profondamente sulla sua cultura: l’idea che il lavoro possa ripristinare il paese, l’apertura alle tecnologie, la libertà sessuale e, soprattutto, la mondanità. Shibuya è il quartiere più modaiolo dell’universo conosciuto, ed i nostri studiosi dubitano comunque che possano esistere alieni con un tale livello di mondanità, ed è quindi la zona che, più di ogni altra, ricalca la cultura americana.
    Guardiamo la società di oggi, guardiamo Shibuya: tutti uguali! Queste regine dai capelli laccati (riguardo I “Morning rays”, spesso si paragon l’alba ai capelli di Apollo, ed è possible che intendano “capelli biondi”), “belles of society, in the shells of their unity”. Inutile dire che questi “gusci della loro unità” sono i vestiti: il modo di vestire ci fa uniformare agli altri, e questo senso di imitazione (unità) agisce come una protezione, dato che oggi non vieni accettato se non ti vesti in un determinato modo. E non bisogna forse giocare così in TWEWY, non dobbiamo forse seguire le mode per sopravvivere durante le battaglie? Sì, perché determinati brand aumentano l’attacco. Esempio più forte è Pork City: se non ti vesti in un determinato modo non puoi proprio combattere! Ma poi, alla sua cima, ecco che questa regola svanisce: devi essere te stesso, seguire le tue idee e non quelle della massa, vero significato di TWEWY.
    Queste “belles of society”… una “belle from Rome”, ad esempio, non è solo una bella donna che viene da Roma, ma tra le più belle DI Roma. Le “belles of society”, quindi, dovrebbero rappresentare le più belle in assoluto, no? No! Ed infatti dice “della società”, tra quelle tutte uguali. Magniloquente, in questo senso, è il personaggio di Shiki. La conosciamo come una ragazza dall’indubbio bell’aspetto, come la classica tipa che se ne intende di moda, e quindi una di quelle “belles of society” tutte uguali. Quello, però, non è il suo vero corpo, anzi, è intrappolata nel corpo di una falsa amica che in realtà detesta; ed è proprio qui che TWEWY sprona ad una profondissima e dolorosissima autoanalisi. Alla fine Shiki appare con il suo vero corpo, e senza la sua precedente bellezza, occhialuta, bassa, con un vestito sciatto… è sempre lei, è sempre la stessa anima, eppure siamo istintivamente portati a preferire la sua variante “falsa”, come se ancora si credesse che ad un bell’aspetto corrispondano per forza elevate qualità morali; ma Satana non era forse il più bel angelo del paradiso?
    Cosa fanno queste bellezze della società? “Get on their way to their nest, the west”, prendono la via per il loro nido, l’ovest… e cos’è l’ovest, se non l’America? Questa strofa contiene praticamente tutta la storia di Shibuya, ed anche del più buio periodo giapponese; l’America è la casa di questo stile di vita, venuto in Giappone con il dominio straniero e con la globalizzazione. È possiblie, inoltre, che intenda il ritorno degli americani in patria, lasciando il controllo del Giappone. “The sound flows, follow till their home” sta a dire, infatti, che questa gente sta immersa nei suoi simili, senza mai tentare di cambiare da sola se non con influenza esterna, e ciò si adatta bene sia all’idea di un popolo straniero “unito”, sia ad un gruppo di persone che condividono mode “e modi”.
    L’ultima strofa è, ancora, uno dei messaggi principali del gioco: “Dragged by the power of dreams, that power is yet unknown”. Square-Enix parla sempre dell’importanza del proprio sogno: è un messaggio ricorrente nei Final Fantasy, è uno dei messaggi della serie di Kingdom Hearts (almeno stando a quanto mi ha detto Lotazio) ed è, ancora, uno dei messaggi principali di TWEWY. Abbiamo visto, infatti, come nell’Underground sia l’immaginazione a comandare, e l’immaginazione porta con se i sogni, perché avendo immaginazione è impossibile non puntare sempre più in alto, immaginare qualcosa di sempre più grande. Riguardo le “Belles of society”, infatti, viene detto “Honest, they once have a dream”, ma ora non lo hanno più, perché si sono limitati ad imitare gli altri, rinunciando alle proprie ambizioni, facendo propri i sogni di altri, e quindi sogni non sono più. È molto facile rimanere minorenni a vita, diceva Voltaire: avere libri che pensano per te, dottori che decidono sul tuo corpo… imitare sempre ciò che fanno gli altri, semplicemente; ma no, non bisogna avere paura di usare la propria testa! Non bisogna limitarsi a raggiungere gli altri, dobbiamo porci l’obiettivo di superare Dio! Perché ciò è impossibile, ma proprio perché è il punto più alto esistente sarà quello che ci spingerà fino al nostro limite massimo.
    Prendiamo esempi di personaggi senza sogni… Rhyme ha pagato, come “entry fee” al Game, con ciò a cui teneva di più, cioè i suoi sogni, e attraversando la strada senza fare attenzione viene cancellata da un noise, e non c’è da stupirsi dato che se non si hanno più ambizioni non c’è motivo di prestare attenzione alla strada che si percorre, tanto non abbiamo alcun obiettivo, possiamo andare dove vogliamo, e questa è la fine che facciamo; Joshua non può avere sogni, per il semplice motivo che è Dio e quindi non può porsi un obiettivo più alto, e percepiamo tutta la sua svogliatezza nei discorsi che fa a Neku, del tipo “non occupiamoci della missione, qualcun altro la completerà per noi”, oppure durante gli scontri, quando dice “Have fun, Neku”, come se non ci fosse bisogno di prestare attenzione… se Joshua non soccombe, e appunto solo perché è Dio, ma questa sua svogliatezza e mancanza di obiettivi lo porta comunque a fallire, esponendosi troppo e facendo capire a Minamimoto ed al Conductor chi era veramente.
    Pensiamo invece ai personaggi con i sogni: Minamimoto sì che ha sogni, ed anche se viene cancellato lo vediamo risorgere al sesto giorno (e non al terzo, ed immagino che la scelta del 6 non sia casuale), stando al database, “dotato della forza di un Dio”, cioè sfiorando quell’obiettivo che ognuno deve porsi; ed anche Megumi ha un grande sogno, cioè il salvare Shibuya, e se alla fine anche lui viene sconfitto, tutto sommato è lui il vero vincitore, poiché viene risparmiato il quartiere.
    Quello dei sogni è un potere ancora sconosciuto, e quindi illimitato, per quanto ne sappiamo: ponendoci un obiettivo irraggiungibile, non sappiamo neanche noi quanto in alto potremmo arrivare.
    Un’ultima nota va al geniale verso “Cornet ‘n’ spinet”, poiché sono gli strumenti utilizzati nella musica della schermata iniziale.
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    Riferimenti nerdologi e parafrasi della colonna sonora di The Word Ends with you: genio
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    MISSIVA PER PANGLOSS VERSIONE 2
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    All'attenzione dell'emerito ed eminente filosofo Pangloss.

