Copia fisica fornita da Nintendo.
Viviamo nell'era dei remake e remaster, e recensire una versione rimasterizzata è cosa sempre piuttosto difficile e intricata: qual è il peso dell'originale, e qual è il peso delle eventuali novità? Ci interessa così tanto un upgrade grafico? Insomma, dipende da tantissimi fattori, soprattutto dalla distanza cronologica rispetto al titolo originale, e dall'accessibilità di quest'ultimo. Infatti, secondo me il remake più prezioso dell'epoca Switch è stato sicuramente quello di Super Mario RPG, che ha riproposto una perla dimenticata ai più con tante migliorie e una veste grafica del tutto nuova.
Alla fine del ciclo della fortunata Switch, ecco l'ultimo ritorno: Donkey Kong Country Returns, uscito originariamente nel 2010 per Nintendo Wii e celebrato per aver finalmente ravvivato con successo una saga congelata da troppo tempo. Il seguito diretto, Donkey Kong Country: Tropical Freeze (WiiU, 2014), aveva già ricevuto una sua versione Switch nel 2018, curiosamente senza riportare "HD" nel titolo, come nel caso di quest'ultima uscita. C'è da dirlo, la scelta dei nomi non è stata coerente al 100% e potrebbe generare un po' di confusione: Paper Mario: Il Portale Millenario per Switch (remake molto corposo) ha mantenuto il suo titolo originale, mentre in altri casi si è aggiunto l'epiteto "Deluxe", e in altri ancora soltanto "HD".
Dunque, come se la cava questo ritorno del ritorno di Donkey Kong? Si tratta di un'operazione più vicina al remake o al semplice porting? Scopriamolo insieme.
Doppio ritorno
Partiamo col riassumere la struttura del gioco, che è rimasta totalmente invariata in questa nuova versione HD.
Returns si conferma essere un ottimo platformer 2.5D, molto improntato su un design di "vecchia scuola" che fa dell'immediatezza e del gameplay dinamico e impegnativo i suoi pilastri fondamentali. Infatti, senza tanti fronzoli, siamo subito scaraventati nel mondo di gioco, che si sviluppa attraverso delle classicissime world maps che collegano i vari livelli. La trama è infatti un semplice contesto senza nessun approfondimento, com'è normale che sia: delle misteriose maschere tribali magiche, i Tiki, stanno ipnotizzando le creature dell'isola per rubare banane per un qualche scopo segreto: tocca a Donkey e Diddy indagare e far piazza pulita.
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Il gameplay è quello di sempre, con pochi comandi ma tanta interazione col level design, ed è qui che spiccano giochi simili. DK ha un movimento molto soddisfacente, pesante e a tratti goffo ma allo stesso tempo scattante e veloce: i più esperti potranno utilizzare le meccaniche e il momentum della fisica a loro vantaggio per saltare di netto certi ostacoli o per concludere i livelli in tempi record. La rotolata dà un sacco di accelerazione, e possiamo interromperla bruscamente saltando o sfruttare il coyote time (quei pochi frame in cui il personaggio rimane sospeso nel vuoto) per darci una spinta prorompente in caso di necessità. Quando Diddy ci aiuta, tutto diventa molto più facile grazie al suo barile-jetpack che permette di fluttuare per qualche decisivo istante, oltre allo "scudo" dei due (o tre) cuori aggiuntivi. Ho sempre trovato questa meccanica un po' troppo esagerata: in certi casi avere Diddy rende certi salti davvero semplici, mentre perderlo significa giocare non solo con pochi cuori ma anche senza la possibilità di poter aggiustare il proprio salto.
I livelli sono ben architettati, con dei picchi piuttosto esaltanti. Ricordo bene, circa quattordici anni fa, di essere rimasto colpito dalla creatività nell'uso dell'effetto 2.5D, con sezioni che si alternano continuamente tra sfondo e primo piano, o con effetti speciali come gli scenari tutti luce-ombra e silhouette; ecco, questo effetto è rimasto invariato, e i livelli sono spesso sia belli sia divertenti: si nota il sapiente design marchiato Nintendo. Bellissime alcune trovate che sorprendono il giocatore in modi diversi, tra navi nemiche che esplodono dopo il nostro assalto e colonne che si sgretolano sopra di noi. Gli scenari sono sempre molto vivaci e pieni di sorprese, spassosi da esplorare. Non sempre, però, c'è costanza nella qualità: per esempio, le gimmick un (bel) po' troppo ripetute come quella del carrello da miniera o del razzo-barile risultano più frustranti che divertenti, con delle hitbox piuttosto difficili da prevedere e degli ostacoli che richiedono tempi di reazione un po' troppo improvvisi, così come dei nemici il cui movimento non è di lettura così intuitiva. Insomma, è tutto come ce lo ricordiamo, nel bene ma anche nel male, a tratti.
