La dolce angoscia di Mario & Luigi: Fratelli nel Tempo

Questo articolo contiene spoiler su Mario & Luigi: Fratelli nel Tempo.


Fratelli nel Tempo ha una storia relativamente cupa per gli standard di Mario. In questo gioco il grande cattivo non è Bowser, ma una stirpe aliena che decide di colonizzare il pianeta, e i rapporti temporali coinvolti rendono tangibile un senso di profonda inquietudine: ci troviamo di fronte a una minaccia dal passato, un pericolo radicato chissà in quale angolo del tempo, che sembrerebbe impossibile da affontare se non fosse per le prodigiose invenzioni del professor Strambic e per il coraggio dei quattro fratelli.

Il viaggio nel tempo contribuisce a creare quella sensazione di malinconia che definisce il gioco. Il passato è il tempo dei ricordi e delle esperienze che non tornano più, ma con la macchina del tempo Mario e Luigi hanno modo di incontrare nuovamente quella parte della loro vita, stringendo amicizia con i propri io bambini e ritrovandosi di fronte a un’ingenuità infantile che magari avevano dimenticato. Le interazioni che i due fratelli hanno con le loro giovani controparti sono molto belle: i quattro si aiutano, si fanno forza a vicenda e insieme sconfiggono una minaccia più grande di loro. E alla fine dell’avventura si separano per tornare alle loro vite, in una scena di “addio” dolcissima, divertente e malinconica.

Il tono serio della storia viene stabilito a più riprese nell’arco del gioco. La Foresta di Toadwood con i Toad fusi negli alberi, i villaggi in rovina… la minaccia degli Shroob viene mostrata in tutta la sua forza distruttiva e la colonna sonora di Yoko Shimomura fa un lavoro eccezionale nell’impostare un tono tenebroso e quasi disperato. Quando ci viene raccontata la storia, all’inizio del gioco, veniamo subito colpiti da questo brano minaccioso e imponente, che avanza a passi pesanti in una serie di accordi dissonanti. Ci viene fatto capire subito che gli Shroob non scherzano, che stiamo facendo i conti con una minaccia ancestrale e determinata a raggiungere i suoi obiettivi.

Un altro aspetto che mi ha sempre colpito di Fratelli nel Tempo è l’uso del silenzio nei punti cruciali della storia. Ci sono dei momenti di palpabile ansia in cui sai che sta per succedere qualcosa, ma non c’è nessuna musica di sottofondo a dirtelo. Mi è rimasta in mente la scena prima del boss finale, dove Mario, Luigi, i Baby e Peach si avvicinano all’Astronave Madre Shroob schiantatasi sulla torre. Si apre lo sportello e… per diversi secondi non succede nulla, in un crescendo di ansia che viene spezzato dal coraggio di Mario, e infine dalla voce tuonante della Principessa Shroob. Il gioco è pieno di momenti come questo, anche meno intensi, ma sempre con quell’inquietante senso di attesa che ti fa stare sulle spine.

È con la battaglia finale che la colonna sonora del gioco si spiega in tutta la sua emotività. Invece di optare per un brano movimentato, Yoko Shimomura ha preferito incanalare la rabbia della Principessa Shroob in un brano dai toni drammatici che simboleggia uno scontro disperato – scontro i cui esiti, a prescindere da chi vince, determineranno la fine di una specie, come fa notare un utente nei commenti di un upload su Youtube. Nonostante la malvagità degli Shroob è possibile provare una certa empatia verso lo spirito di sopravvivenza che li spinge a fuggire da un pianeta morente, e penso che la musica riesca a spiegare questa sensazione molto bene. Anche dopo aver sconfitto la minaccia Shroob, anche dopo che salviamo il mondo e arriviamo ai titoli di coda, rimane un sapore amaro in bocca, una specie di cicatrice che si forma nella memoria del Regno dei Funghi.

Un'ultima scena che mi viene da citare è quella del Santuario Stella. Quando il Portale del Santuario giudica i quattro fratelli si accanisce ingiustamente contro Luigi, chiamandolo un bugiardo e facendolo scoppiare a piangere. Da piccolo ero rimasto offeso da quell'umiliazione e da quelle accuse completamente false. Per fortuna Mario e i Baby corrono in suo aiuto, dimostrando nuovamente la qualità del loro rapporto. Quando il Portale ammette di essersi inventato tutto per mettere alla prova l’animo del gruppo, e riconosce le qualità del fratello verde, ho provato tenerezza e un gran senso di sollievo.


Fratelli nel Tempo rimane un gioco pieno di momenti divertenti e spensierati, in pieno stile Mario & Luigi. Ma quando penso a questo gioco, le prime scene che mi vengono in mente sono proprio quelle più cupe e malinconiche e dopo tanti anni non riesco a dimenticarle. Dev’esserci qualcosa lì dentro.

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