Pesce d'aprile a tutti! Quest'anno in occasione del primo d'aprile rivedremo insieme i vari minigiochi di Mario Party in cui si pesca. Esatto: sfrutteremo questo simpatico gioco di parole (pesca... pesce d'aprile: molto originale, direte voi) per far tornare alla mente altrettanto simpatici traumi e ricordi spiacevoli di amicizie rovinate. Partiamo subito.
L'idea di questo articolo mi è venuta l'altro giorno, quando, mentre ammazzavo il tempo su YouTube, mi sono fortuitamente imbattuto in questo video:
Il primo d'aprile si stava avvicinando, quindi era l'occasione perfetta per prendere due piccioni con una fava, come si suol dire. Iniziamo però la nostra analisi: prima di tutto è opportuno notare come questi minigiochi possano in realtà essere classificati in due categorie. La prima è quella dei minigiochi in cui si pescano... pesci; l'altra è quella dei minigiochi in cui si pescano... cose varie.
A ben vedere, in effetti, inizialmente la pesca era stata intesa come una sorta di caccia al tesoro, che poco ha a che fare con i pesci. Ad ogni modo, In quasi in tutti i minigiochi viene richiesta una certa abilità e strategia, la semplice fortuna non basta. Sotto questo punto di vista, in un certo senso, potremmo dire che il gameplay è coerente con la pesca nella vita reale.
Pesci pigliando
Partiamo con i minigiochi in cui i giocatori hanno a che fare con dei pesci veri e propri. Sebbene in praticamente tutti i giochi di Mario Party ci siano minigiochi che hanno a che fare con la pesca, dobbiamo aspettare Mario Party 3 per vedere il primo in cui si... pescano pesci. Anzi, è davvero così?
La domanda è lecita perché nel minigioco Hand, Line and Sinker di Mario Party 3 i suddetti pesci sono in realtà i giocatori stessi. Evidentemente agli sviluppatori questa cosa dei costumi da cui sbuca la cucuzza dei personaggi doveva piacere proprio, dato che nel gioco ce ne sono ripetuti esempi.
Il gameplay non è nulla di speciale, però notiamo come al posto delle canne da pesca ci sia un bel guanto. Non è un'idea originale, dato che, come vedremo, era stata usata pure in Mario Party. Che questa scelta sia stata dettata dalla necessità di rendere più visibile il puntatore-amo sui mal risoluzionati schermi dell'epoca? Bah.
Una menzione d'onore al nome spagnolo di questo minigioco, che possiamo tradurre come «Pesca il pesce»... quello inglese, invece, è un gioco di parole che non staremo qui a spiegare (noioso; e comunque mi è venuto ora in mente che un buon adattamento sarebbe il dialettale «boccalone»); e infine quello originale giapponese fa riferimento al solito rumore-del-cuore-che-batte, ma se in italiano lo traduciamo con «Pesca al cardiopalmo» ha anche il suo perché debbo dire.
In Mario Party 4, ci sono ben due minigiochi a tema pesca, fantasiosamente chiamati I pescatori e Pesca Smack. Tralasciando che entrambi questi minigiochi saranno poi rubati senza vergogna da Super Mario Party (addirittura nel nome), il gameplay del primo consiste nell'affinare l'abilità del pescatore di sentire il pesce che abbocca. Normalmente questo avviene con la vibrazione del controller, ma se è disattivata apparirà un punto esclamativo quando è il momento di premere A per pescare...
Pesca Smack, invece, consiste nel catturare a retinate dei poveri Pesci Smack che sguazzano in una pozza artificiale. Non c'è molto da dire, ma guardate l'acqua ultrarealistica. Fossi in Super Mario Sunshine mi vergognerei.
In Mario Party 5 troviamo il minigioco Se dormi non pigli pesci. La prima cosa che penserete è «bel nome», la seconda è che forse i Pesci Smack sono un po' tonti, perché qui ci sono un po' troppe canne da pesca una vicina all'altra, e ogni due secondi qualcuno abbocca. Il gameplay è una versione rifinita del girotondo quindi passiamo oltre.
Veniamo ora a Mario Party Advance, lo sfortunato e sottovalutato titolo per Game Boy Advance (capite ora il nome). A dispetto dell'originalità del gioco che ti ricorda che è un Mario Party solo quando devi fare i minigiochi, in realtà quello ispirato alla pesca, che si chiama semplicemente Pesce grosso (brr... probabile riferimento a Colpo grosso), è forse il più aderente alla realtà, diciamo. Semplicemente, il giocatore deve usare la sua sproporzionata canna da pesca per catturare un Pesce Smack di buone dimensioni. Non c'è altro.
Ah, no, in realtà c'è: esiste un artwork ufficiale di Pesce grosso che mostra Yoshi alla canna da pesca. C'è solo un piccolo dettaglio: Yoshi è pelato. Ok, forse è la prospettiva, ma... potevano anche fare qualcosa, eh!
