La stravaganza musicale di Super Smash Bros.

Non sono un grande fan di Smash. Ogni volta che provo ad avvicinarmi alla serie finisco puntualmente per stancarmene e, sebbene mi diverta a giocarci occasionalmente, mi manca quella passione che noto in molti dei miei amici. C’è però un aspetto che mi interessa davvero, ed è la musica: Smash è un enorme calderone di personaggi che "portano a tavola" i propri brani rappresentativi, arrangiati e riarrangiati da una mole di artisti incredibilmente varia. Quello di Smash è un grande incontro artistico che si vede raramente in giro.

Precisiamo, però: questa è la serie nel 2020. Quando Super Smash Bros. ha debuttato vent’anni fa era un progetto decisamente più piccolo – un crossover in ogni caso impressionante, che con i suoi 12 personaggi riuniva le serie più importanti di Nintendo. Più contenuta era inoltre la portata musicale del gioco: pensate che, a differenza degli Smash di oggi, l’intera colonna sonora è stata composta da una sola persona. Col tempo la serie si è evoluta e anche la componente musicale ha subito una serie di cambiamenti inevitabili. In questo articolo analizzerò una manciata di musiche del primo gioco – lo stile, gli arrangiamenti, il sound design – e farò alcune osservazioni personali sul modo in cui la serie si è evoluta negli anni.

Hirokazu Ando, musicista eccentrico

La colonna sonora di Super Smash Bros. è stata creata da Hirokazu Ando, uno dei compositori veterani di HAL Laboratory. Da anni Ando scrive musica per la serie di Kirby, collaborando con il collega Jun Ishikawa e definendo un universo musicale del tutto stravagante.

Il suo lavoro si discosta infatti da quello di molti colleghi. Se, per esempio, Koji Kondo si focalizza su melodie semplici e orecchiabili, il compositore di HAL fa l’opposto, optando per uno stile esplicitamente complesso e ricco di dettagli. I brani originali di Super Smash Bros. contengono raramente melodie chiare e ricorrenti, il focus è tutto sull’arrangiamento sottostante: Ando riempie all’orlo il brano aggiungendo ornamenti, accordi non convenzionali, piccole note che saltellano da un punto all’altro della partitura. Tutto questo conferisce alla musica un carattere eccentrico, spesso frenetico, che si sposa perfettamente con una serie come Smash, dove ci si muove costantemente e con rapidità.

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Il tema di Master Hand è uno dei miei preferiti. Ogni spazio viene riempito da uno strumento e la tastiera e il basso sferrano una serie di “tocchi” costanti. Non è un brano epico ed emozionante come i Master Hand di Brawl e Ultimate, ma non penso che voglia esserlo: cerca piuttosto di esprimere quel senso di urgenza che possiamo provare di fronte a un nemico così pericoloso.

Il filmato introduttivo

Il tema di apertura è un altro brillante esempio della frenesia strutturale di Ando e merita un’analisi approfondita: è un brano importante che, insieme all’introduzione, definisce l’atmosfera e l’identità del gioco.

Il filmato si apre su una scena domestica. Una mano volante prende due pupazzi da una scatola e li posiziona sulla scrivania, poi dispone una serie di oggetti come libri, lampade e portamatite. Una volta schioccate le dita, questi oggetti si trasformano in tubi e piattaforme nintendosi: nasce la prima arena, e i giocattoli prendono vita.

Mi ha sempre affascinato questa introduzione, perché c’è un elemento di pura magia infantile: è come se un bambino stesse giocando con i suoi pupazzi, immaginando scene di combattimento tra di loro. La musica svolge un lavoro eccellente nel ritrarre questo aspetto fantasioso: l’accordo sostenuto del synth e le note delicate sparse qua e là, con il loro movimento incerto, definiscono un’atmosfera innocente, surreale e a tratti goffa.

La seconda parte del filmato è una panoramica dei lottatori. La musica viene costruita su numerosi strati di suoni rapidi e ritmici: il basso è una frase che si ripete sempre uguale e che, anticipando alcune note rispetto al kick uniforme della batteria, forma una sincope dall’effetto saltellante. A ogni misura (e a ogni personaggio mostrato) lo strumento del basso si modifica: prima un suono acustico, poi un basso sintetizzato mutano costantemente il brano in un movimento incessante. Lo sfondo è accompagnato da note veloci e staccate che, sperimentando armonicamente, offrono accordi di grande impatto ritmico, aumentano la sincope e “riempiono” l’arrangiamento.

