Cos'è Paper Mario? E perché Il Portale Millenario in particolare ha lasciato un segno così profondo nel cuore dei fan?
La serie ha vagato per 20 anni senza volto alla ricerca della sua identità, finché il remake del 2024 non ci ha ricordato la risposta a queste domande.
Affronterò la recensione con due obiettivi: esprimere ciò che penso del gioco in generale, e ciò che penso del remake.
L'amore per il teatro: tante storie da raccontare
Il Portale Millenario ama la narrazione, e non spreca un'occasione per dimostrarlo.
Prendete Mousebio. Sì, Mousebio. In che senso non lo conoscete? È un topo che sta in un angolo del porto di Fannullopoli. A un certo punto partirà per un viaggio, starà via per qualche capitolo e al suo ritorno avrà una storia dettagliata e affascinante da raccontarci. E che dire di Luigi, che questa volta non si lascia trascinare nelle scorribande del fratello? Nel corso del gioco vivrà un'avventura tutta sua, e non vedrà l'ora di raccontarcela tra un capitolo e l'altro. Poi penso al corvo di Casalcrepuscolo che vuole mandare il figlio all'università, e a un certo punto potremo scoprire se ce l'ha fatta. Questi esempi che ho citato apparentemente a caso hanno qualcosa in comune: sono tutti NPC opzionali.
Questo è il cuore del Portale Millenario: NPC memorabili, dai design unici e dalle personalità più disparate, che costellano il mondo di gioco rendendolo così vivo. Un ottimo esempio è il capitolo 3, dove i dialoghi degli NPC cambiano dopo ogni battaglia: giocate di corsa e potreste perdervi tutto quel flavor text così interessante.
Sebbene Mario sia un protagonista muto, al suo fianco si uniscono dei compagni che rappresentano la vera anima del gioco. Cannonio ha una delle storie più toccanti mai viste in un gioco di Mario; Goombella ha qualcosa da (ri)dire su ogni stanza e personaggio, è spassosa e vitale per il world building; Ombretta è la mia preferita, con il suo arco narrativo che si sviluppa nel corso di tutta l'avventura. Li adoro tutti per un motivo o per un altro.
Alcuni personaggi sono basati sulle specie familiari con design modificati, come Goombella e Koopaldo, mentre altri sono completamente originali, come Spirù, il Trisdombra, gli Incrociati e i Fufini. Questo mix così variegato fa volare la fantasia, fa immaginare tanti luoghi del Regno dei Funghi ancora inesplorati e tante storie ancora da raccontare.
Lo stesso mondo di gioco ha una spiccata personalità. Chiunque metta piede per la prima volta a Fannullopoli esclama "ma che ci fa un cappio in un gioco di Mario?!" ed è proprio questo il bello: Il Portale Millenario ama gettare Mario in situazioni insolite e stimolare la fantasia del giocatore, senza preoccuparsi di cosa è considerato "normale" per i canoni della serie. Anzi, sapete cosa? Odio l'idea che la serie debba avere dei canoni. Amo quando ogni gioco è libero di essere creativo e avere un'identità tutta sua, come Il Portale Millenario.
E la storia principale? Rivisitandola da adulto ho avuto il piacere di cogliere tanti riferimenti a grandi opere letterarie, teatrali e cinematografiche: per esempio, la storia di Giuliano e Romoletta è un mix comico tra Romeo e Giulietta e Il Padrino; il capitolo 4, "Per chi suina la campana", prende spunto da "Per chi suona la campana" di Ernest Hemingway e Tremotino dei fratelli Grimm (Rumpelstilzchen in lingua originale, è una creatura che sfida a scoprire il suo vero nome); il capitolo 6 è così ovvio che non vale neanche la pena di fare spoiler. Non a caso l'introduzione del gioco è illustrata con un libro e tutte le battaglie si svolgono in un teatro con degli spettatori. Si vede tutto l'amore degli sceneggiatori per le grandi storie, e il desiderio di raccontarle a loro volta. Questo minestrone di ispirazioni, mescolate e reinterpretate con creatività, risulta in una serie continua di momenti memorabili.