Di vecchia scuola rimangono sempre i collezionabili, alcuni davvero troppo "cattivi", posizionati in punti quasi impossibili da notare al primo playthough, spesso giusto qualche frazione di secondo dopo un salto che ci conduce da tutt'altra parte, oppure nascosti dietro piccoli elementi dello scenario, come fiori o girandole, senza particolari indizi per distinguerli da tutti gli altri che magari nascondono solo monete o banane. Insomma, nulla di clamoroso, il meccanismo di trial-and-error è tipico in giochi platform di questo tipo, e in ogni caso il collezionismo al 100% (che risulta abbastanza tedioso) non è obbligatorio.
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Cosa c'è di nuovo?
Ora, per quanto riguarda il lato "HD" del titolo, possiamo delineare alcune categorie: grafica, nuove aggiunte, e miglioramenti alla qualità di gioco.
L'aspetto più evidente risulta essere quello grafico. L'impatto visivo ci appare molto più nitido e dettagliato, con alcune differenze riguardanti texture ed effetti di luce. Non c'è più quel tipico "alone" nebbioso e un po' scolorito di due generazioni fa, e i colori risaltano con più vigore e lucentezza. L'effetto finale è piacevole, e nel complesso si nota, anche se non parliamo di una rivoluzione sconvolgente. Un fatto che è abbastanza passato in sordina è che il gioco è stato portato su Unity, un engine non del tutto tipico per un gioco Nintendo: a memoria mi vengono in mente soltanto i remake di Pokemon Diamante e Perla. Atipica anche la successione di team di sviluppo: dall'originale frutto di Retro Studios (autori di Tropical Freeze, e i vari Metroid Prime), alla versione 3DS di Monster Games (co-sviluppatori di Tropical Freeze), fino all'attuale "HD" ad opera dello studio polacco Forever Entertainment, che, a dirla tutta, annovera un parco titoli piuttosto anonimo e peculiare, proponendosi soprattutto come publisher che come sviluppatore.
Insomma, la ricostruzione è avvenuta con cura, e il gioco rimane molto bello, fluido e colorato da guardare, con una buona stabilità di framerate (anche se a costo di caricamenti più lunghi). Tuttavia, questa maggior nitidezza e precisione nei dettagli risulta piuttosto ridondante nei livelli più carichi di elementi a schermo, come quelli del quarto mondo (quello delle miniere), ricolmi di cristalli luccicanti, nemici che compaiono all'ultimo momento, ponti che crollano, e altre cose che si muovono sullo sfondo senza interagire col giocatore. Insomma, ho trovato diversi livelli molto "pesanti" da leggere, con troppi elementi ora troppo luminosi e meno distinti dallo sfondo; questa cosa si nota soprattutto nei livelli più veloci, come quelli del carrello o del razzo-barile (si capisce che non mi sono mai piaciuti molto?), o in quelli speciali che si sbloccano collezionando tutte le lettere "KONG" di un determinato mondo. Inoltre, alcune nuove texture sembrano un po' troppo "plasticose" e meno coese col resto dello scenario; sebbene il lavoro di Forever Entertainment abbia colto molto bene l'estetica e le sensazioni dell'originale, alcune sezioni sembrano dunque un po' strane a vedersi, con degli elementi dalle texture un po' eterogenee, come per il mostro marino del terzo mondo, o per l'acqua, che sembra cambiare un paio di volte nel corso del gioco, da piatta a realistica e ben definita. In ogni caso, il gioco risulta molto più godibile visivamente rispetto all'altro recente tuffo nel passato, cioè Luigi's Mansion 2 HD, che ho trovato davvero bruttino e anacronistico a livello tecnico.
