>Moemon Forever V3<
Loop #1
The unwillingly chosen one and the Goddess
Regole nuzlocke
- > Ad ogni pokemon catturato deve essere dato un nome.
> Si può solo catturare il primo pokemon selvatico di un'area. Se esso viene messo K.O. o fugge, non si posson prendere altri pokemon in tal area [Se un area ha differenti 'punti' ove pokemon selvatici possono apparire, come erba alta + Acqua + pesca, non contano in modo differente.]
> Dupe Clausole : Se un pokemon già catturato ricompare in un area differente come primo pokemon, non si perde la chance di catturarne uno in tal area, a meno che essa non abbia solo pokemon già catturati.
> Non si può scappare dai pokemon selvatici.
> Pokemon leggendari o shiny NON sono usabili.
> K.O. = Death. I pokemon K.O. devono essere permaboxati e non possono essere riutilizzati.
> Finir al tappeto senza alcun pokemon rimanente nel box = Game over.
- SPOILER (Chapter 1; The unwanted beginning.) | Mostra
...
...
Dormire è...strano.
Non vedi. Non senti. Non parli. Non ti muovi.
E' tutto buio.
Alcuni dicono che si sogni, ed eppure non ricordo di aver mai avuto nè incubi, nè altro.
Solamente, puro buio. Un'oscurità priva di pericoli, ma anche di qualsiasi altra cosa. Una gabbia, forse? Si potrebbe definire tale, quel posto ove finisco ogni volta che i miei occhi si chiudono? Forse, ma una gabbia non dovrebbe avere un limite? Delle sbarre? Qualcosa che mi impedisca di camminare per interminabili momenti, senza alcun senso di direzione?
Più ci penso, meno sono capace di definire dove mi trovo. Eppure, sò che non è la prima volta che cammino in quest'oscurità, e sò che probabilmente non sarà nemmeno l'ultima.
...
A pensarci, quello è tutto ciò che sò.
Il mio nome? Le mie origini? Non nè ho idea.
Come l'oscurità pare coprire completamente questa...area? Stanza? Dimensione? Beh, come essa copre questo posto, sembra coprire anche le mie memorie. O forse...forse non ne ho mai avute?
...
...
No, qualcosa me lo ricordo.
Il mio nome.
Luka.
...
Non sò perchè, ma sento che...che voglio ricordarmi il mio nome.
No, che devo ricordarmelo.
Ma perchè? Perchè sento questo...desiderio...?
...
Ah.
Credo di esser vicino allo svegliarmi. E' già mattino? Il tempo sicuramente corre quando non vuoi che si muova.
...Ma come mai non volevo ciò? Come mai sento che lo svegliarmi non è una cosa positiva?
...Forse, forse mi ricordo qualcosa di più. Si, una...sfida? Una missione. Un'avventura da iniziare, persone che mi hanno eletto per salvare il loro mondo da delle creature che una volta parevano nostre amiche, una dea che vuole dominare sopra di noi.
Un'ultima chance, ove io rappresento l'ultima possibilità di salvezza da una schiavitù infinita.
...
Spero che abbiano un piano B.
...
...
Mentre le mie memorie ritornano, un'immagine di un uomo mi appare nella testa. Egli pare abbastanza vecchio ma arzillo, ed apparentemente con un problema simile al mio, al punto di non ricordarsi nemmeno il mio nome.
...Un nome che, forse, non ricorderei nemmeno io, se non sentissi questo bisogno di tenerlo a mente. Forse...ne sono legato per qualche motivo?
In ogni caso, mi ricordo che egli fù colui che mi parlò di codesta avventura che, sebbene contro la mia volontà, mi accingevo ad incominciare. Una sfida i cui risultati avrebbero apparentemente dichiarato chi, tra...Pokemon e Umani, sarebbe stata la razza dominante del pianeta. Ma perchè io, tra tutti? Non vi erano persone più adatte? Fino a pochi mesi prima, nemmeno lo volevo un pokemon, se non per compagnia...ed ora dovevo diventare un allenatore forte a sufficienza per battere niente di meno che colei che quegli esseri li aveva creati.
...A pensarci, eran forse loro non in cerca di un salvatore, ma di un sacrificio? Questa sfida, a quanto avevo capito, si ripeteva tutti gli anni, e mai nessuno famoso decideva di parteciparvi...ma perchè?
...
La dea Arceus.