E niente, è impossibile finire la storia senza provare qualcosa di speciale. È un gioco che lascia il segno perché ha un grande cuore, si sforza continuamente di far ridere ed emozionare il giocatore, e nel mio caso ci riesce eccome.
L'amore per gli RPG: la profondità del gameplay
Il Portale Millenario è l'ultimo RPG della serie di Paper Mario, che a partire dall'episodio successivo avrebbe iniziato a sperimentare cose diverse. Forse Nintendo non aveva abbastanza fiducia nell'unione tra Mario e il genere RPG, ma io sono sempre stato dell'idea che questo matrimonio s'ha da fare.
Gli sviluppatori dovevano risolvere il solito dilemma dei Mario RPG: Mario dev'essere per tutti, quindi come si fa un RPG profondo ma contemporaneamente adatto a tutti?
La soluzione #1 è molto banale: usare numeri piccoli. Nel tipico RPG i danni sono rappresentati da numeri nell'ordine delle decine, centinaia e migliaia, mentre qui sono numeri piccoli e facilmente prevedibili. Gli attacchi vanno sempre a segno (tranne in situazioni speciali) e non c'è alcuna casualità nel calcolo dei danni. Questo rende il gioco facile da capire per i bambini, ma al tempo stesso più interessante per gli adulti, perché possono contare esattamente i danni inflitti e pianificare la propria strategia di conseguenza.
La soluzione #2 sono le tessere. Nel tipico RPG bisogna tenere a mente tanti sistemi diversi come l'equipaggiamento, la crescita delle statistiche e la scelta delle mosse, mentre in Paper Mario tutti i sistemi sono combinati in uno, appunto, le tessere. Vuoi aumentare l'attacco di Mario? Tessera. Vuoi imparare una nuova mossa? Tessera. Vuoi diventare immune alle spine? Tessera. Vuoi emettere il verso di una rana? Tessera. Equipaggiando le tessere si consumano i preziosi Punti Tessera, che inizialmente sono molto limitati, ma si possono sempre riassegnare per sperimentare combo diverse. Questo sistema è intuitivo, ma al tempo stesso non sacrifica affatto la profondità, al contrario, avere una sola valuta per tutto costringe a compiere delle scelte interessanti.
E a proposito di scelte interessanti, Il Portale Millenario ne ha a non finire: si può scegliere quale statistica aumentare a ogni level up, quali compagni potenziare, come spendere le poche ma preziose scheggiastelle. Il giocatore è padrone del proprio destino, una caratteristica che non può mancare in un grande RPG.
Questa è la chiave del successo del Portale Millenario: è un RPG di prima qualità godibile da un pubblico vasto. Io stesso da bambino ci ho giocato con superficialità, ho fatto qualche game over ma mi sono innamorato della storia e alla fine me la sono cavata. Da adulto invece ho letto bene la descrizione delle tessere, ho ottimizzato la mia strategia e mi sono divertito tantissimo a distruggere i boss nel minor numero possibile di turni.
Durante l'avventura Mario e compagni acquisiscono abilità con le quali possono scovare tesori e passaggi segreti. L'esplorazione viene ripagata con tessere e oggetti che tornano utili in battaglia, formando un gameplay loop perfetto. Il map design non è sempre tra i migliori (molto spesso è composto da una serie di corridoi lineari) ma è compensato da un'atmosfera strepitosa, nemici interessanti e tanti piccoli puzzle da risolvere con le varie abilità.
La mia area preferita è Fannullopoli, una grande città (tra superficie e sotterranei) che funge da hub centrale del gioco. A volte Fannullopoli stuzzica la curiosità con tesori piazzati in bella mostra ma apparentemente irraggiungibili, a volte stuzzica la fantasia con intere aree nascoste appena fuori dall'inquadratura. Farvi ritorno tra un capitolo e l'altro per vedere cos'è cambiato è sempre una grande gioia.