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Passiamo al tasto più dolente. Returns offriva la possibilità di giocare in co-op: la modalità è stata ovviamente mantenuta sia in questo remake (?) sia nella versione 3D. Fin qui nulla di strano, senonché Returns 3D avesse un piccolo grande problema che rendeva davvero frustrante e sbilanciata l'esperienza multiplayer in svariati livelli: i nemici, soprattutto quelli volanti, vengono sconfitti al contatto del primo giocatore e non sopravvivono alcun frame aggiuntivo per permettere al secondo giocatore di usarli a sua volta come appoggio, al contrario di quanto succedeva nell'originale, che invece risolveva questo inghippo di design con eleganza. Dunque, se DK colpisce un nemico e lo usa per spingersi verso una piattaforma, Diddy, se alle sue spalle, sarà destinato a cadere nel vuoto. In ogni caso, nulla di strano nemmeno qui, giusto? Chi ha mai giocato in co-op sul 3DS? Ecco, purtroppo questa nuova uscita per Switch prende a modello proprio Returns 3D e non l'originale, ignorando questo difetto e ricopiandolo pari passo. Sicuramente si tratta di un problema che non toccherà la maggior parte dei giocatori, però... è comunque difficile da giustificare. (Siccome non ho avuto la possibilità di sperimentarlo, ecco un video esaustivo che esemplifica chiaramente la situazione).
Per il resto, nulla di nuovo sotto il sole. Torna la modalità "moderna", che aggiunge un cuoricino sia a DK sia a Diddy e tornano anche i livelli bonus di un mondo speciale post-game, fino ad ora esclusivo della versione 3DS. La quantità totale è ottima per il genere, e come detto anche la qualità è mediamente alta. I livelli aggiuntivi, a cui non avevo mai giocato, sono davvero divertenti e ben equilibrati, e denotano forse un ulteriore passo avanti in qualità rispetto a tutti gli altri. Il livello di sfida rimane tarato verso l'alto, se lo paragoniamo quello di un Mario 2D, ma comunque mai in modo eccessivo, tranne qualche picco più frustrante che tecnicamente difficile. Fondamentalmente non esistono aggiunte o modifiche rispetto al 2013.
Avrebbero davvero giovato dei piccoli miglioramenti a livello quality of life e non solo grafici, magari per affinare alcune sezioni un po' frustranti o per aggiustare quel pasticcio della co-op. Anche la colonna sonora (già di per sé composta da pochi brani) appare invariata. Non è bello da dire, ma a conti fatti trovo che la versione per Wii rimanga lievemente migliore di quella per Switch, e non è un grandissimo risultato.
In conclusione...
Resta davvero difficile inquadrare questo Returns HD. Sebbene sia molto gradito il suo arrivo su Switch, anche per completezza del parco titoli Nintendo, e sebbene il divario cronologico e tecnico giustificasse questa operazione, rimane sempre lo stesso gioco del 2010, o meglio, del 2013, nella sua versione per 3DS che è stata presa da modello in tutto e per tutto, gioie e dolori. A livello tecnico si tratta di un remake, se consideriamo l'ottimo lavoro di ricostruzione su Unity, ma a conti fatti, per il fan dell'originale che compra questa versione HD, l'effetto è quello di una remaster le cui uniche sorprese sono derivate dall'aver verosimilmente saltato l'uscita per 3DS. Se avete adorato l'originale, se sentite un forte effetto nostalgia, o se non l'avete mai provato e siete grandi appassionati del genere, potete aggiungere tranquillamente qualche punto al voto che troverete qui in basso. In caso contrario, l'esperienza rimane di certo godibile ma non sembra valere del tutto il prezzo (pieno) del biglietto.
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★ Il gameplay originale è quello di sempre ed è invecchiato abbastanza bene
★ Buona quantità di livelli e collezionabili
★ Performance stabile
★ Nessuna aggiunta significativa, nessuna miglioria se non grafica
★ Rifacimento grafico talvolta un po' ridondante, poco coeso e/o di difficile lettura con caricamenti più lunghi
★ Prezzo pieno
★ Piuttosto clamoroso l'aver importato il difetto della co-op del 3DS
Donkey Kong Country Returns rimane un ottimo platform "vecchio stile": se questa versione "HD" farà la felicità degli appassionati del genere che non hanno mai provato l'originale, è anche vero che manca di qualsiasi altro appeal, siccome la versione del 2010 risulta addirittura leggermente migliore di questa.