Dopo la parentesi Mario Party Advance, gli sviluppatori dovevano aver deciso di andare da un estremo all'altro, infatti in Mario Party DS c'è un minigioco di pesca, che però di pesca ha solo il nome (giapponese). In un impeto di originalità, i traduttori hanno deciso di chiamarlo Pesci in Faccia, ed effettivamente è quello che pensano di aver ricevuto i giocatori quando afferrando una delle corde (che poi perché i pesci dovrebbero abboccare a delle corde senza manco l'esca non si sa) si ritrovano a bagnomaria e con un palmo di naso. Per di più, si tratta di uno di quei simpatici minigiochi basati sulla fortuna, e lo stesso menù di Mario Party DS ci offre un ottimo consiglio: «Questo gioco si basa sulla fortuna, quindi scegli una fune e spera di catturare un Pesce Smack!». Beh che dire, molto utile.
Accoppiamo a Mario Party DS anche il più controverso Mario Party 9, che con la Pesca fortunata (un nome, un programma) ci offre un'altra sana lezione di vita, che ricordiamo è come la pesca: o ti prende a pesci in faccia, o non ti dà nulla. Però ehi, almeno qui ci sono delle vere canne da pesca. E potete giocarlo pure in Mario Party: The Top 100.
Ci avviciniamo ora alla fine della sezione con Mario Party: Island Tour e la sua Pesca compulsiva, che è sia come mi sento io in questo momento scrivendo l'articolo, sia un ottimo allenamento per le dita, dato che bisogna premere velocemente i pulsanti che compaiono a schermo per catturare quanti più Pesci Smack possibile.
Eccoci arrivare infine a Super Mario Party, che evidentemente era in vena di scopiazzature. Vibra-pesca in giapponese ha quasi lo stesso nome dei pescatori di Mario Party 4, mentre Pesca Smack in italiano (e nuovamente quasi in giapponese) è omonima della Pesca Smack sempre di Mario Party 4.
Sciocchezzuole a parte, in Vibra-pesca si usa la vibrazione (!) dei Joy-Con per percepire e catturare grosse Dranguille; mentre in Pesca Smack si usa il sensore di movimento dei Joy-Con (sì, era quel periodo in cui erano ancora interessati alle funzioni dei Joy-Con) per catturare con una rete valanghe di Pesci Smack, probabilmente decimandone vari banchi.
Cose pescando
Dopo aver devastato l'ecosistema, passiamo ora agli ecologici minigiochi in cui contribuisci a rimuovere prezioso ciarpame dall'oceano. Quando ho iniziato a scrivere l'articolo pensavo fossero di più, ma in realtà sono solo due, concentrati per altro nel primo Mario Party (con Mario Party Superstars che ne ripropone uno). Parliamo di Pesca coi guanti e Deep Sea Divers.
Pesca coi guanti è ciò che ci si aspetta dal nome: hai questi guanti da pesca che lanci e tiri a riva riavvolgendo la lenza. Lo scopo è raccogliere monete, disponibili in vari comodi formati: singole, in sacchetti da 5 e in casse da 10. Sarebbe anche un gameplay interessante perché riproduce effettivamente il funzionamento delle reali canne da pesca, se non fosse per un minuscolo problema: Pesca coi guanti è uno di quei mefistofelici minigiochi che tanti problemi causarono alle mani dei poveri, piccoli, ignari giocatori dell'epoca. Per riavvolgere, infatti, è necessario ruotare velocemente lo stick, e i posteri ci hanno insegnato cosa succede a chi malauguratamente dovesse decidere di usare il palmo della propria mano per eseguire questo movimento sul controller del Nintendo 64.
Concludiamo la nostra rassegna con Deep Sea Divers, che effettivamente non è proprio un minigioco di pesca, ma comunque i controlli quelli sono, e infatti vale quanto detto sopra sui rischi per la salute (della mani). A dire il vero, essendo un minigioco 2 contro 2, il ruolo del pescatore è soltanto di un membro della squadra, mentre l'altro malcapitato sta attaccato al filo della canna che il primo muove e riavvolge per facilitare il recupero di alcune casse del tesoro, contenenti 10 monete ciascuna. Vi interesserà sapere che in giapponese questo minigioco si chiama «Blu Mario», che sa tanto di trovata pubblicitaria per vendere un'esclusivissima quanto banalissima tintura a prezzo ingiustificatamente maggiorato.
Ad ogni modo, grazie di aver letto fin qui, alla fine mi sono dilungato più di quanto avevo inizialmente pianificato. Avete qualche ricordo legato ad almeno uno di questi minigiochi? Vi piace pescare (nella vita reale)? Beh, ad ogni modo buon primo d'aprile e buona pasquetta, già che ci siamo.