L'amore per Il Portale Millenario: pro e contro del remake
Ora, stiamo parlando di un remake. Ma quanto è buono questo remake?
Sono molto felice di dire che quella per Switch è la versione migliore di Paper Mario: Il Portale Millenario. E non lo dico affatto alla leggera.
Qualche anno fa sono rimasto deluso dai remake di Mario & Luigi: Superstar Saga (recensione) e Viaggio al centro di Bowser (recensione) su 3DS, che hanno stravolto l'art style perdendo gran parte del carisma originale, oltre a prendersi delle libertà controverse su vari aspetti del gameplay.
Al contrario, il remake di Paper Mario: Il Portale Millenario nasce all'insegna del rispetto per l'opera originale: i design sono perfettamente intatti, ma resi splendidamente in HD e arricchiti da nuove animazioni fantastiche. Il gameplay è fedele all'originale, ma con delle aggiunte che lo rendono più comodo per i gusti moderni. Ryota Kawade, Chief Director dei primi tre Paper Mario sparito nei giochi successivi, è tornato nelle vesti di supervisore, e mi chiedo se parte del merito sia proprio suo.
Quando ho aperto il remake per la prima volta sono rimasto meravigliato dalla quantità di nuovi dettagli. Adesso è possibile martellare tutti gli elementi dello sfondo, dai teschi sulle staccionate alle bottiglie di vetro sul pavimento, e ogni cosa reagisce con un'animazione e un effetto sonoro differente. Si possono martellare anche gli NPC e persino i compagni, ciascuno dei quali reagisce con delle nuove, buffe animazioni. Non c'era bisogno di rendere tutto così interattivo, quasi nessuno ci farà caso, ma rende il mondo ancora più vivo.
Parlando di cose più pratiche, il sistema delle scorciatoie è stato completamente rivisto: nel gioco originale c'erano poche scorciatoie, sparse in modo un po' confusionario nei sotterranei di Fannullopoli. Adesso ogni area ha una scorciatoia, e sono tutte accessibili in pochi secondi da una singola, comodissima stanza. Una certa parte della storia nota per essere una brutta seccatura (Candido Bucaneve) è diventata molto più leggera grazie a questo nuovo sistema. Oserei dire che ora è... divertente? Persino all'interno delle aree c'è qualche nuova scorciatoia. Il backtracking non è del tutto scomparso, è legato indissolubilmente al map design lineare, ma è decisamente mitigato da questi nuovi accorgimenti.
La musica è stata completamente riarrangiata. Ho notato con piacere le nuove varianti dei vecchi brani: per esempio, la musica di Fannullopoli adesso è dinamica e si trasforma in base alla zona, come la piazza centrale, il porto e il negozio, mentre nell'originale cambiava soltanto il volume. Il tema delle battaglie cambia di area in area, una novità fantastica che contribuisce tantissimo all'atmosfera di ciascuna ambientazione. Poi ci sono tanti brani nuovi di zecca: adoro soprattutto i temi dei compagni (adesso ognuno ha il proprio tema personale!) e quello che hanno fatto con una certa scena alla fine del capitolo 7. La colonna sonora è stata affidata a Yoshito Sekigawa, già compositore del gioco originale nonché capo compositore di The Origami King, al quale si sono aggiunti alcuni dei nuovi compositori di quest'ultimo gioco. Insomma, sapevamo di essere in ottime mani. Forse per i miei gusti non tutti i nuovi arrangiamenti sono pienamente azzeccati, alcuni brani come Fannullopoli e la Piana dell'Iride sono diventati troppo intensi per delle ambientazioni relativamente pacifiche, ma nel complesso sono molto soddisfatto di questa nuova colonna sonora. E i nostalgici possono sempre tornare alla versione originale equipaggiando una tessera, quindi vincono tutti!