Un elemento fondamentale del brano introduttivo e che forse non tutti notano è l’attenzione maniacale verso il timing dei suoni. La musica infatti è sincronizzata perfettamente con i movimenti all’interno del filmato e ogni collisione è accompagnata da un feedback sonoro che si accorda ritmicamente e armonicamente con la musica. Faccio qualche esempio: quando la mano compare e vola da un lato dello schermo all’altro (0:03), si sente un piccolo ornamento suonato col flauto che, proprio come la mano, si sposta stereofonicamente da destra a sinistra (da ascoltare con le cuffie!). Quando la bambola di Mario cade sulla scrivania sentiamo sbattere il piatto di una batteria, e persino lo spostamento degli oggetti è segnato da piccoli suoni delicati.

I lottatori vengono introdotti uno dopo l’altro e ad ogni transizione si sente un “colpo d’orchestra” che dà un certo impatto alla scena. Ciascun personaggio è accompagnato da decorazioni uniche che variano a seconda delle azioni compiute: il salto roteante di Kirby (0:34) va a braccetto con un arpeggio vorticoso, mentre la pistola di Fox, sparando il proiettile, genera piccole statiche che si aggiungono alle percussioni del brano. Pikachu si dondola su una Poké Ball? La musica registra anche quel movimento con una scala di violini che fa su e giù, mentre Donkey Kong, venendo sconfitto da Samus, vola via nel cielo insieme a una frase ascendente suonata col flauto. Infine, nello scontro finale tra Mario e Kirby (1:02), persino i fulmini in cielo illustrano la tensione del momento tuonando a ritmo di musica.

È impressionante quanta coordinazione ci sia tra il filmato e i suoni. Hirokazu Ando è capace di rafforzare una scena fissandola saldamente a effetti sonori freschi e creativi: una maestria che ha dimostrato anche nelle cutscene di giochi come Kirby: The Crystal Shards o Kirby's Adventure Wii, in cui utilizza la stessa tecnica. È un po' come uno scienziato che mescola elementi chimici diversi tra loro, dando vita a reazioni esplosive – eppure la complessità degli arrangiamenti non risulta mai opprimente, a riprova del fatto che ogni scelta armonica è attentamente calibrata.

Identità e atmosfera

Super Smash Bros. non contiene solo brani frenetici. Alcuni di essi sono rilassanti e in un certo senso... intangibili: nel tema del menù i suoni bassi prolungati, le campanelle e il lieve riverbero generano un effetto che ha un tocco surreale. Sono tutti aspetti che vengono introdotti nei primi secondi del filmato introduttivo, e che ritroviamo poi negli altri brani del gioco.

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Tema del menù.

È una direzione musicale interessante, perché va contro la frenesia che potremmo aspettarci da un gioco di lotta, offrendoci invece un momento di relax prima di una battaglia tra amici (ci penserà il tema della selezione personaggi a scaldare gli animi). E in effetti ha senso: il primo capitolo della serie è un progetto piccolo, senza le necessità dei giochi successivi che, aggiungendo continuamente nuove serie e personaggi, si trovano quasi costretti a optare per uno stile più esplosivo e grandioso, ma a mio parere meno caratteristico. Le musiche di Super Smash Bros. hanno un’identità unica – un non so che di sperimentale, accogliente, quasi familiare, che col tempo è andato perduto a favore di uno stile forse più conformista.

La portata limitata di Super Smash Bros. ha permesso la creazione di una colonna sonora coesa e immediatamente rintracciabile al compositore, che condivide tra l’altro un’unica palette di suoni inconfondibile. Oggi tutto questo sarebbe impossibile e la frammentazione musicale è una conseguenza naturale dell’evoluzione della serie ma, a scapito di quanto detto sopra, non la considero una cosa negativa: prima di tutto perché è un piacere ritrovare tutti (o quasi) i compositori storici di Nintendo (e non) in un’unica grande collaborazione che raggruppa i loro stili personali, e più egoisticamente perché così abbiamo a disposizione una quantità di brani maggiore e più varia. La colonna sonora di Super Smash Bros., però, trova un posto speciale nel mio cuoricino.

Grazie per aver letto l'articolo! Se vi è piaciuto e volete saperne di più sul mondo musicale di Nintendo, vi rimando al mio articolo sulla colonna sonora di Super Mario 64: qui analizzo buona parte dei brani e provo a spiegare gli aspetti che la rendono così importante.

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