    Caro amico,
    Il fiume del tempo scorre veemente cancellando ogni cosa sul suo percorso, ma neanche questo sconfinato potere può annebbiare il Vostro ricordo dalla mia memoria. Rammento ancora i giorni trascorsi alla corte del Signor Barone di Westfalia - che il Dio ce lo preservi - in cui godetti della vostra compagnia e dei vostri insegnamenti.
    In quel roseo periodo appresi come nel mondo creato dal perfetto Architetto dell’Universo [1] tutto andasse per il meglio. Ai miei occhi, contraddire siffatto santissimo precetto sarebbe stato ancor più esecrabile di un insulto rivolto all'Essere Supremo che ci governa; e ritenevo inoltre che, tra tutte le cose dette in morale, nulla fosse sì giusto e sì ammirevole.
    Oggi, però, vi scrivo da un posto molto lontano da Voi sia fisicamente che temporalmente. Ho a lungo errato per questo mondo, e ho visto solo regni con sovrani ingiusti, uomini che ne sottomettono altri per interessi personali, ipocrisia nascosta da false morali; ho visto posti come l'Afghanistan, dove ora volano forti aquile [2] che incendiano il cielo spezzando vite innocenti nel nome della vendetta; posti come il Messico, dove i potenti riempiono d'oro le loro casse sfruttando le dipendenze dei deboli [3] e distruggendone la salute; come l'Italia, dove ora, a differenza del vostro tempo, il delitto la fa da padrone [4] e ai giusti non è garantita neppure la dignità; come la Russia, dove i sovrani seguono i propri interessi concedendo al volgo solo l'illusione di una libertà che in realtà non esiste [5].
    Angustiato nel vedere il vostro mai troppo lodato principio barcollare, ne parlamentai con un amico che mi consigliò di consultare un saggio filosofo che viveva e spero viva tutt’ora in cima ad un monte di nome Laermo [6]. Raggiunsi la montagna e ne iniziai la scalata, ma arrivato ad un terzo del viaggio mi ritrovai di fronte ad una parete scoscesa che non riuscivo in alcun modo a superare. Quando stavo per tornare a valle mi apparve un vecchio che mi disse "Sto scendendo or ora. Conosci te stesso: quella parete è troppo ripida per uno scalatore inesperto [7]. Se prosegui verso ovest troverai una salita più dolce". Ascoltai i consigli del vegliardo ed in prossimità della vetta, ma a dividermi dalla meta c'era un burrone troppo ampio per essere saltato. Stavo per tornare indietro quando si mostrò nuovamente quell'anziano e senz’indugio mi disse: "Sto scendendo or ora. Se vuoi raggiungere la cima non cercare scorciatoie; questo burrone è troppo ampio [8], ma se attraversi la grotta a nord [9] arriverai ad una scala di pietra che ti porterà alla meta". Seguii il sagace consiglio e arrivai davanti a un tempio. All'interno vidi il vecchio che mi aiutò a salire, ora seduto a terra in profonda meditazione. Portai la mia triste figura al suo cospetto e chiesi: "Se siete voi il saggio del monte Laermo, vi prego, ditemi perché qui tutto va per il peggio", ed egli a me: "Questo mondo vegeta perché i sovrani, corrotti dal potere, si credono autarchici e sapienti, di modo che finiscono col ripetere gli errori dei loro padri. Scendi dal monte e se troverai qualcuno che necessita di aiuto, insegnagli che è importante chiederlo, e così tutto andrà per il meglio. Il modo più semplice per scalare una montagna è chiedere il percorso migliore a chi sta scendendo".
    Affinché il mondo migliori è necessario evolversi, e l'unico modo per farlo è guardare al passato con umiltà per evitare gli errori già commessi [10]. Quest’eminente nuovo principio ha saputo rasserenarmi e credo che possa essere utile anche a Voi, amico Pangloss, analizzare questa visione del mondo, poiché se è vero che in esso tutto può andare bene, non possiamo neanche pretendere che l’universo migliori continuando a viaggiare per strade già battute.
    Certo che saprete dare il giusto valore alle mie parole, prendo congedo: vale. [11]
    Vostro amico,
    Un Candido