Alcuni miglioramenti quality of life:
- Adesso si possono saltare le cutscene, ma solo dopo averle viste almeno una volta.
- Adesso in caso di game over si può riprovare da un checkpoint automatico.
- Adesso premendo ZL si può ricevere un consiglio su come andare avanti, utile soprattutto se si becca l'influenza nel bel mezzo della partita e non si può giocare per qualche giorno. *coff*
- Adesso i Fufini sono meno stupidi.
- Stranamente il Centro Reclami non è cambiato, è rimasto scomodo come nella versione originale. In compenso un nuovo NPC dà consigli su come risolvere le missioni.
- E tanto altro, ma mi sono già dilungato abbastanza. Più informazioni nella Super Mario Wiki italiana.
Purtroppo il testo scorre molto più lentamente rispetto al gioco originale, e anche il cursore in battaglia è più lento. Non so se è una decisione consapevole o se è un effetto collaterale del riutilizzare l'engine di The Origami King, ma questo è un duro colpo per le partite ripetute. Nella prima partita è accettabile.
Una nota sulla censura. La maggior parte dei testi è rimasta invariata, quindi non siamo di fronte a una traduzione completamente nuova. Alcuni testi, tuttavia, sono stati ritoccati, e hanno decisamente perso mordente di conseguenza. Per fare un piccolo esempio, su GameCube c'erano frasi come "Ma noi gli stacchiamo la spina dorsale e la usiamo come cannuccia per succhiargli il sangue, a quel demente!" – un po' violenta ma molto divertente nel suo contesto – mentre su Switch è diventata "Ma noi gli diamo una lezione così convincente che lo dovranno raccogliere col cucchiaino, quello!". Vari nemici sono diventati più gentili, una modifica con cui non mi trovo d'accordo, considerando che, beh, sono proprio nemici fatti per essere sbugiardati. Ironicamente la versione GameCube aveva una valutazione PEGI 3+ mentre quella Switch è salita a 7+. In compenso c'è la storia di Ombretta: sono felice di notare che non è stata censurata, al contrario, finalmente le è "permesso" essere transgender in tutte le lingue, anche se qualche dettaglio si è perso strada facendo nel bene o nel male. Presto approfondiremo meglio le differenze su YouTube.
Devo menzionare i 30 fps perché sono diventati un meme? Sì, ora sono 30 come nei Paper Mario moderni, ma non è un problema rilevante. Ovvio, preferirei 60, 120 o 3000 fps, ma i 30 sono stabili e non c'è alcun problema col tempismo delle mosse. Il tempismo è stato reso più facile, ma è una decisione separata dal framerate.
Infine voglio accennare la presenza di due nuovi boss opzionali al limite del fan service. Fantastici, ma niente spoiler.
Conclusione
Nella mia estrema pignoleria non penso che questo remake sia perfetto al 100%, ma mi piace ancora più della versione GameCube, e non era affatto scontato. Quello che vedo da parte del team di sviluppo del remake è tanto amore per l'opera originale, un amore che non può passare inosservato.
★ Cast di personaggi variegato e divertente, dai compagni agli NPC
★ Storia piena di inventiva con una grande atmosfera avventurosa
★ Gameplay di prima qualità, battaglie a turni ricche di strategia
★ Il mondo di gioco è un susseguirsi di ambientazioni originali
★ Sistema di tessere profondo che lascia spazio alla creatività
★ Grande colonna sonora alla quale si aggiungono dei bei nuovi brani
★ Il remake è ottimo: rispetta l'opera originale e la migliora con degli accorgimenti giusti al posto giusto
Paper Mario: Il Portale Millenario è uno dei principali capolavori della serie di Mario. Un RPG intuitivo ma profondo, con personaggi memorabili e un mondo fantastico, che è rimasto nel cuore dei fan per degli ottimi motivi. Questo remake rende giustizia all'opera originale, e non era affatto scontato.