Colei che creò i pokemon.
Colei che, molto probabilmente, non esiterà a porre fine alla mia vita una volta che mi avrà battuto.
...Ma perchè essa pretendeva una sfida annuale, ove un solo umano doveva sfidare coloro che seguivano gli ordini della dea, lei stessa inclusa, e vincere, pena la morte? Che senso aveva metter a rischio il controllo che lei aveva sul mondo con ciò?
Era qualche tipo di test? Un modo per divertirsi? Sadismo puro? E perchè scegliere me tra tutti?
...Ah, tutte queste domande...mi fan venire il malditesta. Vorrei solamente poter dormire ancora, magari per sempre...ma ecco che i miei occhi si aprono.
E' ora.
...Ma magari ancora cinque minuti?...
...Meglio di no.
"..."
Uno dei miei primi pensieri, per quanto semplice e fuori luogo, è che il letto è tremendamente morbido. Vorrei potermelo godere di più, ma so bene che ciò non è possibile, e quindi tento di alzarmi, seppur le mie gambe sembrano esser d'accordo con me nel voler giusto prendersi quegli altri cinque minuti. O forse è solo paura che mi rende difficile l'alzarmi dal letto? Probabilmente entrambi, non vi è dubbio. Con un po' di fatica, mi vesto e mi preparo, prendendo il minimo indispensabile che mi può servire, come ricambi e, ovviamente, la pozione che Pokenet dona a tutti coloro che usano i loro box come omaggio. Niente di propriamente eccezionale, ma se dovevo iniziare quest'impresa, tanto valeva farlo bene.
...A guardar le scale, improvvisamente le mie gambe iniziano a tremare di nuovo. La certezza che una volta scesi da esse non vi sarebbe stato più ritorno, che la camera in cui avevo vissuto così tanti anni ormai sarebbe stato solamente un mero ricordo che avrei tenuto stretto durante la mia avventura...questi pensieri mi rimuovevano ogni spilla di forza di volontà. Vi era da chiedersi cosa mi facesse muovere, cosa effettivamente mi spingesse a non nascondermi, a non scappare.
Avevo forse qualcuno che credeva in me? Avevo forse qualcuno che si fidava di me e delle mie abilità a tal punto da riporre le proprie speranze sulle mie spalle? No, certamente no; Chi sapeva chi ero, chi sapeva della sfida, già sapeva che non ero altro che un morto che camminava. Una dea millenaria contro un ragazzino...chi punterebbe su quest'ultimo?
...Certamente non lei. Non mia madre. Per quanto riesco a ricordarmi, ella non parlò mai molto con me. Se poteva, evitava di guardarmi, avermi attorno, perfino di parlarmi. Per lei, non ero neanche che un ingombro che lei doveva accudire fino a tempo debito. Era forse contenta che ora stavo andandomene, liberandola da un problema così pesante? Se lo era, di certo non lo dimostrava, la sua faccia senza emozioni visibili come sempre.
Ed eppure, non posso nascondere la mia affezione per lei. Malriposta, non dico di no, ma non potevo odiare colei che mi aveva dato la vita. Sindrome di Stockolma? Possibile.
Con un ultimo saluto, il quale non ebbe risposte, uscii dalla porta e camminai verso il centro della piccola città, fino ad incontrare un bivio; Da una parte, il laboratorio del Professore di nome Oak, dall'altra la foresta.
Da una parte, l'inizio di una gravosa missione, dall'altra libertà.
Lo ammetto. Ci volevo provare. Un passo, e via, potevo scappare. Certo, affrontare i pokemon selvatici senza averne uno mio non sarebbe stato facile, e trovare un posto per nascondersi non sarebbe stato da meno, ma di certo, l'idea batteva l'affrontare una dea, vero?
Ma prima che io potessi provarci, un urlo arriva dalle mie spalle, il professore che correva verso di me. Che il professore si fosse appostato temendo che io provassi a scappare? Probabilmente non ero l'unico che ebbe questo desiderio, a quanto pare.
Senza darmi tempo e spiegandomi che la sua preoccupazione non era il pericolo che io fuggissi, ma il rischio che i pokemon selvatici avrebbero potuto ferirmi, egli mi trascina verso il laboratorio, ove Lei ci aspettava.
...Lei? O Lui? La voce suonava femminile...ma il corpo era di un maschio. Era questa la forma che lei aveva deciso di assumere durante la sfida? Una...strana scelta.