    NOTE
    1) (Architetto) Dio. È un richiamo alla massoneria, in particolare alla sua ideologia sulla necessità del perfezionamento dell'individuo.

    2) (Forti aquile) Riferimento ai bombardamenti effettuati dagli americani (il simbolo dell'America è l'aquila).

    3) (Dipendenze dei deboli) Riferimento al commercio di droga.

    4) (Il delitto la fa da padrone) Riferimento alla mafia.

    5) (Illusione di una libertà che non esiste) Riferimento alla Democrazia Dittatoriale russa.

    6) (Laermo) Anagramma di “morale”.

    7) (La parte scoscesa) Rappresenta un ostacolo troppo duro per noi nella ricerca del perfezionamento. Prima si riconoscono i propri limiti, prima si troverà una strada alternativa.

    8) (Il burrone) Indica una scorciatoia. Nella morale, però, è meglio fare strada in più che tentare un salto che si rivelerà un errore fatale. Implica la conoscenza dei propri limiti, in quanto sappiamo che è troppo duro per noi, e quindi appare dopo la parte scoscesa.

    9) (Oscura grotta) Indica una sofferenza. Per arrivare alla meta è spesso richiesto di fare strada in più, con sacrificio, come alzarsi ad orari che non ci piacciono e lavorare quando siamo stanchi, ma, se superata, la sofferenza porterà ad una gioia superiore. Viene dopo il burrone perché è meglio scegliere la sofferenza che cadere in rovina.

    10) (Bisogna guardare al passato con umiltà, per non ripetere errori già commessi) è il messaggio principale del testo, nonché il principio che si impara sulla cima del monte della morale.

    11) (Vale) è la chiusura latina delle epistole familiari.
    Poiché, come alcuni già sanno, sto tentando di nuovo di pubblicare qualcosa (anche perché tentare non costa nulla, a meno che tu non ti rivolga all'esecrabile gruppo Albatross), ho iniziato a rivedere alcuni racconti.
    Ho pensato se mantenere la forma epistolare o riscrivere il testo, ma poi ho pensato che questa fosse la forma più idonea a rappresentare e far percepire un collegamento tra presente e passato, tra il lettore ed il libro di Voltaire.
    Ho inoltre deciso di mantenere anche l'estrema sinteticità, sia perché non ritenevo utile arricchire un racconto (e non un romanzo) con tanti fronzoli (senza contare che in una lettera non sarebbe stato possibile narrare tutta la vicenda), sia come imitazione dello stile di Voltaire.
    Ho modificato la chiusura poiché non so se scriverò una risposta (probabile), oltre ad aver corretto un po' la forma e la scelta dei termini. Anche la punteggiatura è stata modificata, ma mi da ancora dubbi... ogni scrittore usa la punteggiatura a modo suo, al di fuori delle regole grammaticali: Cervantes usava tanti "punto e virgola" e quasi nessun punto fermo, Dumas ha uno stile fluido con tante frasi brevi, Flaubert ignorava totalmente le regole grammaticali e pensava solo al ritmo ed al suono, Hamingway dava una precisa logica ad ogni segno...

