Oggi mi sono ritrovato tutto il pomeriggio senza connessione e avevo bisogno di un modo per ammazzare il tempo, perciò ne ho approfittato per ricominciare l'originale triologia di Phoenix Wright che non toccavo da almeno 3 anni.
Prima che mi attacchiate, voglio rendere perfettamente chiaro che io adoro questa serie, tutto. Il character design variegato e bizzarro, le meccaniche di gioco a singhiozzo tra puzzle game e avventura grafica point & click, la trama e le atmosfere da film noir. Non si può dire che non si tratti di giochi di qualità, ma... man mano che vado avanti, noto elementi della storia difficili da credere, a volte si tratta di dialoghi scritti male, altre volte di veri e propri plot-hole. Forse si tratta solo di erroracci di traduzione (logicamente, gioco in italiano), non sarebbe da escludere, ma penso possa essere divertente evidenziare gli "scivoloni" che più mi hanno colpito per discuterne con voi.
Sia chiaro che si tratta di giganteschi spoiler, chi non ha ancora giocato al primo Phoenix Wright ed ha intenzione di rimediare, farebbe meglio a chiudere, altrimenti, buona lettura.
1)
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- PERCHE' REDD WHITE VA' IN TRIBUNALE?
Redd White poteva senza problemi astenersi dal presentarsi in tribunale, perchè ha deciso di andarci?
2)
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- IL RICATTO DI MIA
Verso la fine del processo, Mia fà leggere a Phoenix un'elenco di persone in vista che hanno avuto contatti con Redd White. Al che, la stessa dà un'alternativa al criminale: Dichiararsi colpevole, oppure far scoppiare uno scandalo mediatico distribuendo la lista di cui sopra alla stampa. Ma a parte il fatto che lui avrebbe potuto senza problemi evitare che questo scandalo scoppiasse, grazie alle sue conoscenze e a parte il fatto che anche dichiarandosi colpevole lo scandalo sarebbe scoppiato comunque... perchè avrebbe dovuto scegliere di subire roba del tipo ergastolo o pena di morte per evitare che quel foglio di carta circolasse? Non riesco proprio a capirlo.
3)
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- LA CONDANNA DI REDD WHITE
Il gioco ci introduce al personaggio di Redd White con un certo climax, capace di farci capire che razza di pezzo grosso sia. Quando Phoenix viene accusato da lui di essere l'assassino di Mia Fey, il giocatore è spinto a chiedersi "porca vacca, come si fà ad uscire da una situazione del genere?". Insomma, questo tipo ha tutto in pugno, dalle telecomunicazioni alla giustizia. Viene lasciato intuire che tutti sono dalla sua parte (volenti o nolenti) e che, dunque, tutti sono contro Phoenix. Personalmente, mi aspettavo un colpo di scena spettacolare, a questo punto, e... devo dire di essere rimasto deluso. Ho avuto la sensazione che "sconfiggere" questa specie di boss mafioso sia stato troppo facile. Insomma, lui aveva il potere di manipolare chiunque ed aveva evidentemente ricattato il giudice del processo, non importa quanto le prove siano lampanti o quanto l'avvocato sia bravo, se il giudice è influenzato in questo modo. Ho trovato ridicolo che lui, semplicemente, perdesse le staffe e confessasse i suoi crimini, perchè? Non c'era modo che lo condannassero. Sarebbe stato molto più sensato se il giudice, preso dalla coscienza, si fosse ribellato pubblicamente, o qualcosa del genere.
4)
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- MAYA SI SCORDA CHE SUA SORELLA E' MORTA DOPO ESATTAMENTE DUE GIORNI
Questa è la cosa che più mi ha lasciato perplesso. Verso la fine del capitolo, Maya e Phoenix si ri-incontrano nello stesso luogo in cui si sono conosciuti (l'ufficio legale). Qui Maya si comporta come una normalissima ragazza che sta vivendo solo un altro normalissimo giorno della sua normalissima vita. Scherza, è allegra, è felice. Sembra che il fatto che la sua adorata sorella, la sua ultima parente rimasta, come il gioco ci lascia intendere (sì, non è davvero così, ma evidentemente sua zia e sua cugina non erano previsti durante lo sviluppo del primo gioco), l'abbia lasciata non la tocchi. Non vive alcun dramma psicologico, sembra che non abbia realizzato di essere rimasta sola al mondo, chiunque vivrebbe un periodo difficile dopo un'esperienza del genere, ma no. Lei sta bene così.
All'inizio ho pensato che si trattasse di differenze culturali, magari in Giappone non vivono la perdita di una persona in modo così intenso come facciamo noi occidentali, ma poi mi sono ricordato di alcune righe che lessi diverso tempo fà in cui si descriveva il dolore che Shigeru Miyamoto visse per la perdita del suo caro amico e maestro, Gunpei Yokoi (rimase in lutto per circa 6 mesi). Decisamente, quindi non sono i giapponesi ad essere """strani""", solo Maya lo è.
Eventualmente, ne scriverò altri. Fatemi sapere le vostre opinioni, mi interessano.