In ogni caso, prima di scegliere il pokemon che avremmo preso, egli spiegò di nuovo quali furono le regole. Blah blah, se vincerà lei niente cambierà, se vincerò io la razza umana sarà salva, roba che ha poco senso per me, alla fin fine. Lo so già che non son altro che un sacrificio, dovevan rendere tutto così lungo?
Finalmente, dopo incessanti minuti di spiegazioni inutili, Oak stava dando la possibilità a Arceus di scegliere il primo pokemon. Bene, forse...
"...?"
Stava rifiutando la possibilità di scegliere il suo pokemon per prima...perchè ero differente? ...Era forse perchè anche lei sapeva che non sarei stato un problema? Beh, qualsiasi ragione ci fosse dietro alla sua scelta, non volevo perdere altro tempo, e mi avvicinai ad una delle pokeball a caso. Una valeva l'altra, alla fine, e volevo finire tutto il più presto possibile.
Charmander. Beh, alla fine non ebbi tanta sfort--
Improvvisamente, l'oscurità dei miei sogni era tornata. Non capisco, ero forse svenuto? Forse Arceus aveva voluto por fine alla mia vita senza sprecar altro tempo? Eppure quest'emicrania...sento che riesco a respirare, sento le mie mani sulla mia testa. Che diamine sta...?
...? Ci...vedo di nuovo? E sono ancora qui, allo stesso punto di prima. Sento però come se...non sò, fossi svenuto qualche secondo prima, ma sono qui ora...facendo cosa? Ah si, scegliendo Monkey come membro della mia squadra, per sfidare Arceus. Questo esemplare sembra...molto tranquillo, per la sua specie, ma andrà bene comunque. Anche se...nah, meglio non pensarci.
Senza aspettar altro tempo, ecco che lei...lui...Arceus prese il proprio Pokemon, iniziando ufficialmente la sfida. Ora noi dovevamo partire ed esplorare il mondo, ottenere le medaglie e--
Beh, apparentemente sembrava che davvero Arceus volesse chiudere la questione il prima possibile. Perfetto, direi, almeno non avrei dovuto camminare molto prima di incontrare la mia fine.
...Ora rivelava la sua vera forma? Forse semplicemente non voleva attrarre troppa attenzione con quella forma maschile di prima ma...eh. Nei libri di favole, il cattivo era sempre vestito in modo cupo e scuro. Oggi, invece, pare che il diavolo vesta Pokeprada, uh? In ogni caso, era ora. Il mio pokemon contro il suo.
...Avevo dato un nome al mio? No, non lo avevo fatto. Ma che nome dargli? Specialmente considerando che ciò avrebbe reso solo più difficile il farlo combattere una battaglia persa?
...Si, gli devo almeno questo. Almeno dovevo poter permettere a codesto pokemon di aver un nome a cui rispondere, sebbene per poco.
Sin. Perchè non è un peccato capitale attaccare una dea? Almeno, a quel che mi ricordo.
In un attimo, dalla sfera uscì il mio pokemon, e da quella di Arceus il suo. E in pochi momenti...la battaglia finì? Non capivo che successe, ma l'unica cosa che vidi fù Sin che, in un attimo, si avventò sull'avversario, graffiandolo finchè egli non finì a terra, troppo debole per rialzarsi.
In tutta sincerità...non potevo darle torto. Era incredibile come in pochi secondi il mio pokemon vinse quella battaglia. Forse, alla fine, vi era una speranza? Forse potevo davvero vincere contro la dea?
Lei non proferì parola, andandosene dalla porta, e chiudendola con forza una volta fuori. Potevo leggermente capirla, visto che nessuno di noi due ebbe tempo di dire anche solo una parola, e che la vittoria che ottenni non era altro che qualcosa donatomi da Sin, la quale si stava limitando a fissarmi, vicina alla mia gamba. Era forse questa la fortuna del principiante?
Beh, se si, c'è ne sarebbe voluta molta altra, visto che l'avventura era a malapena incominciata....
...E che nessuno mai si prese la briga di tagliare l'erba davanti all'unica uscita dalla città. Oooh, questo non sarà divertente, proprio no...
«Voi, con me, rischiate SEMPRE»
- Kiddo parlando con Xervils su The Tower.
- Kiddo parlando con Xervils su The Tower.