    Il problema è che, tendando di rendere il testo più adatto ad una pubblicazione senza tradire la sua essenza, non vorrei aver peggiorato la situazione anziché migliorarla... voi preferite la prima o questa seconda versione?
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    Anzitutto, chiedo scusa per il doppio post, ma mi sono appena trasferito, non capisco che diavolo abbia la connessione e non riesco neppure ad editare (non mi carica la pagina). comunque, ecco un testo nuovo...

    DAL VANGELO SECONDO LIVEALIVE
    SPOILER | Mostra
    Tre giorni dopo la discussione con Brocabruno vi fu uno sposalizio in Cana di Galilea, ed era quivi la madre di Lotazio.
    E fu invitato anche Lotazio co’ suoi discepoli alle nozze. Il nostro profeta, infatti, aveva iniziato a predicare nella piazza del paese ed aveva raccolto diverse anime.
    La chiesa in cui si tenevano le nozze era a pochi passi dalla casa di Lotazio e costui fu quindi il primo ad arrivare; poco dopo giunsero anche gli altri invitati, tra cui c’erano anche Don Brocabruno, Raziocinante ed un poeta italiano di rosso vestito che nessuno aveva visto prima. Per ultimi arrivarono gli sposi con i testimoni.
    La cerimonia si tenne come di consuetudine, e il prete tenne un eloquentissimo discorso che piacque molto a tutti tranne che a Raziocinante, il quale la pensava come ben sappiamo.
    Finita la funzione la comitiva si mosse verso un sontuoso banchetto preparato in un locale vicino per celebrare degnamente gli sposi. Lotazio prese posto tra sua madre ed il poeta italiano, con cui aveva tenuto una proficuo discussione religiosa fuori dalla chiesa tanto che decise di convertirsi lodando anche lui al Bucatino.
    Tutti mangiarono e bevvero a sazietà, tanto che la cucina fu costretta ad usare la scorta d’emergenza, ed essendo venuto a mancare il vino, disse a Lotazio la madre:

    - Ei non hanno più vino!

    E Lotazio le disse:

    - Che ho io da fare con te, oh donna? Non è per anco venuta la mia ora.

    Disse la madre a coloro che servivano:

    - Fate quello che vi dirà, è un genio, è un GENIO!

    Lotazio, quindi, si alzò chiedendo agli inservienti di portare dei vasi e di metterli davanti a lui. Or vi erano sei idrie di pietra preparate per la purificazione giudaica, le quali contenevano ciascheduna due in tre metrete. Lotazio disse loro:

    - Empite d’acqua quelle idrie

    Ed essi le empirono fino all’orlo. Le Idrie vennero coperte con un’asse di legno e dopo pochi secondi Lotazio riprese:

    - Attignete adesso, e portate al mio amico poeta, non vedete che ha il bicchiere vuotato?

    E ne portarono. Il poeta portò il lungo naso ad assaporare l’aroma che si levava dal vaso di pietra e appena ebbe fatto il saggio dell’acqua convertita sputò sul tavolo tutto il liquido rossastro con cui s’era empito la bocca. Alcune donzelle, credendo che fosse sangue, si prepararono a svenire, ma tosto il poeta le rincuorò col suo tosco accento:

    - O Lotazio, ma che hai fatto? Codesto è aceto!

    Così tutti gli uomini invitati assaggiarono l’acqua convertita in aceto, e tutti la sputarono di modo che, davanti a quella ripetuta scena, qualche nobildonna svenne veramente. Lotazio era molto imbarazzato per l’errore fatto, poiché ora alla festa non v’era più né vino né acqua; ciò nonostante, gli invitati furono molto contenti per aver visto un miracolo come quello e con quello splendido aceto condirono un’insalata che nessuno avrebbe più dimenticato. Sebbene a festa finita furono tutti molto assetati, Lotazio fu lodato da tutti, e gli sposi lo salutarono personalmente quando dovette lasciare il banchetto ringraziandolo per aver reso così speciale quel giorno.

    Così Lotazio in Cana di Galilea diede principio a far miracoli, e manifestò la sua gloria, e in lui crederono i suoi discepoli.
    Dopo di ciò andò con la sua madre e co’ fratelli e co’ suoi discepoli a Capharnaum e vi rimase per poco tempo.
    Ed era prossima la pasqua de’ giudei, e Lotazio si portò a Gerusalemme.
    E trovò nel tempio dei religiosi che non sapeva ancora essere dei fanatici. Si avvicinò ad uno di essi ed iniziarono a parlamentare su vari aspetti della metafisica, anche se Lotazio, da persona accorta, decise di non rivelare subito la sua particolare fede. Ad un certo punto asserì Lotazio:

    - Sapete, di recente ho viaggiato a Capharnaum. Per il Bucatino, sicuramente un bel posto, ma è davvero incredibile vedere quanta ipocrisia quella gente nasconda sotto le loro false morali: venni a sapere, ad esempio, che era in corso uno scontro armato con una città vicino per motivi religiosi. Decisi di tenere un comizio in piazza spiegando come sarebbe stata migliore la loro situazione se avessero vissuto lasciando credere ognuno in ciò che vuole, comunicando il loro credo ad altri proponendo la conversione ma senza imporlo con la forza come stavano facendo. Scusatemi, ma è alquanto ipocrita utilizzare la religione come pretesto per uccidere.

    Il religioso interlocutore, che finora aveva dimostrato grande mitezza, s’accigliò a quest’ultima frase ed attaccò il profeta sbraitando:

    - Ma quali scempiaggini vomitate da quel forno! Ma quale ipocrisia! Portatemi qua un uomo che offende la mia religione e io lo apro in due, eccome! Tutti coloro che non seguono le sacre scritture alla lettera sono schiavi di Satana, e nonostante il comandamento dica “Non uccidere” questo è derogabile sotto determinate circostanze, ed anzi è cosa buona e giusta uccidere per la propria fede.

    “Esattamente!”, “Bravo!”, “Così si parla!”: grandi elogi si alzavano dalla folla di fanatici lì giunti.
    Lotazio ringraziò il Bucatino che ancora una volta lo aveva protetto non facendogli rivelare la sua confessione; e fatta quasi una frusta di cordicelle di giunco, tutti coloro scacciò dal tempio.
    A quelli poi che più avevano elogiato le empie parole del suo fedele interlocutore disse:

    - Andate via di qua, e non vogliate convertire la casa del Bucatino da simbolo di libertà in un campo di battaglia!

    Cacciò tutti i fanatici dando grande prova d’abilità con la sua frusta: da allora venne chiamato “il Flagello di Dio”. Si rivolsero però a lui i giudei e gli dissero:

    - Con qual segno mostri tu a noi di poter fare queste cose?

    Rispose loro Lotazio:

    - Disfate questo tempio, e io in tre giorni lo rimetterò in piedi.

    Replicarono dunque i giudei:

    - Questo tempio fu fabbricato in quarantasei anni, e tu lo rimetterai in piedi in tre giorni?

    Lotazio sfidò i giudei dicendo di metterlo alla prova. L’edificio fu smantellato e tre giorni dopo Lotazio tornò con una perfetta riproduzione del tempio che trasportava sul palmo della mano. La città era rimasta senza un luogo di culto, ma i saggi riuniti furono unanimi nel dire che Lotazio aveva mantenuto la parola data.

    Nel tempo che poi egli stette in Gerusalemme per la pasqua e per la solennità, molti credettero nel suo nome, vedendo i miracoli che egli faceva: moltiplicò le erbacce del campo di un agricoltore (anche se questo gli chiese di moltiplicare i frutti degli alberi), camminò su delle acque imbottigliate, fece guarire un fedele dall’influenza facendogli venire il morbillo, sedò una grande tempesta tramutandola in una grandine con chicchi grossi come palloni, rincuorò un marinaio che non riusciva a prendere niente facendogli trovare uno squalo (purtroppo il pescatore venne divorato).
    Ma quanto a Lotazio, egli non fidava loro se stesso, perché tutti conosceva. E perché non aveva bisogno che alcuno rendesse testimonianza d’un altro; conciossiaché da se stesso sapeva quel che fosse nell’uomo.
    Allora, questo è un periodo estremamente stressante per me... ieri notte sono rimasto sveglio fino alle 4, ed ora, che è l'una, ho appena finito di scrivere quest'empio testo. Vista l'ora, non l'ho riletto, e forse ci sarà qualche strafalcione.
    Comunque, si tratta di una versione rivista del Vangelo di Giovanni, secondo capitolo. Si parte dalla comicità (l'acqua tarmutata in vino) per poi arrivare alla quasi-serietà nel tempio, dove si arriva ad un messaggio conrto il fanatismo. In futuro lo correggerò per rendere il linguaggio più uniforme.
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